PAESI UN TEMPO

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michael-santhers-
00mercoledì 12 febbraio 2014 02:36
Aghi d’acqua sul selciato
levigato da indecisioni
e agli angoli mezze lune
incise da scianchi passi
frenati d’umori pesanti

Nei centri storici
tutto è scritto
basta saperlo leggere
e i piccioni studiosi
fanno i nidi dove avi
non furono mai traditi

Consumate da funi
pietre bucate
incastonate al muro
ascoltarono mille lamenti d’asini
legati al vino violento
dei padroni alle cantine

Inferriate di balconi
salate da appoggi
di mani sudate
in attesa di spasimanti
mantengono ancora
sotto ruggine i tremori

Portoni con la buca del gatto
distratti da miserie d’intrighi
(facevano passare anche topi)
ora resi guerci da intemperie,
labbra che non coprono
il vuoto dei denti ove pipistrelli
col battito d’ali simulano
antichi respiri

La fontanella singhiozzante
come solidale a ogni pianto
così ognuno con sguardi
raccontava all’acqua le pene

Il lavatoio,accoglieva
oltre ai panni le corna
faceva da specchio
a Sante e Puttane
a seconda della voce narrante
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Da:Soste Precarie
www.santhers.com
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