Porro di geografia
dorme su sassi e macigni
solleticato da voci
radunano il tempo
lo giocano a indovini
arbitrati dalla noia
e a ogni bocca spalancata
un punto a chi non sa rispondere
moniti a sorrisi vuoti
elogi ai dubbi a propendere
Le case sembrano prendersi a spallate
a guadagnare un centimetro
e stiparci un ricordo
cabala di qualche amore
Cespugli ai pendii
ispide barbe
a nascondere nervi tesi
da mimiche disarmoniche
a occhi torvi e lucidi al progresso
che li dondola al tramonto
trespolo di preghiere
impuntate al baratro
spronate da biascichi
a raffica di litanie
Geometrie di code
guidano abbai di cani
a scarpe al diniego
di porte a valvole di segreti
maschere clonate
Svetta il campanile
antenna d'implori muti
trasmette foto
che nessuno riconosce
perse nei racconti
orfani dei narranti
sotto punti cardinali
Qualche fulmine
lingua al dolore
salda cielo e terra
e autostrada di speranze
al pianto che ritorna
Cantano gli uccelli
festosi non sanno contare gli anni
la loro vita, attimi senza meta
sommati all'ignoto
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Da:Sorrisi Pignorati
www.santhers.commichael santhers