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Giorgio Gaber

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2006 19:23
08/04/2006 21:32
 
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Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.

Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.

Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere

un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.




[SM=x629187]

Ljuba
08/04/2006 21:41
 
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Io ho sentito molte ballate
quella di Tom Dooley
quella di Davy Crocket
e sarebbe piaciuto anche a me
scriverne una cosi'
invece invece niente
ho fatto una ballata
per uno che sta a Milano
al Giambellino
il Cerutti Cerutti Gino
Il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago
vent'anni biondo mai una lira
per non passare guai
fiutava intorno che aria tira
e non sgobbava mai
il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago
una sera in una strada scura
occhio c'e' una lambretta
fingendo di non aver paura
il Cerutti monta in fretta
ma che rogna nera quella sera
qualcuno vede e chiama
veloce arriva la pantera
e lo vede la madama
il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago
ora e' triste e un poco manomesso
si trova al terzo raggio
e' li' che attende il suo processo
forse vien fuori a Maggio
s'e' beccato un bel tre mesi il Gino
ma il giudice e' stato buono
gli ha fatto un lungo verborino
e' uscito col condono
il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago
e' tornato al bar Cerutti Gino
e gli amici nel futuro
quando parleran del Gino
diran che e' un tipo duro


Credo che questa sia stupenda.....

_____________________________
Il jazz s'è suicidato.Fate che la poesia non faccia la stessa fine. JACK KEROUAC
08/04/2006 21:47
 
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Io se fossi Dio
Io se fossi Dio...
e io potrei anche esserlo,
sennò non vedo chi!

Io se fossi Dio,
non mi farei fregare dai modi furbetti della gente,
non sarei mica un dilettante,
Sarei sempre presente!
Sarei davvero in ogni luogo a spiare
o meglio ancora a criticare
appunto cosa fa la gente.
Per esempio il piccolo borghese
com'è noioso,
non commette mai peccati grossi,
non è mai intensamente peccaminoso.
Del resto, poverino, è troppo misero e meschino
e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sveda
lui pensa che l'errore piccolino non lo conti o non lo veda.

Per questo
io se fossi Dio,
preferirei il secolo passato,
se fossi Dio
rimpiangerei il furore antico,
dove si odiava, e poi si amava,
e si ammazzava il nemico!

Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli...

Io se fossi Dio,
non sarei così coglione
a credere solo ai palpiti del cuore
o solo agli alambicchi della ragione.

Io se fossi Dio,
sarei sicuramente molto intero
e molto distaccato
come dovreste essere Voi!

Io se fossi Dio,
non sarei mica stato a risparmiare,
avrei fatto un uomo migliore.
Si vabbè lo ammetto
non mi è venuto tanto bene,
ed è per questo, per predicare il giusto,
che io ogni tanto mando giù qualcuno,
ma poi alla gente piace interpretare
e fa ancora più casino!

Io se fossi Dio,
non avrei fatto gli errori di mio figlio,
e sull'amore e sulla carità
mi sarei spiegato un po' meglio.

Infatti non è mica normale
che un comune mortale
per le cazzate tipo compassione e fame in India,
c'ha tanto amore di riserva
che neanche se lo sogna,
che viene da dire:
"Ma dopo come fa a essere così carogna?"

Io se fossi Dio,
non sarei ridotto come Voi
e se lo fossi io certo morirei
per qualcosa di importante.

Purtroppo l'occasione
di morire simpaticamente
non capita sempre,
e anche l'avventuriero più spinto
muore dove gli può capitare
e neanche tanto convinto.

Io se fossi Dio,
farei quello che voglio,
non sarei certo permissivo,
bastonerei mio figlio,
sarei severo e giusto,
stramaledirei gli Inglesi
come mi fu chiesto,
e se potessi
anche gli africanisti e l'Asia
e poi gli Americani e i Russi;
bastonerei la militanza
come la misticanza
e prenderei a schiaffi
i volteriani, i ladri,
gli stupidi e i bigotti:
perché Dio è violento!
E gli schiaffi di Dio
appiccicano al muro tutti!

Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli...

