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In viaggio per Agrigento

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2006 16:00
17/05/2006 09:16
 
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In attesa del viaggio vero, accontentiamoci di quello virtuale.. [SM=x629130]

Le meraviglie di Agrigento, non sono finite qui.

Questa città è veramente, oltre alla Valle dei Templi, uno scrigno infinito...

Conosciamo insieme i suoi Santuari.

Vediamo il più antico luogo sacro di Agrigento, sulla valle del fiume Akragas, un luoto adibito a culto indigeno, a cui si sovrappose quello greco.

Il santuario delle divinità ctonie
I primi segni documentati della religiosità dell’antica Akragas si trovano nella parte occidentale della Collina dei Templi ad ovest del Tempio di Zeus. Tale zona si articola in quattro settori.

Il primo settore è di pertinenza del santuario di Zeus, mentre gli altri tre si riferiscono alla triplice di aree sacrali contigue al santuario arcaico delle divinità ctonie che si sviluppa da Ovest verso Est,
scandendo verosimilmente i tre momenti del culto delle Tesmophorie (feste in onore di Demetra). La testimonianza cultuale più arcaica è costituita da una testina di divinità con alto polos, di fabbrica rodia o cretese, che risale al VII sec. a.C., e che è stato verosimilmente interpretato come reliquia portata dai coloni Geloi al momento della fondazione di Akragas, ritrovata proprio all'estrema punta occidentale della Collina dei Templi, sede di un santuario che corrisponde al quarto settore dell'area sacra ad ovest del tempio di Giove.

Santuario rupestre di S. Biagio

Dal terrazzo del tempio di Demetra, attraverso una scalinata incavata nella roccia, si giunge al sottostante santuario rupestre di S. Biagio (VI-V sec. a.C.), monumento che per la singolarità della sua struttura e l'oscurità della sua funzione suscita notevole interesse.

Nella parete a picco dello scosceso crinale della Rupe Atenea si aprono due grotte, distanti poco più di due metri l'una dall'altra. Si tratta di due cunicoli di larghezza varia (da m. 1.70 a m. 3.50), che si addentrano quasi parallelamente per un tratto di m. 8 per poi congiungersi mediante uno stretto corridoio e per divergere nuovamente l'uno verso Nord-Ovest, l'altro verso Sud-Est. Le grotte furono trovate piene di busti e di statuette fittili di divinità femminili (Kore-Persefone), collocati nelle nicchie, nelle sporgenze e negli anfratti naturali delle pareti di roccia ma anche vasetti, databili dalla prima metà del V sec. alla fine del IV sec. a.C.

Nella stessa parete di roccia, a m.. 3.50 circa dalla grande grotta, è stato trovato lo sbocco di una galleria larga m. 1 ed alta m. 2 circa, percorsa da un acquedotto che raccoglieva l'acqua di una sorgente, convogliandola verso l'esterno.

L'interno era diviso in due piani, dei quali quello superiore era di passaggio alle grotte, mentre quello inferiore serviva per la raccolta dell'acqua proveniente dalla galleria-acquedotto attraverso un grande foro praticato nell'angolo di Nord-Ovest.

Al santuario si accedeva attraverso un cortile limitato da un muro di peribolo con pilastri sulla fronte, al cui interno c’era un sistema di vasche comunicanti.



(tempio di Demetra, con l'attuale...chiesa di San Biagio, medioevale)

Altre immagini dei Santuari Ctoni.





Piccole note..

Il termine "ctonio" deriva dall'espressione greca chthonia, che significa "della Terra". La mitologia greca contempla almeno tre personaggi con questo nome, tutti correlati in qualche modo con la divinità Demetra.

Chi era sta Demetra? [SM=g27828]

Demetra è una figura della mitologia greca, figlia di Crono e di Rea.

Era la dea della terra coltivata e fertile, in particolare divinità del grano "dalle mani piene di spighe e di papaveri".
La dea veniva venerata in tutta la Grecia e le sue feste venivano celebrate in un'atmosfera di fervore e di gioia.
Due volte l'anno si tenevano ad Eleusi, presso Atene, i suoi misteri, celebrati in segretezza all'interno del tempio. L'onore nel parteciparvi era così grande che nessuno degli iniziati infranse mai il voto del silenzio.

Persefone era la figlia.
La leggenda narra che Persefone venne rapita da Ade, dio dell'oltretomba, che la portò negli inferi per sposarla ancora fanciulla. Demetra si infuriò e per ripicca, non fece più crescere le messi. Intervenne Zeus che ottenne un accordo tra Ade e Demetra: Persefone avrebbe trascorso con Ade negli Inferi i mesi invernali e con la madre il resto dell'anno sulla Terra; Demetra allora accoglieva con gioia il periodico ritorno di Persefone sulla Terra, facendo rifiorire la natura in Primavera ed in Estate.


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