Ottima allieva, ineccepibile, infatti questo è il celebre dipinto che diede poi il nome all' intero movimento impressionista, nel quale sono già perfettamente delineate le tematiche di Monet.
In quest'opera il colore è dato direttamente sulla tela con pennellate brevi e veloci.
L' oggettività del soggetto è superata e stravolta dalla volontà di Monet di trasmetterci attraverso il dipinto le sensazioni provate osservando l' aurora, l' impressione di un attimo.
L' uso giustapposto di colori caldi (il rosso e l' arancio) e freddi (il verde azzurrognolo) rende in modo estremamente suggestivo il senso della nebbia del mattino attraverso cui si fa strada un sole inizialmente pallido con riflessi aranciati
che guizzano sul mare
E allora ricordiamoci alcune basilari nozioni sull'impressionismo
L'impressionismo è un movimento pittorico francese, così chiamato in seguito ad un articolo del critico L.Leroy che definì impressionisti, richiamandosi in senso spregiativo al titolo di un quadro di C.Monet, "Impressione: levar del sole", un gruppo di artisti che avevano esposto le loro opere nelle sale del fotografo Nadar a Parigi dopo essere stati rifiutati dalla giuria del "Salon", l'esposizione ufficiale che consacrava la fama degli artisti.
La data dell'apertura della mostra (15 aprile 1874) e quella dell'articolo di Leroy (25 aprile 1874) acquistano dunque un significato storico:
l'impressionismo era nato ufficialmente.
Tuttavia esso esisteva già da vari anni; da tempo il termine era usato per sottolineare che noi percepiamo la realtà attraverso "impressioni" di forme, di luci, di colori, impressioni diverse dall'uno all'altro osservatore.
Il punto di partenza del gruppo era la resa della realtà: poichè noi viviamo in mezzo alla realtà,ogni suo aspetto fa parte di noi stessi ed è quindi passibile di essere dipinto.
Gli impressionisti la rendono così come la vedono e non si limitano a rappresentare la realtà naturale, ma la comprendono tutta, anche quella umana e cittadina. La modernità degli impressionisti è nel modo diverso di affrontare il problema del rapporto con la realtà.
Essi si rendono conto che noi non la percepiamo per frammenti isolati ma la sentiamo nella sua totalità. Il nostro occhio vede oggettivamente ogni dettaglio sul quale si sofferma ma la ragione, trascurando il superfluo e cogliendo solo l' "impressione" generale, opera una sintesi e comprende la realtà nella sua sostanza.
Inoltre la luce è l'elemento indispensabile per la visione.
Tutto ciò che noi vediamo è luce e colore, l'una e l'altra cangianti continuamente a seconda dell'ora, della stagione, del nostro punto di vista. Da qui lo studio accurato che gli impressionisti dedicano alla luce ed al colore. L'impressionismo è inoltre il trionfo del colore: le ombre, invece che nere, benchè meno luminose, sono anch'esse formate da colori, per lo più "complementari".
L'uso dei complementari diventa cosciente e sistematico negli impressionisti e genera la straordinaria luminosità dei loro quadri.
Inoltre i rappresentanti di questa corrente prediligono la pittura "en plein air"("aria aperta") per ricevere con immediatezza l'impressione in tutte le infinite sfumature della luce, del colore, dei movimenti e degli spazi.
Così, solo per completezza, magari è conveniente spiegare cosa sono i "Salons" parigini
Furono considerati, dal '700 in poi, le più importanti esposizioni d'arte alle quali tutti gli artisti ambivano partecipare. Inizialmente ebbero periodicità variabile, poi divennero annuali sotto il controllo dei professori dell'Ecole de Beaux Arts, i quali riuniti in una giuria decidevano dell'ammissione degli artisti. Il loro giudizio, basato sui canoni accademici tradizionali, era insindacabile. Contro questo rigido accademismo gli artisti rifiutati dettero talora vita ad iniziative clamorose come ad esempio nel 1855 Courbet, il quale creò un suo padiglione del realismo, o il gruppo degli Impressionisti che dette vita, nel 1863, al Salon des Refusés (Salon dei Rifiutati).
Ok, penso che possa bastare
Un voto super per la mia allieva preferita
ciauu