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Tiziano Terzani

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2006 13:53
31/07/2006 16:14
 
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Un'intervista a Tiziano Terzani (1938-2004) pubblicata su Vita-non profit magazine nel marzo del 2002, a firma di Emanuela Citterio.

Vita: Cosa significa per lei viaggiare?
Tiziano Terzani: Significa calarsi il più possibile nella realtà che si incontra. Lasciarsi guidare dalla curiosità. E seguire un filo. Quando viaggio mi lascio guidare dal caso, dagli incontri fortuiti e dall'imprevisto. Come mi è successo a novembre in Afghanistan, quando ho incontrato in un bazar di Peshawar un capo dei talebani. Sempre in Afghanistan mi sono fatto guidare da due studenti delle scuole coraniche. Mi hanno aiutato a vedere il mondo con i loro occhi, altrimenti avrei viaggiato utilizzando solo i miei occhi e i miei pregiudizi, andando solo dove le mie scelte mi portavano.

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Vita: Cosa porta in un viaggio?
Terzani: Medicine, un computer, dei block notes e qualche libro. Prima di partire attingo sempre alla piccola biblioteca che mi sono costruito. Il viaggio vero è solitario. Alle volte però si ha bisogno di compagnia, e allora i migliori compagni per me sono i libri: stanno zitti quando non li vuoi sentire e parlano quando li vuoi ascoltare. Ti danno moltissimo senza chiedere nulla e ti aiutano a capire senza ingombrarti.



Vita: Qualche regola per entrare in contatto con la realtà e la cultura del Paese in cui si arriva...
Terzani: La prima è non andare mai negli alberghi per turisti. Nel mio caso, non dormo mai negli alberghi frequentati dai giornalisti, dove c'è un'orribile inseminazione reciproca di voci e di sciocchezze. A Islamabad vivevo in una pensioncina nella città universitaria. L'albergo di lusso per turisti fa parte della giostra ad aria condizionata da cui ti fanno vedere un Paese. Tutt'altra cosa è partire dalla casa da tè del bazar dei raccontastorie di Peshawar. C'è sporco per terra e si mangia il pane azzimo invece delle brioscine.

Vita: Come si veste?
Terzani: Cerco di cammuffarmi un po', non per fingere ma per partecipare, per immedesimarmi. Tra me e l'altro c'è un'enorme distanza, spesso incolmabile. Se camaleonticamente prendo un po' il colore dell'altro, per esempio vestendomi come lui, questa distanza si accorcia. In questo modo sono stato l'unico occidentale non musulmano a partecipare in Pakistan all'annuale riunione di un milione e mezzo di musulmani vicino a Lahore. Se fossi andato in giacca e cravatta con la macchina fotografica non avrei certo vissuto quell'esperienza.



Vita: Che differenza c'è tra il turista e il viaggiatore?
Terzani: Il turismo consuma tutto. L'industria turistica è orribile non solo per fenomeni come la pedofilia e il mercato del sesso, ma perché ha creato una mentalità da prostituzione. Si vende tutto di un luogo e delle persone che lo abitano pur di fare soldi. Come è accaduto della mia città, Firenze, trasformata in un'enorme bottega. Il turista scende da un aereo con l'aria condizionata e viene prelevato da un autobus con l'aria condizionata. Negli alberghi trova la cucina internazionale che è uguale dappertutto e si lava con un sapone che è lo stesso a Roma e a Timbuktu. Da noi viene caricato su una barchetta al largo di Benares, fa quattro foto e torna dicendo di aver visto l'India.



Vita: E il viaggiatore?
Terzani: Per tornare viaggiatori bisognerebbe ritornare a essere come gli unici veri viaggiatori: i pellegrini. Solo così è possibile salvare il turismo e le sue destinazioni. In Cina, secoli e secoli fa il primo turista è stato uno che ha lasciato la sua casa per cercare in India le scritture sacre, i testi vedici, che poi ha tradotto dal sanscrito al cinese e sono ancora oggi conservati in due pagode nel sud del Paese. Il pellegrino è uno che ha rispetto, che venera il posto in cui va.

Vita: Un paio di consigli per tornare a essere viaggiatori...
Terzani:Bisogna darsi tempo. Chi pensa di fare tutto in tre giorni, visitando ogni ora qualcosa, ha finito di vivere il viaggio, non può mai lasciarsi andare. Si dovrebbe poi viaggiare alla ricerca di qualcosa. Ci può essere chi è mosso dal desiderio di conoscere un posto dove si coltiva la barbabietola in modo diverso. è già qualcosa, è una ragione per viaggiare. Bisogna prepararsi alla scoperta, leggere qualcosa di bello, ritrovare la poesia del viaggio.





31/07/2006 17:09
 
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Buon viaggio Tiziano !
Una persona vera che ha avuto il coraggio di cercare dentro se stesso e la malattia, in particolare, per capire il ruolo dell'auomo tra fede (che era tutta sua non da religione) e tradizione, storia dell'uomo.

