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Una cartolina da...Vercelli

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2006 21:40
07/06/2006 16:57
 
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Vercelli [SM=g27822] è una ridente cittadina, nella pianura sulla destra del fiume Sesia, al centro di vaste risaie, ma attenzione non è nè piatta nè monotona, anzi...

Ha un aspetto prevalentemente sette-ottocentesco, anche se, la sua stupenda Basilica è una meravigliosa testimonianza di architettura medioevale del Piemonte.

Tra l'altro,visto che di testimonianze si parla, esulando dal discoro storico/artistico, se non ricordo male, ha una giunta comunale molto sensibile ai problemi sociali, che organizza continuamente corsi ed attività varie.

(correggetemi se sbaglio [SM=g27822] )

Ed ecco il gioiello di Vercelli, uno stupendo esemplare di arte gotica di tipo cistercense, eretto negli anni 1219-27.
Sant'Andrea.



Come vedete l'esterno è animato da questo vivace e...insolito contrsto tra il bianco dell'intonaco, il rosso dei mattoni e il verde della pietra delle sagomature.

La facciata è fiancheggiata da due torri.




L'interno...è gotico, che più gotico non si può...

Slancio, elevazione, vuoto che si innalza..
Insomma, il puro gotico.



Alla sinistra della Chiesa, si trova l'Abbazia cistercense, coeva, che conserva ancora il bel chiostro, rimaneggiato nel '500 e la sala Capitolare.






Bellissima,vero?

[SM=g27822]
08/06/2006 10:15
 
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Vercelli questa sconosciuta.
Vercelli racchiude autentici tesori d'arte e di cultura che non tutti conoscono.
Infatti il 26/27/28 maggio scorsi si è tenuto il 1 (e spero non l'ultimo) Vercelli Book days.
Molti personaggi, famosi esperti d'arte si sono dati appuntamento per far conoscere le meraviglie di questa città di provincia.
Io per via di orari a volte impossibili e anche per mancanza di tempo ho potuto solo seguire il percorso che ha fatto Vittorio Sgarbi per le strade del centro storico attraverso i gioielli d'arte e architettura vercellesi.
E ho visto con occhi diversi quello che guardi tutti i giorni quasi con indifferenza, perchè sai che c'è, è la tua città, ma in fondo non la conosci così tanto bene.
Sarei rimasta per ore ad ascoltare, ma purtroppo questo giro turistico è durato troppo poco.
Ora, appena troverò un po' di tempo, armata di macchina fotografica, mi girerò la mia città alla ricerca di angoli particolari, perchè non c'è solo Sant'Andrea e il Duomo da vedere, abbiamo due musei, di cui uno, il Museo Borgogna, rappresenta per importanza, qualità e quantità delle opere la più importante pinacoteca del Piemonte dopo la Galleria Sabauda di Torino.
Le prime sale conservano pregevoli affreschi tardomedievali e rinascimentali.
Tra i dipinti del Cinquecento troviamo quelli del Sodoma, Gaudenzio Ferrari, Bernardino Lanino, Giovenone e di Defendente Ferrari.
Di gran pregio la raccolta nordica (tedesca, fiamminga e olandese), e numerose opere dell'800 italiano.
Il Museo Leone è essenzialmente storico. E' disposto in due edifici collegati tra loro nel 1939: la cinquecentesca Casa Alciati ed il Palazzo Langosco, in stile barocco.
Le prime sale sono occupate da reperti dell'età paleolitica, neolitica, del bronzo e del ferro.
In questa occasione (Vercelli book) è stato esposto dopo il restauro l'Astronomicum Caesareun di Petrus Apianus, manuale di astronomia del 1540.
Per ora mi fermo qui.
Ariel.


















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30/06/2006 22:30
 
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In questi capoluoghi di provincia, c'è sempre tanto da scoprire, ariel, è vero... [SM=g27817]





Piazza Cavour...è il centro della città, cinta da portici in parte ogivali.

Sopra le case emerge la torre dell'
Angelo, e la torre di Città, entrambi di origine medioevali.





Carina, vero?

[SM=g27822] Ljuba
03/07/2006 11:22
 
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Questa è Vercelli.
Vercelli è una città del Piemonte orientale sviluppata su una superficie di 79.90 kmq., a 130 m. s.l.m. con 47.837 abitanti circa (dato rilevato nel 2001).
Il suo territorio fu anticamente abitato da tribù di Liguri (forse Salluvi), che si fusero presto con gruppi celtici (Libui) che fondarono la città in epoca incerta da collocare più o meno intorno al Sec. VI a.C.
Pur sottomessa ai Romani già dal Sec. II a.C., Vercellaea fu dedotta come colonia soltanto nell'89 a.C., per diventare nel 49 a.C. un libero municipium tra i più importanti dell'Italia nordoccidentale, come attesta Tacito, grazie ad una posizione strategica in pianura sulle grandi vie di comunicazione.
La città fu protagonista anche nel processo di cristianizzazione delle regioni settentrionali: Eusebio di Vercelli fu il primo vescovo del Piemonte e tutte le altre diocesi piemontsi si definirono via via dalla matrice vercellese.
Le invasioni barbariche non risparmiarono la città, presto diventata sede di ducato longobardo e continuamente soggetta ad assedi e devastazioni.
La cristianizzazione dei Longobardi migliorò la convivenza tra le popolazioni e tra i sec. IX e XI i vescovi vercellesi, grazie alla loro cultura, seppero infondere respiro internazionale alla città, che si dotò di importanti strutture e incoraggiò lo sviluppon delle arti.
Nell'889 l'invasione degli Ungari precipitò nuovamente la città in un caos che si protrasse fino al periodo dei vescovi Attone (924-960) e Leone (999-1026).
In seguito, col declino del potere episcopale e la nascita del libero comune (1411), anche Vercelli divenne teatro delle lotte tra Guelfi e Ghibellini; i primi guidati dalla famiglia Avogadro, i secondi prima dalla Famiglia Bicchieri, poi alla Famiglia Tizzoni; la pace tra le due fazioni fu firmata nel 1310 nella sala capitolare dell'Abbazia di Sant'Andrea alla presenza dell'imperatore Enrico VII.
La signoria vercellese dei Tizzoni durò fino al 1335, anno in cui la città passo ai Visconti ed il libero comune di ridusse ad un apparato amministrativo, orbato dalle funzioni democratiche delle origini.
Definitivamente passata ai Savoia nel 1427, la città per circa un secolo godette di un periodo di pace in cui le arti fiorirono.
Il Cinquecento e Seicento sono invece segnati dalle pagine buie degli assedi e delle occupazioni dei francesi, degli spagnoli, dalle epidemie e delle carestie; solo nel 1713, per conseguenza del Trattato di Utrecht, la città tornò ai Savoia.
Con la Rivoluzione Francese Vercelli fu annessa alla Francia e sotto Napoleone divenne capoluogo del Dipartimento della Sesia (1801); prese parte ai moti di liberazione e, durante la Seconda Guerra d'Indipendenza (1859), l'innondazione artificiale della piana vercellese impedì l'avanzata degli Austriaci. Passata sotto la provincia di Novara per circa 70 anni, Vercelli si ricostituirà in provincia nel 1927.
Sul finire dell'Ottocento il dibattito politico infiammò la vita cittadina, consentendo la nascita sia di organizzazioni liberali che di sinistra; nel 1906 le mondine vercellesi ebbero un ruolo determinante nella conquista delle otto ore di lavoro giornaliero.
Nel primo Novecento si insediarono in città i primi impianti industriali, ma al termine del primo conflitto mondiale, dopo un breve periodo socialista, subentrò il Fascismo.
Distintasi per l'impegno resistenziale nella Seconda Guerra mondiale, dopo il 1945 la città seppe riconquistare un nuovo benessere.

Queste le notizie storiche della mia città.
E' stato un bel ripasso anche per me...
La prossima volta parlerò dei monumenti principali.
Ciao Ciao.
Ariel.



















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05/07/2006 16:55
 
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Vercelli in 11 soste.

1 - Sant'Andrea.
La Basilica di Sant'Andrea è il simbolo della città, splendido esempio di transazione tra lo stile romanico lombardo-emiliano e l'architettura gotica d'oltralpe.
Fu costruita tra il 1219 e 1227 per volere del cardinale vercellese Guala Bicchieri, uno dei più influenti personaggi della Curia romana, protagonista degli eventi che segnarono la storia inglese nel difficile periodo della successione di Re Giovanni Senza Terra.
La facciata a capanna con le snelle ed eleganti torri che la racchiudono è impreziosita da raffinate lunette sui tre portali;
quella centrale, raffiguarante il Martirio di Sant'Andrea è attribuita a Benedetto Antelami. Le strutture del gotico puro esaltano il maestoso interno a tre navate, con volta a crociera costolonata, altissimo transetto, presbiterio largo e spazioso e abside rettilinea, dove è sistemato un prezioso coro ligneo del 1511.
Nell'ultima cappella a destra si trova la tomba trecentesca di Tommaso Gallo, primo abate di Sant'Andrea.
In sacrestia si conserva un Crocefisso ligneo dipinto del XIV sec. di recente liberato da un'incamottatura di epoca posteriore.
La sala capitolare, una delle più belle d'Italia; è il luogo ove, alla presenza dell'Imperatore Enrico VII, fu siglata la pace tra Guelfi e Ghibellini vercellesi (1310).
Il chiostro rettangolare, con arcata a pieno centro, presenta rilievi, cornici in cotto e pitture (quasi del tutto scomparse) dell'inizio del Cinquecento.
Antistante alla Basilica è il Salone Dugentesco, già parte dell'Ospedale dei Pellegrini, fondato da Bicchieri nel 1224, il cui ingresso è sormontato da una lunetta duecentesca dipinta; l'elegante interno conserva un bell'affresco del sec. XVI.

Lunetta Martirio di Sant'Andrea.

Basilica di Sant'Andrea.

Chiostro sotto la neve.


Particolari delle volte.

...continua


Ariel.





















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10/07/2006 11:16
 
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La Cattedrale di Sant'Eusebio fu eretta come basilica cimiteriale probabilmente dallo stesso Eusebio e ricostruita una prima volta a partire dal sec. V: di questa fase ricostruttiva resta solo il campanile medievale (sec. XII).
Una seconda ricostruzione, intrapresa nel 1570 progetto di Pellegrino Tibaldi, durò fino alla fine del sec.XIX.
Coro, presbiterio e sacrestia sono tardo cinquecenteschi; la Cappella del Beato Amedeo è di fine Seicento, ottocentesche invece la luminosa Cappella di Sant'Eusebio (ove si venerano le spoglie del protovescovo) e la cupola (1860).
L'imponente facciata settecentesca con atrio neoclassico, dovuta a Benedetto Alfieri, immette nel grandioso interno a tre navate a croce latina; nel presbiterio, al centro della navata maggiore, è sospeso il magnifico Crocefisso in lamina d'argento il cui recente restauro, condotto a seguito d'un grave atto vandalico ha permesso la definitiva datazione all'episcopato di Leone (999-1026).
Di grande interesse la Cappella del Beato Amedeo, realizzata da Michelangelo Garove, allievo del Guarini, nel 1682-85, ove posano gli avelli dei principi sabaudi e l'urna con le spoglie di Amedeo IX di Savoia.
In Duomo si conservano pregevoli dipinti di Pier Francesco Guala (Sant'Eusebio in Gloria e Sant'Ambrogio, il Miracolo della Sorgente operato da San Guglielmo da Vercelli) e dei fratelli Gandolfi (L'Inventio Crucis e il Martirio di Sant'Eusebio), epigrafi del sec. VI d.C. (l'acrostico di Eusebio vescovo e martire e l'iscrizione di San Flaviano), pannelli lignei dell'antico coro cinquecentesco, la Madonna dello Schiaffo, scultura marmorea del sec. XIII.





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Che belle queste chiese, ariel [SM=g27817]

[SM=x629188] [SM=x629187]
10/07/2006 14:17
 
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maestro
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ma che cos'è l'atlante geografico???
nulla in confronto a voi ......
un lavoro sempre perfetto [SM=x629188]
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Il Museo del Tesoro del Duomo.

Il Museo del Tesoro del Duomo raccoglie preziosi, reliquiari a cassetta, urne, busti, calici argentei, reliquiari del sec. VII al sec. XVI.
All'ingresso si può ammirare in un modermo allestimento il riempimento originale del Crocifisso del Duomo, rinvenuto durante i lunghi restauri.

Autonoma è la Biblioteca Capitolare, una delle più importanti e interessanti raccolte di codici manoscritti, tra cui il Codex Evangeliorum, la più antica traduzione dei Vangeli in Latino, la Constitutiones Longobardorum (sec.VIII), l'Apollo medicus di Isidoro da Siviglia (sec. IX), il Codice C lussuosamente miniato e il Mappamondo Medievale (fine sec. XII-inizio sec. XIII).
Il pezzo più famoso è il cosidetto "Vercelli Book" (ms.CXVII), codice manoscritto su pergamena in lingua anglosassone antica (sec. X), il cui arrivo a Vercelli è tuttora avvolto nel mistero.

Ariel.


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Il Museo Camillo Leone.
Il Museo Camillo Leone, museo storico della città, fondato dal notaio vercellese Camillo Leone (1830-1907), ha sede nella rinascimentale Casa Alciati, collegata al settecentesco Palazzo Langosco da un raccordo edificato intorno al 1930. L'attuale allestimento fu curato nel 1934-39. Le prime sale espongono reperti del Paleolitico, Neolitico, dell'Età del Bronzo e del Ferro; oggetti provenienti da tombe egiziane e rinvenute in necropoli pugliesi e in zona etrusco-campana, ecc.
Suggestiva la Sala Romana che ospita le più antiche attestazioni della storia di Vercelli, tra cui la stele bilingue celto-latina. Importante è il Lapidario, che conserva iscrizioni del Vercellese (sec. II a.C.-II d.C.) raccolte nell'Ottocento da padre Bruzza.
La Vercelli paleocristiana è ricordata da epigrafi, dalla copia del portale di Santa Maria Maggiore e dai resti dell'origionario pavimento a mosaico (sec. XII), da sculture dell'antico pulpito del Duomo.
Di raro interesse la serie di incunabili e cinquecentine, stampati da famosi tipografi vercellesi e trinesi. Parte delle raccolte di Arti decorative di Camillo Leone, è allestita nelle sale di Palazzo Langosto.
Preziosa e diversificata (mobili, pitture, ceramiche, bronzetti, vetri, ecc.), la raccolta conta gioielli come il Cofanetto dei Bicchieri, opera limosina duecentesca, il Cofanetto degli Embriachi (fine sec. XIV), una notevole serie di maioliche delle principali manifatture attive tra i sec. XVI e XIX, tra cui spicca il piatto firmato dall'Avelli (Urbino 1530-40).
Conclude il percorso la sezione abiti settecenteschi; di prossima esposizione anche armi e monete antiche, ferri battuti medievali e ceramiche precolombiane.

Ariel.

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