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Il Testamento.

Ultimo Aggiornamento: 28/09/2005 09:32
29/07/2005 16:29
 
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Passo le mie giornate così… senza uno schema preciso, senza ansie, senza fretta vivendo ogni istante con semplicità. Leggo il lento fluire del tempo negli occhi dei bambini, nelle loro grida di gioia, assorti nei loro giochi così diversi e alieni ai divertimenti della mia infanzia. Guardo osservo ma non mi intrometto, persino l’erba che cresce nel prato mi meraviglia, il ripetersi delle stagioni, i colori che le accompagnano. Amo il bianco candido della neve, il silenzio che accompagna ogni nevicata, il fumo lento che sale al cielo dai comignoli delle case ed un ceppo di ginepro che brucia scoppiettando nel caminetto diffondendo quel profumo che spesso mi fa pensare che valga comunque la pena vivere anche per il solo fatto di averlo gustato in una giornata invernale. Amo la primavera e le sue giornate tiepide o piovose che siano, apro le finestre cercando di assaporarne il profumo e la notte ascolto il picchiettio della pioggia sul tetto, un lento sussurro che mi parla di pace. Amo l’estate e i suoi colori violenti il sole rovente e i temporali improvvisi, mi soffermo a guardare i contadini nei campi ed aspirare insaziabile il profumo dell’erba tagliata di fresco. Infine l’autunno e i suoi accesi colori di foglie cadenti in lente spirali, l’aria rinfresca e il giorno si accorcia nel crepuscolo i campi si ammantano d’infinito. Leggo per ore e poi guardo il mondo che intrepido e imperturbabile continua a girare, cammino nei boschi in ogni stagione cerando nella mente nuovi angoli sconosciuti. Dicono che sono matto perché tutto mi stupisce dalle curve di una donna ai bambini nel cortile, forse sono eccentrico o semplicemente ho capito che il senso della vita è racchiuso in fondo al cuore. Non ho preoccupazioni e non ho molte esigenze se penso al mio passato non ho nessun rimpianto, ho vissuto come tutti e creduto in molte cose, ho fatto i miei errori e qualche volta ho chiesto scusa. Di amici ne ricordo proprio pochi e se proprio devo essere sincero sono da tempo sepolti nei meandri della mia memoria o sotto un metro di buona terra fresca. Sono qui seduto leggo un libro ma mi distraggo i pensieri fluiscono e i ricordi mi sommergono; forse è colpa della lettera che ho ricevuto stamattina è piegata in una tasca in attesa che decida se sia il caso di rispondere o di prendere e partire… forse è meglio dimenticare e continuare a vivere. Sospiro, ho già deciso, ho ancora un conto da saldare non è il caso di indugiare mi aspetto una risposta ma quanti anni sono passati?
Prendo ancora una volta la lettera dalla tasca, la rileggo, poche succinte righe in cui un notaio mi avvisa che per disposizioni testamentarie di una certa signorina mi dovrei recare presso il suo studio in Milano per importanti comunicazioni. “Importanti comunicazioni..” penso mentre compongo il numero dello studio e una segretaria alquanto gentile mi fissa un appuntamento con il notaio per il giorno dopo, “… sempre che Lei sia disponibile” recita come formula finale. Confermo e riaggancio.
La mattina successiva l’aria è frizzante, anche troppo, mi vesto rapidamente e la cravatta si annoda magicamente, nonostante siano passati alcuni anni le abitudini di una vita prendono il sopravvento e le mani sembrano agire per conto loro. Chiamo un taxi, cosa non del tutto sbrigativa come ci si possa immaginare, l’autista mi fa notare che abito molto fuori mano rispetto alle aree urbane civilizzate ed io non posso che sorridere pensando ai due o tre milioni di chilometri che la mia persona si porta sulle spalle, lui si e no ne avrà fatti cento mila…
Mentre attendo il treno alla stazione compro il giornale e bevo un caffè, il caro vecchio Sole 24 ore, “… quanto tempo è passato vecchio mio… quanto tempo..” mi crogiolo nei ricordi scorrendo con occhio esperto la prima pagina e i trafiletti sulla destra della testata fino al momento in cui il treno arriva e mi accingo a salire.
Il viaggio sembra durare solo pochi secondi, mi sono seduto ed ho cercato di leggere il giornale ma i ricordi ancora una volta hanno preso il sopravvento. Ho ricordato migliaia di giornate, consigli di amministrazione, indici di borsa, azioni ed obbligazioni, grandi investitori e bestie da macello, fortune elettroniche bruciate o acquisite nello spazio di qualche ora. Ho ricordato aerei, navi, macchine e belle donne, uffici climatizzati cene e pranzi di lavoro ma… ma se solo dovessi collocare uno di questi episodi in una giornata di sole o pioggia, di caldo o freddo, d’autunno o d’estate… proprio non ci riesco.
Arrivo puntuale. La segretaria mi fa accomodare mi chiede di attendere. Attendere? Proprio io devo attendere? Sorrido e la segretaria interpreta il mio sorriso come un cenno d’assenso, non può sapere che se fosse accaduto una decina d’anni prima lei e il suo capo avrebbero probabilmente smesso di lavorare in quella città per il resto della loro vita… “.. già perché nessuno poteva permettersi di farmi attendere… proprio nessuno..”.
Torna alla scrivania, alza la cornetta del telefono, penso stia avvisando il notaio del mio arrivo, la sento concludere: “.. si dottore gli ho detto di attendere..”, la vedo sbiancare di colpo mentre dalla cornetta del telefono giungono delle grida. Non ha nemmeno il tempo di appendere il ricevitore che la porta dello studio si spalanca ed il notaio tutto trafelato ed alquanto smorto si dirige verso di me ad ampi falcate.