Ho letto buona parte dei suoi libri, che sono il vero vissuto di ogni paese, sopratutto da "Un indovino mi disse" in poi, che, in seguito a predizione nefasta sui suoi futuri viaggi aerei, l'ha "costretto" a viaggere "lentamente" non tipo mordi e fuggi del tipico giornalista.

Suo figlio Folco, con il quale ha scritto dettando il suo ultimi libro testamento, fa pure un percorso "ramingo" per il mondo alla ricerca del vero nuceo dell'uomo.

BUON VIAGGIO TIZIANO !!!

[SM=x629244]
Lelahel
31/07/2006 17:25
 
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Cavolina...illuminatemi!!!!

Voglio saperne di più si si...
01/08/2006 16:46
 
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Re:

Scritto da: sole281 31/07/2006 17.25
Cavolina...illuminatemi!!!!

Voglio saperne di più si si...



LA VITA

Riassumere la vita di Tiziano Terzani è impresa impossibile. Come lui stesso amava dire "la mia vita è stata un giro di giostra, sono stato incredibilmente fortunato e sono cambiato tantissimo".
Per questo motivo possiamo concentrare la sua biografia in due incontri fondamentali che lo hanno segnato profondamente: Angela Staude (la compagna di una vita) e l'Asia (il continente dai mille volti).
Di seguito ci siamo limitati a segnalare le tappe più importanti della sua carriera professionale unitamente ai momenti che più hanno inciso nella sua vita di uomo comune.
Le informazioni riportate sono tratte dai libri di Tiziano Terzani e Angela Staude.

cronologia e le opere principali

1938. Tiziano Terzani nasce il 14 settembre del 1938 a Monticelli, quartiere di Firenze.
A 17 anni conosce Angela Staude, sua futura moglie (nata nel 1939 a Firenze da genitori tedeschi, padre pittore e madre architetto).

1961. Si laurea con lode in Giurisprudenza presso il Collegio Medico-Giuridico di Pisa, l'attuale Scuola Superiore Sant'Anna, frequentata grazie all'ottenimento di una borsa di studio su concorso pubblico bandito nel 1957 dallo stesso collegio.

1965. Mette piede per la prima volta in Asia, quando viene inviato in Giappone dall'Olivetti per tenere alcuni corsi aziendali.

1969. Consegue un Master in Affari Internazionali alla Columbia University di New York seguendo corsi di storia e lingua cinese. Nell'agosto dello stesso anno nasce il primo figlio, Folco. Ansioso di partire per l'Asia, rinuncia alle richieste di grandi quotidiani come "il Giorno", bussa alle porte del The Guardian e Le Monde, finendo per accettare un contratto con il settimanale tedesco Der Spiegel che lo manda a Singapore: diventa così corrispondente dall'Asia, lo sarà per 30 anni.

1971. A marzo nasce la secondogenita, Saskia.

1973. Pubblica Pelle di Leopardo dedicato alla guerra in Vietnam.

1975. È tra i pochi giornalisti al mondo a rimanere a Saigon: assiste così alla presa di potere da parte dei comunisti. Da questa esperienza nascerà Giai Phong! La liberazione di Saigon (1976). Il libro viene tradotto in varie lingue e selezionato in America come "Book of the Month".

1979. Dopo quattro anni passati ad Hong Kong, si trasferisce, sempre con la famiglia, a Pechino. Fra i primi corrispondenti a tornare a Phnom Penh dopo l'intervento vietnamita in Cambogia, racconta il suo viaggio in Holocaust in Kambodscha (1981).

1984. Il lungo soggiorno in Cina si conclude a febbraio con l'arresto per "attività controrivoluzionarie" e successiva espulsione. L'intensa esperienza cinese, con il suo drammatico epilogo, dà origine a La porta proibita (1985), pubblicato contemporaneamente in Italia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

1985. Risiede ad Hong Kong per tutto l'anno, poi si trasferisce a Tokyo dove rimane fino al 1990, quindi a Bangkok.

1991. In agosto, mentre si trova in Siberia con una spedizione sovietico-cinese, apprende la notizia del golpe anti-Gorbacëv e decide di raggiungere Mosca. Il lungo viaggio diventerà Buonanotte, Signor Lenin! (1992), uscito anche in Germania e Gran Bretagna. Questo libro rappresenta una fondamentale testimonianza in presa diretta del crollo dell'impero sovietico e viene selezionato per il Thomas Cook Award, il premio inglese per la letteratura di viaggio. Collabora nel frattempo, già dalla metà degli anni ottanta, con diversi quotidiani e riviste italiane (Corriere della Sera, la Repubblica, L'Espresso) e con la radio e tv svizzera in lingua italiana insieme all'amico Leandro Manfrini.

1994. Si stabilisce in India con la moglie Angela Staude, scrittrice, e i due figli.

1995. Il capolavoro Un indovino mi disse (1995) è la cronaca di un anno vissuto come corrispondente dall'Asia senza mai prendere aerei: il libro ottiene un notevole successo di critica e di pubblico.

1997. A ritorno da Calcutta Terzani avverte i primi sintomi che porteranno alla diagnosi di cancro. Ad Orvieto gli viene conferito il prestigioso Premio Luigi Barzini all'inviato speciale.

1998. La sua esperienza lo accredita a livello internazionale tra i massimi conoscitori del continente asiatico: in questo anno pubblica In Asia dove descrive le multiformi realtà storiche, culturali ed economiche del continente. Un libro a metà tra reportage e racconto autobiografico.

2001. Pochi mesi dopo gli attentati dell'11 settembre e dell'attacco militare degli Stati Uniti in Afghanistan, interviene nel dibattito sul terrorismo pubblicando Lettere contro la guerra (I ed. marzo 2002), dedicate al nipote Novalis. Il libro per i suoi contenuti decisamente forti, ma onesti, viene rifiutato da tutti gli editori di lingua anglosassone. Significativa, anche se non molto conosciuta, la protesta dell'Ambasciata americana a Roma, che sottolinea la gravità di alcuni passaggi del libro. Comunque sia, per contrastare questa "censura", Terzani paga di tasca propria la traduzione del libro e la rende disponibile gratuitamente su internet nel sito del "Fun" Club, dimostrando così una libertà assoluta delle proprie opinioni.
Curiosamente proprio in India comincia a girare una copia in inglese: Terzani stesso racconterà divertito questo episodio, a riprova di come la censura non possa nulla contro la libertà di sapere, ribadendo una volta per tutte come "i fatti siano un velo dietro cui si nascondono le verità". E la sete di verità - in un mondo in piena guerra - è legittimamente tanta.

2002. Inizia il "pellegrinaggio di pace" attraverso scuole e incontri pubblici appoggiando la causa di Emergency "Fuori l'Italia dalla guerra" insieme a Gino Strada. Questo impegno civile viene documentato in due modi.
Il primo è raccolto in un volume di Federica Morrone dal titolo Regaliamoci la Pace. Una lunga conversazione con Tiziano Terzani con allegati quindici contributi per una cultura di pace tra cui spiccano il Nobel Dario Fo, Gianni Mina', Vauro, Alda Merini, Margherita Hack, Padre Zanotelli, Giulietto Chiesa ecc. (prima ediz. novembre 2002). Il secondo documento dell'impegno civile di Terzani è raccolto in un filmato che esce un mese più tardi con la nuova edizione di "Lettere contro la guerra". La vhs "Tiziano Terzani - Il kamikaze della pace" è un film-documento di circa un'ora realizzato dalla Radiotelevisione Svizzera in lingua italiana che vede la partecipazione di Jovanotti. Qui Terzani parla della sua vita, ma anche dell'attualità della guerra e dei valori di pace e civiltà che l'Uomo sta calpestando senza remore.

2004. Nel marzo 2004 pubblica Un altro giro di giostra - Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo dove parla di sé, della sua malattia e di come "vede il mondo". Il 19 aprile 2004 registra un'ultima intervista radiofonica nella sede della storica emittente fiorentina Controradio (il dialogo verrà poi raccolto in un cd allegato al mensile "Rossofiorentino").
Il 27 e 28 maggio rilascia al regista milanese Mario Zanot una lunga intervista filmata che diventerà poi un film: Anam, il senzanome.
Quattro mesi dopo (il 28 luglio), proprio mentre tutte le sue opere vengono ristampate in edizione economica, si spegne nella sua casa all'Orsigna, piccolo borgo sull'Appennino pistoiese. Ma prima di "lasciare il suo corpo", raccoglie i suoi pensieri in un lungo dialogo-diario con il figlio Folco dal titolo La fine è il mio inizio, pubblicato nel marzo 2006.

(biografia a cura di Àlen Loreti)


Quelli segnati ni grassetto è sottolineati, sono per me da non perdere. Quelli sottolineati dipende dai tuoi interessi.

Aggiungerei uno che non è riportato sopra: "La porrta proibita" -cos'era Pechino è cosa è diventata ora.

Ti serve altro ?

ciao
[SM=x629186]


[Modificato da LEELAHEL 01/08/2006 16.49]

[Modificato da LEELAHEL 01/08/2006 16.49]

[Modificato da LEELAHEL 01/08/2006 16.51]

Lelahel
03/08/2006 12:28
 
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per Sole

Scritto da: sole281 31/07/2006 17.25
Cavolina...illuminatemi!!!!

Voglio saperne di più si si...



Hai visto la risposta, sei soddisfatta ? Ti interessa altro ?

ciao
Lelahel
03/08/2006 13:59
 
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Grazie, non ho mai letto nulla di suo
ma lo farò sicuramente [SM=x629188]
04/08/2006 13:42
 
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Mi avete incuriosito molto e stamani
ho acquistato "un altro giro di giostra"
mi terrà compagnia.....ciao ciao
[SM=x629188]
04/08/2006 13:52
 
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Immaginavo che avresti scelto quello che rappresenta la scoperta dell'uomo, del suo destino, della sua fede, del significato del percorso dell'uomo su questa terra.

[SM=x629218]
Lelahel
04/08/2006 13:53
 
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