Finora abbiamo scherzato!
Ma va a finire che uno
prima o poi ci piglia gusto
e con la scusa di Dio tira fuori
tutto quello che gli sembra giusto.

E a te ragazza
che mi dici che non è vero
che il piccolo borghese
è solo un po' coglione,
che quel uomo è proprio un delinquente,
un mascalzone, un porco in tutti i sensi, una canaglia
e che ha tentato pure di violentare sua figlia!

Io come Dio inventato,
come Dio fittizio,
prendo coraggio
e sparo il mio giudizio e dico:
"Speriamo che a tuo padre
gli sparino nel culo cara figlia!".
Così per i giornali diventa
un bravo padre di famiglia.

Io se fossi Dio,
maledirei davvero i giornalisti
e specialmente tutti,
che certamente non son brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete,
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere,
e di fotografare immagini geniali e interessanti,
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento:
cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.
Sì vabbè lo ammetto
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia,
ma io se fossi Dio,
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia!

Ma io non sono ancora
del regno dei cieli,
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli...

Io se fossi Dio,
naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente,
nel regno dei cieli non vorrei ministri
e gente di partito tra le "balle",
perché la politica è schifosa
e fa male alla pelle.
E tutti quelli che fanno questo gioco,
che poi è un gioco di forza, è ributtante e contagioso
come la lebbra e il tifo,
e tutti quelli che fanno questo gioco,
c'hanno certe facce
che a vederle fanno schifo,
che sian untuosi democristiani
o grigi compagni del P.C.
Son nati proprio brutti
o perlomeno tutti finiscono così.

Io se fossi Dio,
dall'alto del mio trono
vedrei che la politica è un mestiere come un altro
e vorrei dire, mi pare Platone,
che il politico è sempre meno filosofo
e sempre più coglione!:
è un uomo tutto tondo
che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo,
che scivola sulle parole
anche quando non sembra o non lo vuole.

Compagno radicale,
la parola compagno non so chi te l'ha data,
ma in fondo ti sta bene,
tanto ormai è squalificata,
compagno radicale,
cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino
ti muovi proprio bene in questo gran casino
e mentre da una parte si spara un po' a casaccio
e dall'altra si riempiono le galere
di gente che non centra un cazzo!
Compagno radicale,
tu occupati pure di diritti civili
e di idiozia che fa democrazia
e preparaci pure un altro referendum
questa volta per sapere
dov'è che i cani devono pisciare!

Compagni socialisti,
ma sì anche voi insinuanti, astuti e tondi,
compagni socialisti,
con le vostre spensierate alleanze
di destra, di sinistra, di centro,
coi vostri uomini aggiornati,
nuovi di fuori e vecchi di dentro,
compagni socialisti fatevi avanti
che questo è l'anno del garofano rosso e dei soli nascenti,
fatevi avanti col mito del progresso
e con la vostra schifosa ambiguità!
Ringraziate la dilagante imbecillità!

Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli...

Io se fossi Dio,
non avrei proprio più pazienza,
inventerei di nuovo una morale
e farei suonare le trombe
per il Giudizio universale.

Voi mi direte perché è così parziale
il mio personalissimo Giudizio universale?
Perché non suonano le mie trombe
per gli attentati, i rapimenti,
i giovani drogati e per le bombe?
Perché non è comparsa ancora l'altra faccia della medaglia.
Io come Dio, non è che non ne ho voglia,
io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili,
ma come uomo come sono e fui
ho parlato di noi, comuni mortali,
quegli altri non li capisco,
mi spavento, non mi sembrano uguali.
Di loro posso dire solamente
che dalle masse sono riusciti ad ottenere
lo stupido pietismo per il carabiniere,
di loro posso dire solamente
che mi hanno tolto il gusto
di essere incazzato personalmente.
Io come uomo posso dire solo ciò che sento,
cioè solo l'immagine del grande smarrimento.
Però se fossi Dio
sarei anche invulnerabile e perfetto,
allora non avrei paura affatto,
così potrei gridare, e griderei senza ritegno che è una porcheria,
che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia!

Ecco la differenza che c'è tra noi e gli innominabili:
di noi posso parlare perché so chi siamo
e forse facciamo più schifo che spavento,
ma di fronte al terrorismo o a chi si uccide c'è solo lo sgomento.

Ma io se fossi Dio,
non mi farei fregare da questo sgomento
e nei confronti dei politicanti
sarei severo come all'inizio,
perché a Dio i martiri
non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.

E se al mio Dio che ancora si accalora,
gli fa rabbia chi spara,
gli fa anche rabbia il fatto
che un politico qualunque
se gli ha sparato un brigatista,
diventa l'unico statista.

Io se fossi Dio,
quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio,
c'avrei ancora il coraggio di continuare a dire
che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia Cristiana
è il responsabile maggiore di vent'anni di cancrena italiana.

Io se fossi Dio,
un Dio incosciente enormemente saggio,
avrei anche il coraggio di andare dritto in galera,
ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
quella faccia che era!

Ma in fondo tutto questo è stupido
perché logicamente
io se fossi Dio,
la Terra la vedrei piuttosto da lontano
e forse non ce la farei ad accalorarmi
in questo scontro quotidiano.

Io se fossi Dio,
non mi interesserei di odio o di vendetta
e neanche di perdono
perché la lontananza è l'unica vendetta
è l'unico perdono!

E allora
va a finire che se fossi Dio,
io mi ritirerei in campagna
come ho fatto io...



--------------

Mi sa che lo farò anche io.


[SM=x629244]
____________________________________________________________________
"In questa malinconia però io ho amato il mondo, perchè ho amato la mia malinconia...
...Dovrei fare il giro del mondo per trovare il continente che mi manca." S. Kierkegaard
08/04/2006 21:52
 
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Ragazzi, è un piacere......duettare con voi, veramente. [SM=g27823]

Quest'altra è molto bella.

Un'emozione



Io non appartengo a niente, figuriamoci all'amore
il mio amore è solamente quello che ti do.
A volte cresce il mio bisogno d'inventare
ma come faccio a tirar fuori quello che non ho?

Un'emozione non so che cosa sia
ma ho imparato che va buttata via.
Dolce prudenza, ti prego, resta ancora con me
da tanto tempo non soffro grazie a te.

Un'emozione, lo so, esiste ancora
ma ho imparato che può non esser vera.
Un'emozione sicura che sia dentro di noi
per ritrovarsi e crescere con lei.

Una mano, una mano di donna appoggiata sul viso.
Il mio viso è fermo, la pelle di una mano
con dentro piccole vene intrecciate
la mano lunga, bianca della donna che amo.

La bocca, la bocca si fa più vicina per un contatto
controllo il gesto ed ora siamo sul letto.
Una spallina che cade da sola
e nel silenzio solo i nostri corpi in contatto.

La mia mano, meccanica, con gesti un po' studiati
si muove più in fretta, ed ora siamo attaccati.
Si è stabilita un'intesa perfetta.
Controllo il mio corpo e studio l'entusiasmo, l'amore, l'orgasmo.
L'orgasmo.

Un'emozione non so che cosa sia
ma ho imparato che va buttata via.
Dolce prudenza, ti prego, resta ancora con me
da tanto tempo non soffro grazie a te.
08/04/2006 23:15
 
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Attimi
Attimi
attimi.

Io che ho poca nostalgia del passato
a volte cedo a quel suo dolce mistero
e da certi amori, dai colori delle foto
si ha l'idea che abbiamo vissuto davvero.

Io ho avuto tante cose care, ho avuto il senso del dolore
e anche l'allegria di un uomo che ama
ma se dovessi raccontare la mia vita
ho paura che mi mancherebbe la trama.

Attimi
attimi.

Vivere di attimi, attimi d'amore
piccoli spostamenti del cuore
piccoli spostamenti del cuore
un cuore smemorato, un cuore avaro
che non si trattiene propria nulla di duraturo
che cera disperatamente
la breve gioia di un istante
un cuore che conosce solo l'euforia.

Attimi
vivere di attimi
attimi d'amore
piccoli spostamenti del cuore
piccoli spostamenti del cuore.

Un cuore senza ieri, senza domani
e col presente che gli sfugge tra le mani
che piange, ride ama e odia
che prende tutto e poi va via
un cuore che da un'ora all'altra cambia idea.

Attimi
attimi
attimi.

Attimi per me che un giorno in un abbraccio innocente
mi sono perso, in un momento ti ho amato
ma quante notti di fatica, che aria pesante
per un folle orgasmo che poi dura un minuto.

E di te mi è rimasto niente di cose solide e importanti
ricordo solamente strani dettagli
far l'amore con i nostri sentimenti
è come farsi un bel vestito con dei ritagli.

Attimi
attimi
attimi.

09/04/2006 01:14
 
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BIRRA

(Con il miticuzzo ed altrettanto irriverente, satiric e ... e .... insomma artista Enzo Jannacci)

38 gradi e mezzo all'ombra
nn piove più da venti giorni
e nn c'è un alito di vento
caldo quanto caldo quanta sete yah yah yah

portaci da bere un solo bicchiere ma presto
portaci da bere un solo bicchiere ma presto
con o senza schiuma
scura o chiara ma che sia una BIRRA
Una birra please
O yes Sir

Il sole picchia sulle strade
non c'è più verde nei giardini
ed il termometro è impazzito
caldo quanto caldo quanta sete yah yah yah

portaci da bere un solo bicchiere ma presto
portaci da bere un solo bicchiere ma presto
con o senza schiuma
scura o chiara ma che sia una BIRRA
Una birra please
O yes Sir

portaci da bere un solo bicchiere ma presto
portaci da bere un solo bicchiere ma presto
portaci da bere un solo bicchiere ma presto
portaci da bere un solo bicchiere ma presto
BIRRA
Una birra please
O yes Sir

Il sole picchia sulle strade
non c'è più verde nei giardini
ed il termometro è impazzito
caldo quanto caldo quanta sete yah yah yah

portaci da bere un solo bicchiere ma presto
portaci da bere un solo bicchiere ma presto
con o senza schiuma
scura o chiara ma che sia una BIRRA
Una birra please
O yes Sir

Birra
BIRAAAAAAAA
_____________________________
Il jazz s'è suicidato.Fate che la poesia non faccia la stessa fine. JACK KEROUAC
09/04/2006 01:59
 
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Per l'elezioni che stanno per cominciare
Uh? No, non è vero, io non ho niente da rimproverarmi. Voglio dire... non mi sembra di aver fatto delle cose gravi.
La mia vita? Una vita normale. Non ho mai rubato, neanche in casa da piccolo, non ho ammazzato nessuno, figuriamoci!... Qualche atto impuro ma è normale no?
Lavoro, ho una famiglia, pago le tasse. Non mi sembra di avere delle colpe... non vado neanche a caccia!
Uh? Ah, voi parlavate di prima! Ah... ma prima... ma prima mi sono comportato come tutti.
Come mi vestivo? Mi vestivo, mi vestivo come ora… beh non proprio come ora, un po’ più… sì, jeans, maglione, l’eskimo. Perché? Non va bene? Era comodo.
Cosa cantavo? Questa poi, volete sapere cosa cantavo. Ma sì certo, anche canzoni popolari, sì… “Ciao bella ciao”. Devo parlar più forte? Sì, “Ciao bella ciao” l’ho cantata, d’accordo, e anche l’“Internazionale”, però in coro eh!
Sì, quello sì, lo ammetto, sì, ci sono andato, sì, li ho visti anch’io gli Inti Illimani... però non ho pianto!
Come? Se in camera ho delle foto? Che discorsi, certo, le foto dei miei genitori, mia moglie, mia…
Manifesti? Non mi pare... Forse uno, piccolo proprio... Che Ghevara. Ma che cos’è, un processo questo qui?
No, no, no, io quello no, io il pugno non l’ho mai fatto, il pugno no, mai. Beh insomma, una volta ma… un pugnettino, rapido proprio…
Come? Se ero comunista? Eh. Mi piacciono le domande dirette! Volete sapere se ero comunista? No, no finalmente perché adesso non ne parla più nessuno, tutti fanno finta di niente e invece è giusto chiarirle queste cose, una volta per tutte, ohhh!
Se ero comunista. Mah! In che senso? No, voglio dire…
Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà… la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il Paradiso Terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche… lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché “La Storia è dalla nostra parte!”.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la borghesia il proletariato la lotta di classe. Facile no?
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopo domani sicuramente…
Qualcuno era comunista perché “Viva Marx, viva Lenin, viva Mao Tse-Tung”.
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava sempre Rai Tre.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il “materialismo dialettico” per il “Vangelo secondo Lenin”.
Qualcuno era comunista perché era convinto d’avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c’era il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista nonostante ci fosse il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo il peggiore Partito Socialista d’Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi viscidi e ruffiani.
Qualcuno era comunista perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due: da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.

P.S. Consiglio musica e monologo insieme
Io son rimasto a pezzi.

09/04/2006 10:45
 
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L'ODORE.

Sdraiati sull'erba
soltanto un attimo prima
di fare l'amore.

Un grillo che canta,
c'è una aria bellissima intorno...
che odore!

Pian piano riprendo a sfiorare la sua sottana...
sarà la zona!

Cerchiamo un posto migliore
e allora ritrovo di nuovo
la mia tenerezza.

E' una cara ragazza,
comincio a sentirmi eccitato...
più che un odore è una puzza!

Io tento un abbraccio per chiuderle il setto nasale...
è micidiale!

Non ce la faccio,
m'è venuta anche un po' di nausea,
mi gira la testa.
In città non mi sento mai male,
l'aria è più giusta,
un bar d'alluminio
mi siedo e mi sento un signore...

C'è ancora l'odore, l'odore mi insegue, oramai è dappertutto, non posso, non posso oramai ce l'ho addosso!

Vado a casa, mi siedo sul letto, mi sdraio, mi distendo,
ma c'è ancora!
Io mi annuso, lo sento più forte, un odore tremendo,
mi tolgo i vestiti oramai sono nudo....
vuoi vedere che sono io, vuoi vedere che sono io, vuoi vedere che sono io!

Calma, un momento, ragioniamo!

Mi faccio un bel bagno,
mi lavo da tutte le parti
con molta attenzione.

Mi metto anche il talco,
son candido come un bambino...
maledizione!

Adesso però non mi devo suggestionare...
da vomitare!

Non ce la faccio,
è un odore che non si distrugge
con una lavata.
Ci vorrebbe un programma in risciacquo,
la schiuma frenata.
Mi spalmo le creme, i profumi,
dai piedi alla testa...

Il puzzo sovrasta, ce l'ho nella pelle, che schifo mi faccio, che corpo ignorante così puzzolente!

Come faccio con tutta la gente che mi ama e mi stima,
come faccio?
Non c'è niente da fare la puzza è più forte di prima,
che schifo!

Io che c'avevo tanti amici, sono uno che lavora, mi son fatto una carriera, non è giusto che la perda, mi son fatto tutto da me, mi son fatto tutto da me!

Io che conosco tanta gente, son venuto sù dal niente, ciò una bella posizione, non è giusto che la perda, mi son fatto tutto da me, mi son fatto tutto da me, mi son fatto tutto da me...

Mi son fatto tutto di merda!




A volte capita che incontri qualcuno......

Keko [SM=g27825]

09/04/2006 10:50
 
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Ma lo sapete, che mi ero dimenticata di questi pezzi di Gaber..?

D'altronde, ha una produzione così vasta.
Grazie [SM=g27823]
Questo è un brano in cui mi ritrovo molto.

Io non mi sento italiano

Io G. G. sono nato e vivo a Milano
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.

Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che è tutto calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui m'incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.



Ciao
Ljuba

In uno stadio di calcio ci sono 22000 persone con molto bisogno di fare sport che ne guardano altre 22 che avrebbero tanto bisogno di riposarsi.

[Modificato da @Ljuba@ 09/04/2006 10.51]

09/04/2006 11:02
 
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Un pezzo dei primi anni settanta...bello significativo e coinvolgente......il finale è una apoteosi dell'amore....

E’ SABATO.

parlato: - Io, io e te, noi due chiusi, protetti nel nostro rifugio, nella nostra tana.
- E quelli fuori ?
- Niente, quelli fuori non ci interessa. Noi solo noi, i più puliti, i più uniti, i migliori.
- No ma guarda che anche a noi è successo…
- Silenzio, che resti fra di noi, si supera. Noi lottiamo, resistiamo, avvinghiati disperatamente l’uno all’altra, attaccati come mignotte.
- Scusa, io dovrei andare un attimo…
- Vengo anch’io.
- Allora non ci vado.
- Giusto. Qui fermi, seduti sulle nostre due comode poltrone.

E’ sabato, è sabato,
e le nove e mezzo di sera, niente di anormale,
ceniamo agli stessi posti eppure c’è qualcosa,
si sente prova a guardarla, c’è un’aria strana,
non facciamo l’amore da una settimana.

E’ sabato, è sabato,
domani niente lavoro, forse andiamo al mare,
le slaccio la cintura e resto un po’ a guardare
la linea armoniosa del collo, la curva delle anche
che per me sono cose risapute e stanche.

Ma è nell’aria,
non so da che cosa ma si sente, è nell’aria,
si vede dai gesti, dai silenzi, è nell’aria.
In fondo è così naturale,
un piccolo sforzo iniziale
poi tutto, tutto va da sé,
tutto va da sé,
senza fatica, senza fatica.

Le mani si muovono accarezzano i fianchi,
le bocche si avvicinano poi si staccano ancora,
i corpi si sfiorano poi si allontanano,
di scatto si riallacciano poi si comprimono,
il respiro è più forte, incalzante,
più affannoso, morboso, ansimante,
parole sconnesse, frenetiche, senza pudore,
è l’amore, è l’amore, è l’amore.

E’ sabato, è sabato,
sdraiati nudi sul letto in asciugamano,
adesso c’è un gran silenzio, un senso d’abbandono,
un letto che cigola piano si avverte il suo rumore,
nella stanza di sotto stan facendo l’amore.

Più forte,
spaventoso come un treno, si sente, più forte,
poi gridi, soffocati mugolii, sempre più forte,
lamenti, respiri affannosi,
signori così rispettosi,
come fanno? Non ce li vedo,
non ce li vedo proprio,
come conigli, come maiali.

Mi alzo vado in bagno, le mani appiccicose,
rumore di acqua che scorre, la pancia appiccicosa,
dall’appartamento di sopra, dall’appartamento di sotto
rumori di gente che si lava,
rumori di cessi e di sciacquoni,
bellissimo un amore tutti insieme,
un amore collettivo,
ma sì domani è festa,
i letti che si muovono,
sì, sciacquoni, sciacquoni,
forza cessi è sabato, è sabato, è sabato.



Keko [SM=g27824]

09/04/2006 11:09
 
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è..........come dire, conturbante [SM=g27818]

meno male che oggi è domenica [SM=g27828]
09/04/2006 19:23
 
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imbrattatele
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Lo Shampoo

Una brutta giornata
chiuso in casa a pensare
una vita sprecata
non c'è niente da fare
non c'è via di scampo
mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo.

Uno shampoo?

Una strana giornata
non si muove una foglia
ho la testa ovattata
non ho neanche una voglia
non c'è via di scampo
devo farmi per forza uno shampoo.

Uno shampoo?

Scende l'acqua, scroscia l'acqua
calda, fredda, calda...
Giusta!
Shampoo rosso e giallo, quale marca mi va meglio?
Questa!
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.

[parlato]: La schiuma è una cosa buona, come la mamma, che ti accarezza la testa quando sei triste e stanco: una mamma enorme, una mamma in bianco.

Sciacquo, sciacquo, sciacquo.

Seconda passata.

Son convinto che sia meglio quello giallo senza canfora.
I migliori son più cari perché sono antiforfora.
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.

[parlato]: La schiuma è una cosa pura, come il latte: purifica di dentro. La schiuma è una cosa sacra che pulisce la persona meschina, abbattuta, oppressa. È una cosa sacra. Come la Santa Messa.

Sciacquo, sciacquo, sciacquo.
Fffffff... Fon.
_____________________________
Il jazz s'è suicidato.Fate che la poesia non faccia la stessa fine. JACK KEROUAC
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