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Mi aiutate...con i Cetacei?

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2006 15:29
13/07/2006 15:36
 
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[SM=g27828]

Scusate, la posto nella sezione rilassamento...perchè, bè, spero sia rilassante. [SM=g27828]

Io amo molto la Natura, ma tanto, tanto, tantissimo [SM=g27817]

E i Cetacei, sono tra gli animali che preferisco.(ma non sono gli unici [SM=g27817] )

Mi piacerebbe fare, se vi va, un..album fotografico, con brevi descrizioni di questi animali..

Io non conosco tutte le specie... [SM=g27825] Ovvio, non dobbiamo fare una tesina biologica, però...mi piacerebbe vederli in un bel topic.
Che dite?
Visto che fa caldo, ed è tempo di vacanze...ho pensato che farebbe bene anche al corpo...e allo spirito [SM=g27817]

Bè, spero mi possiate aiutare [SM=g27819]

IO comincio con qualche notizia generica...

I Cetacei hanno corpo a fuso, collo cortissimo e immobile, gli arti anteriori, trasformati in pinne, poresentano numerosi falangi; quelli posteriori sono rudimentali, ridotti a resti dei femori. Anche lo scheletro del bacino è rudimentale.

La coda termina in una pinna cutanea orizzontale; la pinna cutanea dorsale è presente solo in alcune specie.
La pelle è nuda, con peli scarsi o mancanti.
Le ossa sono spugnose e ricche di grasso. Sono mammiferi, hanno ampi polmoni che consentono immersioni molto lunghe, occhi piccoli, orecchi senza padiglioni, e mancano di corde vocali.
Partoriscono dopo una gravidanza di durata varia, uno o al massimo due piccoli.

Vivono in mare a truppi e compiono lunghe migrazioni.

L'ordine dei cetacei comprende i sottordini degli Odontoceti, e i Misticeti.

Tra gli Odontoceti abbiamo i delfini, i capodogli, il narvalo, le focene, e tra i Misticeti, le balene e le balenottere.

Gli Odontoceti, detti anche Cetacei dentati o meno comunemente Denticeti, sono un sottordine dei Cetacei, contraddistinti dal possedere denti veri e propri anziché fanoni (come avviene nell'altro sottordine dei Cetacei, i Misticeti).
Sono cacciatori attivi che si nutrono di Pesci, Cefalopodi, o, talvolta, di Mammiferi Marini.



Gli Odontoceti hanno un unico sfiatatoio nella sommità della testa, a differenza dei Misticeti che ne posseggono in numero pari.

Ed ecco...un campione di simpatia.

Il Beluga
Il Beluga, detto anche delfino bianco, non supera i 4 metri di lunghezza. Il suo corpo, grigio scuro alla nascita, si schiarisce con l'età: a circa 5 anni appare completamente bianco e pesa dai 220 ai 670 chilogrammi. Possiede pochi denti, una fronte bombata e un muso corto, senza becco. E' diffuso nei mari polari artici.












Ma non sono una meraviglia?
[SM=x629187]
13/07/2006 15:45
 
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maestro
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sono bellissimi
e ti coinvolgono nelle loro
risate anche solo guardandoli..
mi darò da fare anch'io....
[SM=x629186]
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13/07/2006 15:50
 
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imbrattatele
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Bellissimi animali.
Cercherò qualcosa, sperando di non fare errori.
Ariel.
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15/07/2006 17:27
 
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Il Capodoglio
nome scientifico: Phiseter catodon (Linnaeus, 1758)





nome scientifico: Phiseter catodon (Linnaeus, 1758)

Il capodoglio appartiene ad un gruppo di animali di grande mole: i Fiseteridi. Fanno parte della famiglia degli Odontoceti (cioè con denti). E' presente uno sfiatatoio nella parte dorso-anteriore dell'animale: questo però non è centrale bensì leggermente spostato sulla sinistra. Il vapore che ne fuoriesce permette di riconoscere facilmente un capodoglio da una balena: nel primo infatti è leggermente spostato obliquamente in avanti, mentre nella seconda, è verticale. Una delle caratteristiche del capodoglio è la conformazione della pinna dorsale: infatti è sostituita da una serie di prominenze "inusuali".
Il maschio arriva fino ad essere lungo 25-26 metri con un peso massimo di 50 tonnellate; di conseguenza non ha nulla da temere dagli attacchi dei pochi nemici, che potrebbero sfidarlo.


Con un colpo di coda è capace di uccidere o ferire gravemente l'orca o lo squalo che incautamente tentano di avvicinarsi.
Questi grossi animali hanno anche grandi capacità: riescono a stare sott'acqua più di ogni altro mammifero (anche più di 1 ora), e ad immergersi fino ad una profondità di 1000 metri.

La sua dieta è composta da cefalopodi e pesci. caratteristici sono i profili di emersione:


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DELFINO TURSIOPE



Cartatteristiche
Il tursiope varia molto in forma, dimensione e colore da un individuo all'altro e in rapporto alla zona geografica in cui vive; difatti potrebbero esistere numerose differenti specie. In ogni caso sembrano esserci due principali varietà, una forma costiera più piccola e una firma più grande e robusta che vive principalmente al largo. Entrambe hanno una colorazione abbastanza complessa, sebbene in alcune condizioni di luce, in mare, appaiano uniformi, quasi senza caratteristiche particolari e di coloro grigio. Le sue caratteristiche principali sono la pinna dorsale scura e prominente accompagnata a un comportamento curioso e attivo: può essere confuso con altri delfini grigi quali la sotalia, lo steno, il grampo, le suse e le stenelle maculate. E' abbastanza comune e ben distribuito, ma una calo del numero degli individui è stato recentemente osservato in alcune parti del Nord Europa, nel Mediterraneo e nel Mar Nero.

Carattere e comportamento
Molto attivo in superficie: effettua frequentemente dei lobtailing, nuota a prua e nelle scie delle barche, "fa il surf" con il proprio corpo, cavalca le onde di prua prodotte dalle balene, effettua dei breaching; (a volte saltano in alto alcuni metri). Si può trovare associato con molti altri cetacei, così come con squali e tartarughe marine. Individui solitari e selvatici (generalmente maschi) vanno alla ricerca di bagnanti e piccole barche, rimanendo nella stessa zona per anni. E' un buon nuotatore. Le immersioni sotto costa durano raramente più di 3 o 4 minuti, ma durano più a lungo al largo. Durante l'emersione mostra generalmente la fronte, raramente il rostro. In alcune zone spinge il pesce fuori dall'acqua, seguendolo sulla spiaggia, prima di tornare indietro dimenandosi. I gruppi si possono dare mutua assistenza l'un l'altro; qualche volta cooperano con i pescatori locali. Atto dello sbattere con violenza la pinna caudale sull'acqua, mentre la maggior parte del corpo resta sotto la superficie dell'acqua. Termine inglese che descrive l'atto di lanciarsi completamente (o quasi) fuori dall'acqua per poi ricadervi con grandi spruzzi.

Dove cercarlo
Si trova in molti mari chiusi quali il Mar Nero, il Mar Rosso, il Mediterraneo e il Golfo della California (Mare di Cortez) in Messico. Alcune popolazioni pelagiche sembrano intraprendere migrazioni di tipo stagionale; molte popolazioni costiere sono residenti per tutto l'anno. Al di fuori delle acque tropicali sono più frequenti le forme costiere in una grande varietà di ambienti, dalle coste aperte con forti frangenti alle lagune, ai grandi estuari e alle zone più basse dei fiumi e dei golfi. Le specie pelagiche sono comuni attorno alle isole oceaniche, ma possono anche essere viste in mare aperto nel Pacifico orientale tropicale e in altre zone. Nella porzione più settentrionale dell'Oceano Atlantico è raro a nord del Regno Unito.
Peso: da 150-650 Kg

Notizia stampata dal sito www.animalinelmondo.com





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15/07/2006 17:59
 
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Un triangolo marino ricco di vita, è quello compreso tra la costa ligure, quella corsa e quella provenzale. Un ambiente che può vantare la più alta concentrazione di cetacei fra tutti i mari italiani e che con tutta probabilità rappresenta l'area faunisticamente più ricca dell'intero Mediterraneo.
Capodogli, balenottere comuni, delfini, grampi, globicefali costituiscono un ecosistema palagico di grande ricchezza che connota quest'area come eccezionalmente produttiva e ricca di forme viventi con valori che si avvicinano a quelli delle acque atlantiche.
Un ecosistema prezioso di cui occorre mantenere le condizioni ottimali se non si vuole correre il rischio di vederlo modificato dalle attività umane che si svolgono sul mare.

La costituzione dell'area protetta si avvia nel 1990 con l'istituzione di un regime di protezione per i cetacei presenti nel bacino corso-liguro-provenzale con il nome di Progetto Pelagos che prevede l'istituzione di una Riserva della Biosfera.

Il progetto si avvia, e tra le diverse attività che porta avanti, nel 1992 effettua un censimento sulla superficie del futuro Santuario che consente la stima numerica delle stenelle (piccolo delfino, 32.800 esemplari) e delle balenottere comuni (830 esemplari) presenti nella zona nel periodo estivo.

Nel frattempo viene prodotto il testo della "Dichiarazione Congiunta relativa all'Istituzione di un Santuario Mediterraneo per i Mammiferi Marini" che prevede l'istituzione del Santuario, la designazione di un'autorità competente a coordinarne la gestione, e l'adozione di misure appropriate - tra cui il divieto di catture deliberate e di turbative intenzionali per motivi di ricerca, l'uso di reti pelagiche derivanti, la lotta contro l'inquinamento, la regolamentazione delle competizioni off-shore, la regolamentazione delle attività di whale-watching e, infine, l'incoraggiamento di programmi di ricerca e di campagne di sensibilizzazione del grande pubblico - per garantire ai mammiferi marini della regione e ai loro habitat uno stato di conservazione favorevole.

La zona richiama sempre più l'attenzione degli istituti scientifici e, quasi dieci anni dopo, nell'ottobre del 1999, il ministri italiano, francese e monegasco, si riuniscono a Roma per una firma definitiva che vede la nascita ufficiale del Santuario internazionale dei Cetacei del Mar Ligure. Un'area protetta che in gran parte si trova in acque internazionali e che ha l'obiettivo di tutelare i 100.000 chilometri quadrati tra Tolone (Francia), Capo Falcone (Sardegna occidentale) e Fosso Chiarone (Toscana), in cui oggi è possibile navigare per conoscere meglio, ma senza disturbare, le specie protette presenti.






















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15/07/2006 18:37
 
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ma........siete una meraviglia... [SM=x629188] voi, e i post. [SM=g27836]

che meraviglia [SM=x629187]

grazie [SM=g27817] sono stupendi.

[SM=x629186] [SM=x629186] [SM=x629186]





19/07/2006 13:50
 
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Scoperta una nuova specie di balena
Grazie all'esame del Dna, un gruppo di scienziati giapponesi ha scoperto una nuova specie di balena.

L'unica foto della nuova specie scoperta in Giappone. Foto: © S. Shimizu.
Da alcuni cadaveri tenuti in frigo, alcuni studiosi giapponesi sono riusciti a descrivere una nuova specie di balena. Dopo avere trovato un esemplare di balenottera spiaggiata sulle coste del Mare del Giappone, alcuni studiosi giapponesi l'hanno confrontata con otto balenottere, uccise "per ragioni scientifiche" dalle baleniere giapponesi nelle acque australi nel 1970, e tenute quindi in frigorifero per più di trent'anni. Sia la balena spiaggiata sia quelle uccise hanno rivelato una struttura del Dna e una forma esterna diversa da quelle della balenottera comune (Balaenoptera physalus). La nuova specie è stata chiamata balenottera di Omura (Balaenoptera omurai) in onore di un cetologo giapponese.
Differenze nascoste. Le differenze fisiche tra la balenottera comune e la balenottera di Omura (la struttura della mascella e del cranio, e il numero di fanoni) non sono evidentissime, e quindi i cetologi hanno preso in esame il patrimonio genetico. Anche da questo punto di vista, la nuova balenottera è diversa dalla comune, e differisce in almeno 21 siti del Dna presente nei mitocondri, le centrali energetiche della cellula che hanno un patrimonio genetico autonomo, ma molto più piccolo e facile da analizzare di quello del nucleo.
Oltre alla nuova balena, i giapponesi hanno stabilito che la cosiddetta balenottera di Bryde (Balaenoptera brydei) è in effetti formata da due specie diverse, che sono state chiamate balenottera di Bryde vera e propria e balenottera di Eden (B. edeni).
I giapponesi sono da sempre contestati da tutti gli altri studiosi per il loro cosiddetto programma di ricerca scientifica che in effetti uccide le balene per procurare carne ai ristoranti. Per questo, affermano alcuni commentatori, sembra ironico che il cetologo Shiro Wada, dell'Istituto nazionale di ricerca sulla pesca abbia affermato: «Senza questo programma non saremmo mai stati in grado di scoprire queste nuove specie».
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19/07/2006 15:29
 
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