Le nove proprietà della narrazione
1. La sequenzialità per cui gli eventi narrati sono organizzati secondo una sequenza di tipo spazio-temporale.
2. La particolarità per cui il contenuto delle storie è un episodio specifico.
3. L'intenzionalità che coincide con l'interesse per le intenzioni umane che, sorrette da scopi, da opinioni e credenze, guidano le azioni.
4. L'opacità referenziale che consiste nella tendenza a descrivere rappresentazioni di eventi (del narrante) piuttosto che fatti obiettivi. Ad una narrazione, infatti, non si richiede di essere vera, ma verosimile, cioè possibile.
5. La componibilità ermeneutica che è rappresentata dal legame tra le varie parti della narrazione ed il tutto, dal quale dipende l'interpretazione fornita.
6. La violazione della canonicità che coincide con la presenza di eventi inattesi che rompono la routine.
7. La composizione pentadica per la quale in ogni storia esistono almeno cinque elementi: un attore che compie un'azione con un certo strumento, per raggiungere uno scopo in una determinata situazione.
8. L'incertezza che nasce dall'espressione di un punto di vista tra i tanti possibili, ossia quello del narratore.
9. L'appartenenza ad un genere che coincide con una categoria letteraria che guida il modo di raccontare i contenuti.
L'approfondimento delle caratteristiche del pensiero narrativo consente di capire meglio gli elementi che compongono le biografie e che possono essere trasformati con il metodo biografico, rimettendo in discussione le proprie chiavi di lettura degli eventi e riscrivendo le proprie storie di vita in modo da restituire il flusso alle narrazioni bloccate intorno ad un problema.
La necessità di narrare storie, e in particolare di raccontarsi o di sentire raccontata la propria storia, è visibile nella grande curiosità e nella passione dei bambini nei confronti dei racconti relativi alla loro vita e alle storie di famiglia. Le narrazioni e i filmati degli eventi della loro biografia sono in grado di attrarre l'attenzione anche dei bambini più iperattivi e distraibili, in quanto consentono di dare continuità e senso alla loro esistenza.
L'autobiografia e le narrazioni degli altri relative alle nostre esperienze si intrecciano precocemente, rivelandosi strumenti utili per costruire il significato del proprio presente alla luce del passato e in vista del futuro. Il soggetto diviene, in tal modo, il narratore e l'attore del proprio Sé, costruito come un testo dalla composizione di più parti organizzate alla scopo di attribuire coerenza e continuità alle proprie esperienze.
L'incontro tra le narrazioni proprie e quelle altrui può portare ad una prevalenza delle seconde sulle prime da cui può nascere un oscuramento della vera essenza di se stessi attraverso l'accettazione delle false attribuzioni presenti nei racconti fatti dagli altri.