Guardandolo in faccia giudico che abbia più o meno cinquant’anni, sorrido nuovamente al pensiero che sicuramente possa sapere chi sono.. o meglio chi ero. Non faccio nemmeno in tempo ad alzarmi che si sta già scusando, noto che è visibilmente a disagio, la segretaria non sa bene come intervenire, scusarsi o restare in disparte? Ecco il dilemma che leggo sul suo volto. Sorrido nuovamente mentre il notaio lanciando occhiate di fuoco alla segretaria continua a scusarsi: “ Dottore la prego di scusare la mia segretaria non poteva immaginare chi lei fosse, la prego di non aversene a male.. mi… mi permet..”. Lo blocco prima che vada oltre alzando una mano e dico: “La sua segretaria è senz’altro troppo giovane per sapere chi io sia…, Ma lei sicuramente mi conosce… o sbaglio?” non ho resistito alla tentazione di punzecchiarlo ma subito me ne pento vedendolo diventare ancora più insicuro e prima che possa davvero venirgli un colpo mi affretto a rassicurarlo: “ Comunque, come certamente saprà al momento sono solo un pensionato che passa le sue giornate leggendo e cercando di tenersi lontano dai guai… se vogliamo accomodarci vorrei sapere il motivo della sua convocazione..”.
Visibilmente sollevato il notaio mi fa strada dicendo: “La prego dottore si accomodi.. gradisce un caffè?”, al mio cenno di assenso si affretta a dare istruzioni alla segretaria e mi segue indicandomi una poltrona in pelle in cui accomodarmi.
“Salti pure i convenevoli e veniamo subito al dunque, perché mi ha convocato?”. Il notaio prende una busta di spessa carta marrone sigillata con ceralacca rossa e dice: “L’ho convocata perché circa cinquant’anni fa a mio zio, Notaio Vittorio Farnesi in Firenze, venne consegnata questa busta sigillata con precise istruzioni circa la consegna”, mi guarda e tirando un profondo respiro e continua: “Non posso dirle chi incaricò mio zio della consegna e a questo punto è mio dovere anche precisare che la busta avrebbe dovuto esserle consegnata trascorsi almeno vent’anni dalla data di deposito ma purtroppo una serie di sfortunate coincidenze, tra le quali l’esodanzione dell’Arno e la conseguente morte di mio zio, fecero si che molti documenti a lui appartenuti restassero dimenticati in giacenza presso l’Archivio Nazionale Italiano dei Notai. Solo dopo una recente catalogazione questa, e altre buste, vennero rinvenute e consegnate ad notaio che portasse a termine gli incarichi ricevuti”.
Il notaio fa una breve pausa e ad un mio cenno del capo continua: “dunque questa busta le appartiene ed è mio dovere consegnarla nelle sue mani in modo da poter adempiere all’incarico ricevuto e chiudere la pratica”.
Mi consegna la busta sottile e attende in silenzio che io dica o faccia qualcosa. Decido di aprirla, rompo il sigillo e estraggo un foglio un po’ ingiallito che mi lascia subito senza parole. Una folla di ricordi preme ad una porta della mia mente che ho chiuso da anni e che non voglio più aprire… ma non ci riesco. Il tempo sembra dilatarsi all’infinito e ne perdo il conto osservando quel foglio che sembra così fragile tra le mie dita. Quanto tempo è passato dal momento in cui, solo ieri, ho pensato che il mio passato non avesse rimpianti?
Sento un fortissimo dolore al petto che non mi lascia nemmeno respirare, la testa sembra girarmi all’impazzata e nel preciso istante in cui tutto questo dolore sembra cessare mi accorgo di essere in piedi alle spalle di un uomo ben vestito, in giacca e cravatta, dell’età approssimativa di circa ottant’anni che con il capo reclinato guarda fissamente un foglio ingiallito in cui spicca il disegno di una mano infantile che ritrae una casa con gli alberi, il giardino, i fiori e tre persone stilizzate.
Nel cielo del disegno, sempre una scrittura infantile recita: Mamma… Papà… Luca.. mentre le lacrime dell’uomo bagnano il foglio mi accorgo di un grido…
Se solo potessi riderei di cuore.. è il notaio che sembra uno straccio troppo troppo logoro…

Loshrike
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Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
01/08/2005 01:01
 
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l'ho letto d'un fiato, non sono riuscita a staccarmene fino alla fine, emozionante.
01/08/2005 08:36
 
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bisogna ammettere ke il nostro losh è un gran scrittore [SM=g27828]

ciao ciao
01/08/2005 10:16
 
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Re:

Scritto da: Bubamara 01/08/2005 1.01
l'ho letto d'un fiato, non sono riuscita a staccarmene fino alla fine, emozionante.



Molte molte grazie... anche per il semplice fatto di aver avuto la pazienza di leggerlo..

Losh[SM=x629149]
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01/08/2005 10:17
 
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Re:

Scritto da: chicom 01/08/2005 8.36

bisogna ammettere ke il nostro losh è un gran scrittore [SM=g27828]

ciao ciao



Ringrazio il supremo Chicom per l'apprezzamento... e i complimenti .

Losh[SM=g27811]
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21/09/2005 12:59
 
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E bravo il mio amico da Hyperion...
Davvero un bel racconto...

Chapeau...
28/09/2005 09:32
 
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Grazie Franco per la tua lettura...

Losh[SM=g27828]
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