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L'arte costantiniana: le Basiliche

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2006 09:47
02/05/2006 15:50
 
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Anche se il termine basilica evoca.....il luogo di culto per eccellenza del mondo cattolico, sappiamo che ha un origine prettamente ellenistica, e soprattutto "civile"

La parole ha origine da re, ed indicava l'edificio pubblico per l'amministrazione della giustizia.

La forma ideale della basilica greca, è quella di un edificio diviso in tre navate, delle quali la centrale scoperta, dove in fondo, si trovava un'abside coperta, in cui si discutevano le cause giudiziarie.


Le basiliche più antiche sorsero nel Foro Romano a Roma a partire dal II secolo AC (tra queste la basilica Porcia, 184 AC; basilica Fulvia Emilia (meglio conosciuta come Basilica Emilia, nei suoi rifacimenti successivi), 179 AC; basilica Sempronia, 169 AC) ed avevano la funzione di centro d'affari e di sedi giudiziarie. La basilica diviene ben presto uno degli edifici che ogni città romana deve avere nel suo foro.

La massima realizzazione di questo tipo architettonico si ebbe nel Foro di Traiano con la basilica Ulpia (112 DC), opera di Apollodoro di Damasco, con due ampie absidi e cinque navate. L'ultima basilica pagana è invece quella di Massenzio presso il Foro Romano, completata da Costantino (inizi delIV secolo DC) che, per le sue caratteristiche rientra pienamente nei modi espressivi tardoantichi.


Ecco una foto, per intenderci, che raffigura la ricostruzione della Basilica Ulpia



In seguito, il termine basilica indicò tutti gli edifici destinati al culto, per un accostamento formale al significato di reggia, come sede della divinità.

Fu solo con Costantino, che si costruì la prima basilica cristiana, la Basilica Lateranense, a cinque navate, collegata all'edificio basilicale romano.

Sorse dunque la nuova forma di Chiesa:

a pianta rettangolare, a 3 o 5 navate, copertura a tetto, e con uno spazio in genere lasciato per il clero, il transetto, oltre cui si trova il presbiterio.



La Basilica Lateranense.
Come sito per il nuovo edificio, l'imperatore scelse una ricca zona residenziale nella parte del Celio appena all'interno delle mura aureliane, all'angolo sud-orientale della città ed immersa nel verde. La maggior parte delle sontuose dimore signorili che vi sorgevano erano ormai da tempo di proprietà imperiale, essendo state confiscate da Nerone alla famiglia dei Laterani (da qui il nome della zona).

Fra queste dimore, un vasto quadrato era occupato dalla caserma degli equites singulares, le guardie a cavallo imperiali. Costoro nella guerra appena conclusa si erano schierati dalla parte di Massenzio: così il corpo militare venne sciolto, la caserma fu confiscata e rasa al suolo, il sito fu sgomberato ed interrato, e presto vi sorse la basilica di San Giovanni in Laterano, la cui costruzione dovette durare all'incirca dal 313 al 318 DC (mors tua vita mea [SM=g27828] )

I rifacimenti successivi non distrussero affatto la fabbrica costantiniana, larghe porzioni della quale sopravvivono sotto l'attuale livello del pavimento o sono state incorporate nell'attuale edificio, parti che sono state riportate alla luce in successive campagne di scavo negli ultimi cinquant’anni. La chiesa comprendeva un vestibolo ed era articolata in cinque navate, con transetto e abside sul muro di fondo.

I rinvenimenti relativi sia alle strutture originarie che a frammenti della decorazione interna (marmi e mosaici), nonché un affresco nella chiesa di San Martino ai Monti che riproduce l'interno della basilica lateranense, documentano lo splendore ed il fasto dell'edificio destinato ad essere – allora come oggi – la cattedrale di Roma, ossia la sede del suo vescovo (il Pontefice), e il luogo deputato all'amministrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana (il battesimo e la cresima, che nella liturgia cristiana venivano conferiti insieme). Dietro la chiesa venne eretto un battistero ottagonale, e nelle vicinanze si trovava la residenza del vescovo e della sua corte.

La basilica lateranense veniva così a spezzare la tradizione edilizia che sino a quel momento era servita (e che ancora continuò a servire) per il culto cristiano in tutto l'impero, quella delle domus ecclesiae. La cattedrale del Laterano era di specie diversa: progettata unicamente per il culto, era assai vasta, potendo contare tremila o più fedeli, mentre lo splendore e la stessa tipologia edilizia proclamavano la sua condizione pubblica più che privata. La tipologia attuata in San Giovanni in Laterano fu ripetuta nelle altre quattro grandi basiliche direttamente legate al nome di Costantino: la chiesa di San Pietro in Vaticano a Roma, quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme, e quella della Natività a Betlemme.




03/05/2006 14:00
 
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Dolce nipotina, hai una serie di argomenti molto stimolanti a volte è il tempo, purtroppo, che mi manca per risponderti, oggi mi sono andato a leggere "L’architettura del Rinascimento italiano" di Murray, riportarlo tutto diventava una "noce" ho fatto un mini riassuntino per inquadrare lo stile del Rinascimento.

Indubbiamente noi tutti veniamo colpiti dalla maestosità delle grandi cattedrali gotiche tipo Canterbury o Chartres, per citarne solo due. Questa architettura suscita emozioni al visitatore vuoi per i luoghi dove sorgono, vuoi per lo splendore delle vetrate istoriate e dalle loro slanciatissime volte. Non tutti rimangono ugualmente colpiti dall’architettura Rinascimentale come la Basilica di S. Pietro o quella di S. Paolo a Londra, questo tipo di architettura richiede infatti da parte dell’osservatore una certa preparazione e una certa disponibilità ad accettarla. L’architettura Rinascimentale è un deliberato ripristino delle idee e della prassi degli architetti dell’antichità classica e si può effettivamente affermare che è romana, essendo rimasta quasi sconosciuta all’Europa occidentale fino al ‘700 l’architettura greca classica.

L’effetto prodotto sia da un edificio romano che da un edificio rinascimentale dipende da sottilissimi adattamenti di semplicissime masse. Si basano entrambi sul sistema modulare della proporzione. Il modulo è fissato nel semidiametro della colonna alla sua base e l’insieme di un edificio classico dipende da questa proporzione iniziale. Talvolta è il diametro a essere fissato come criterio di proporzionalità, in entrambi i casi non sono le dimensioni reali, ma la scala ad avere importanza. Ogni particolare di un edificio classico è in diretta relazione con ogni altro particolare e in pratica l’intero edificio è proporzionato al corpo umano, poiché nell’antichità la colonna (usata come base per la costruzione del tempio) veniva concepita come simile al corpo umano e spesso a esso proporzionata nell’altezza. Oltre alla relazione fra le parti, l’architetto classico ricercava la simmetria e l’armonia; quindi, progettando una parete nuda con tre finestre, egli avrebbe avuto cura che l’altezza della parete fosse proporzionata alla sua larghezza, che i vani delle finestre fossero aperti simmetricamente e che la forma rettangolare della finestra avesse una relazione soddisfacente con la forma della parete nel suo complesso.

Nell’ottocento questo tipo di architettura fu avvolto in una fitta nube di condanna morale. Per Pugin, Ruskin e molti altri erano cristiane le chiese costruite in stile gotico, mentre gli stili classici non erano altro che tentativi di ripristinare forme pagane.






Keko [SM=g27823]
03/05/2006 14:17
 
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Si zioooooooo

hai toccato un tasto importantissimo del rapporto tra edificio/culto/teologia.

Sei...super, come si dice in Yugoslavia.

In effetti, si tratta, proprio di relazioni diverse.

Nella struttura basilicale paleocristiana, si riprendono le forme di edifici facenti parte della vita quotidiana. In pratica, avvenne una sostituzione al .......contrario.

Ciò che finora era pagano, divenne cristiano.

Ovviamente, non parliamo solo di edifici pubblici, ma anche di festività, e altro....ma questo è un altro paio di maniche.

Nello sviluppo della storia dell'arte, si......evidenzia proprio il cammino chiamiamolo spirituale, attraverso l'esame dei vari edifici di culto.

Non voglio parlarne in un solo post, sennò esaurisco l'argomento ( [SM=g27828] oddio mi pare impossibile...esaurirlo), però hai toccato l'argomento di una mia tesina.

Mentre nell'arte romanica, c'è la partecipazione del popolo di Dio alla costruzione di una Chiesa che diventa casa del popolo, nell'arte gotica, tutto deve innalzare a Dio. Lo spirito si erige in verticale, come le guglie, e il fedele, non può che non provare che soggezione, di fronte a chiese non roboanti di opera magari, ma che con i giochi luci, la maestosità e solennità delle navate, e quel senso di vuoto/pieno che solo Dio sa dare, rifletteva il nuovo percorso dell'epoca.

Ci sarebbe da parlare poi dell'arte dopo il concilio di Trento, il rapporto tra fede e forme architettoniche....

UUU, mamma mia
che bello, mi sembra di essere tornata a scuola.. [SM=g27828]

Comunque dai, pian piano parleremo di tante cose..

L'importante è che ......traspaia da ogni opera, il suo retroterra, il suo passato, chi, come e perchè è stato fatto.

Anche se, la prima reazione davanti ad un'opera d'arte, secondo me, deve essere di : stupore, ammirazione, e poi...riflessione.

(Se piace ovvio [SM=g27828] )Come dire...prima i SENSI e poi la ragione... [SM=g27822]
03/05/2006 14:17
 
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Si zioooooooo

hai toccato un tasto importantissimo del rapporto tra edificio/culto/teologia.

Sei...super, come si dice in Yugoslavia.

In effetti, si tratta, proprio di relazioni diverse.

Nella struttura basilicale paleocristiana, si riprendono le forme di edifici facenti parte della vita quotidiana. In pratica, avvenne una sostituzione al .......contrario.

Ciò che finora era pagano, divenne cristiano.

Ovviamente, non parliamo solo di edifici pubblici, ma anche di festività, e altro....ma questo è un altro paio di maniche.

Nello sviluppo della storia dell'arte, si......evidenzia proprio il cammino chiamiamolo spirituale, attraverso l'esame dei vari edifici di culto.

Non voglio parlarne in un solo post, sennò esaurisco l'argomento ( [SM=g27828] oddio mi pare impossibile...esaurirlo), però hai toccato l'argomento di una mia tesina.

Mentre nell'arte romanica, c'è la partecipazione del popolo di Dio alla costruzione di una Chiesa che diventa casa del popolo, nell'arte gotica, tutto deve innalzare a Dio. Lo spirito si erige in verticale, come le guglie, e il fedele, non può che non provare che soggezione, di fronte a chiese non roboanti di opera magari, ma che con i giochi luci, la maestosità e solennità delle navate, e quel senso di vuoto/pieno che solo Dio sa dare, rifletteva il nuovo percorso dell'epoca.

Ci sarebbe da parlare poi dell'arte dopo il concilio di Trento, il rapporto tra fede e forme architettoniche....

UUU, mamma mia
che bello, mi sembra di essere tornata a scuola.. [SM=g27828]

Comunque dai, pian piano parleremo di tante cose..

L'importante è che ......traspaia da ogni opera, il suo retroterra, il suo passato, chi, come e perchè è stato fatto.

Anche se, la prima reazione davanti ad un'opera d'arte, secondo me, deve essere di : stupore, ammirazione, e poi...riflessione.

(Se piace ovvio [SM=g27828] )Come dire...prima i SENSI e poi la ragione... [SM=g27822]
03/05/2006 14:17
 
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hai toccato un tasto importantissimo del rapporto tra edificio/culto/teologia.

Sei...super, come si dice in Yugoslavia.

In effetti, si tratta, proprio di relazioni diverse.

Nella struttura basilicale paleocristiana, si riprendono le forme di edifici facenti parte della vita quotidiana. In pratica, avvenne una sostituzione al .......contrario.

Ciò che finora era pagano, divenne cristiano.

Ovviamente, non parliamo solo di edifici pubblici, ma anche di festività, e altro....ma questo è un altro paio di maniche.

Nello sviluppo della storia dell'arte, si......evidenzia proprio il cammino chiamiamolo spirituale, attraverso l'esame dei vari edifici di culto.

Non voglio parlarne in un solo post, sennò esaurisco l'argomento ( [SM=g27828] oddio mi pare impossibile...esaurirlo), però hai toccato l'argomento di una mia tesina.

Mentre nell'arte romanica, c'è la partecipazione del popolo di Dio alla costruzione di una Chiesa che diventa casa del popolo, nell'arte gotica, tutto deve innalzare a Dio. Lo spirito si erige in verticale, come le guglie, e il fedele, non può che non provare che soggezione, di fronte a chiese non roboanti di opera magari, ma che con i giochi luci, la maestosità e solennità delle navate, e quel senso di vuoto/pieno che solo Dio sa dare, rifletteva il nuovo percorso dell'epoca.

Ci sarebbe da parlare poi dell'arte dopo il concilio di Trento, il rapporto tra fede e forme architettoniche....

UUU, mamma mia
che bello, mi sembra di essere tornata a scuola.. [SM=g27828]

Comunque dai, pian piano parleremo di tante cose..

L'importante è che ......traspaia da ogni opera, il suo retroterra, il suo passato, chi, come e perchè è stato fatto.

Anche se, la prima reazione davanti ad un'opera d'arte, secondo me, deve essere di : stupore, ammirazione, e poi...riflessione.

(Se piace ovvio [SM=g27828] )Come dire...prima i SENSI e poi la ragione... [SM=g27822]
08/05/2006 00:41
 
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art friend
imbrattatele
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Quando ho letto Costantino nel titolo di questo topic mi è subito venuta in mente Santa Sofia...
08/05/2006 09:47
 
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Bello spunto, Pizia... [SM=g27811]

Eretta da Costantino e consacrata dal figlio Costanzo nel 360 alla Sapienza divina, Santa Sofia risale nella struttura attuale a Giustiniano, che volle farne la basilica cristiana più sontuosa del mondo. Squadre di diecimila operai lavorarono al comando degli architetti Artemio di Tralle (Aydin) e Isidoro di Mileto.

Fu utilizzato materiale prezioso fatto venire da ogni parte dell’impero. Otto colonne di marmo verde provenivano da Efeso (dal ginnasio o dall’Artemisio?), otto colonne di porfido dal tempio di Giove Eliopolitano di Baalbek, altre colonne di granito dall’Egitto; mattoni leggerissimi erano stati cotti a Rodi. Allo sfavillio d’oro dei mosaici faceva riscontro l’oro massiccio della mensa dell’altare e l’argento dorato del trono patriarcale.

Il giorno dell’inaugurazione (548), l’imperatore poteva ben esclamare: «Gloria a Dio che mi ha ritenuto degno di compiere quest’opera. Ti ho superato, o Salomone! ». A Santa Sofia furono celebrati il secondo il terzo e il quarto concilio ecumenico di Costantinopoli, in cui si ribadì la condanna di errori trinitari e cristologici (553), si definì l’esistenza di due volontà in Cristo (680-681) e si confermò il culto delle immagini (869-870).


Ancora oggi mozza il fiato per le sue ardite linee architettoniche questa costruzione di m. 77 x 71, da cui si eleva a 55 m. la cupola dal diametro di m. 31. Gli otto grandi scudi circolari con i nomi, in arabo, di Allah, di Maometto e dei primi sei califfi, la nicchia del mihrab che si apre nell’abside in direzione della Mecca, il mimber o pulpito e la loggia del sultano, all’interno della basilica, cosi come i quattro minareti all’esterno, mostrano che Santa Sofia è stata moschea. Per quasi quattro secoli; finché nel 1923 Kemal Atatürk la trasformò in museo.

Che facciamo? Si va???? [SM=g27828]




Qual è il colmo per un olandese?
Menare il can per l'Aia.
[SM=g27828]
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