Artprice SA, una delle principali organizzazioni internazionali di analisi del mercato dell'Arte, ha reso noti i dati relativi al 2005, dai quali emerge che l'anno appena concluso è stato il migliore di sempre.
Prendendo in considerazione il solo canale delle aste, infatti, le vendite di opere d'arte, antica e moderna, hanno superato i 4 miliardi di dollari USA, contro i 3.6 miliardi dell'anno precedente, sebbene il numero di lotti venduti sia rimasto praticamente stabile intorno a 320.000.
Da notare che questo aumento del 10% dei prezzi medi segue quello del 19% già fatto registrare l'anno precedente.
Inoltre, ben 477 hanno superato il milione di dollari, contro i 393 del 2004 ed i 395 del 1990, al picco della bolla speculativa di allora.
Il 55% di questi lotti milionari è stato battuto a New York (a Londra il 37%), dove ha sede il 44% delle vendite mondiali, che ha registrato un incremento medio dei prezzi del 34.5%, contro il 4.5% di Londra (29% delle vendite mondiali).
Il record assoluto del 2005 è stato realizzato da Sothebys Londra con la vendita il 7 luglio di una Venezia Canal Grande di Canaletto a 16.6 milioni di sterline.
In seconda posizione L'oiseau dans l'espace di Constantin Brancusi battuto da Christie's NY il 4 maggio a 24.5 milioni di dollari.
Con riferimento al dopoguerra, che ci interessa più da vicino, il record è per una scultura monumentale di David Smith del 1965, venduta per 21.25 milioni di dollari raddoppiando la stima.
L'entusiasmo dei collezionisti americani per l'Arte del dopoguerra è stato enorme.
Nel 2005, il segmento dell'arte contemporanea è cresciuto del 28.2%, ma si tratta del settore maggiormente volatile. Basti pensare che, nel 1990, 28 artisti sotto i 45 anni vendevano lavori a più di 100.000 dollari in aste pubbliche, riducendosi a solo 7 l'anno successivo. Nel 2005 il dato è stato di 49 artisti.
Vedremo cosa ci riserverà il 2006.
Frank