Sin dai tempi più remoti la cipolla era diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. Ricette tipo la “carabaccia” o come la “cipollata”, si trovano quindi in diverse aree non solo italiane. Il nome carabaccia viene dal greco “karabos” che vuol dire barca a forma di guscio. Dal concetto di guscio si è poi passati al concetto di zuppiera e quindi di zuppa. Leonardo da Vinci (vegetariano) sembra la degustasse in occasione dei diversi banchetti che lo vedevano ospite.
La carabaccia, citata da Cristoforo da Messisbugo nel ‘500, è descritta come “Carabazada”. