Sola me ne vo per la città
passo tra la folla che non sa
che non vede il mio dolore
cercando te, sognando te, che più non ho.
Ogni viso guardo e non sei tu
ogni voce ascolto e non sei tu
Dove sei perduto amore?
Ti rivedrò, ti troverò, ti seguirò.
Queste le parole della canzone "In cerca di te", cantata per altro da Mariangela Melato, fa parte del soundtrack del film il Regista di matrimoni, che ieri ho avuto il piacere di vedere. Doppio piacere perchè il film in fin dei conti mi è piaciuto e poi la compagnia è stata speciale!
Un insieme, quello delle sonorità e della fotografia, che lascia in bocca un sapore di magico, quasi gotico...atmosfere che rasentano il surreale...
La trama intessuta a mò di Promessi Sposi, o meglio di una loro rivisitazione eccentrica. Un immaginario quasi onirico che nel sogno lascia il finale...Tutto sembra essere fuori del Tempo..l'unico fattore regolatore degli eventi è la sottile vena fragile che denota ogni personaggio...ognuno ha dentro di sè il tarlo dell'incompletezza..la sua personalità sembra agire e reagire all'intorno di un baratro, in una specie di girotondo con il proprio destino...quello che poi in definitiva ci accomuna un pò tutti...
La battuta che forse lascia il segno:"In Italia sono i morti che comandano." Apparentemente semplicistica come affermazione...se ci si sofferma un pò sopra fà riferimento ad una società che si appoggia al certo (la morte) per esternare i suoi giudizi-pregiudizi...una società opportunista che decide facendo leva sulle "parrocchie degli intellettuali" fa dire il regista ad uno dei suoi personaggi, quelle che esaltano o affossano idee artistiche e non, sulla base di una bieca convenienza..
E sullo sfondo una Sicilia meravigliosa, immagini sbalorditive....
Buffo anche il modo di interpretare la religione...processioni e riti religiosi si susseguono con uno sguardo vuoto..che li rende dei vuoiti rituali senza significato alcuno...
A me è piaciuto!
