Nel lontano 1993, mentre percorrevamo l'Autostrada del Sole da Roma verso il nord, rimasi colpita da un cartello che pubblicizzava "Bomarzo e il Parco dei Mostri", incuriosita chiesi a mio marito di fare una deviazione perchè volevo andare a vedere di cosa trattava questo Parco dei Mostri.
Nel verde della campagna intorno a Viterbo sorge questo complesso molto bello ma, all'epoca della mia visita tenuto molto male.
Però merita veramente di farci un salto, se si passa da quelle parti.
Nel 1552, nella gioia per un grande amore, il Principe Orsini, fece nascere questo complesso monumentale.
Vent'anni dopo, alla morte della moglie, gli dedicò il Tempio.
Nel Lazio, terra meravigliosa dalle tre esistenze: Etrusca, Romana e Medievale, Bomarzo condivide la gloria di una Storia illustre e possiede un'opera unica nel suo genere al mondo: La Villa delle Meraviglie.
Nei giardini delle ville laziali troverete degli elefanti simili, ma il prototipo di questi giardini è il "Bosco di Bomarzo".
Lo volle il Principe Pier Francesco Orsini detto Vicino "sol per sfogare il core".
Lo ideò quel grande architetto che fu Pirro Ligorio, colui che dopo la morte di Michelangelo fu chiamato a lavorare in San Pietro. Senza che Orsini e Ligorio se lo immaginassero ne uscì un capolavoro che dura nel tempo.
In questo "Bosco" viene esaltata la vit che trionfa ogni primavera, come pure la perennità del mondo antico attraverso due miti inseparabili: Marte-Ercole e Cerere-Prosperina; l'uno e l'altro illustrano l'unione dei morti con le forze della natura.
Ora entriamo in questo mondo così lontano eppure così vicino...
Benvenuti signori e signore al Bosco Sacro.
Ariel.
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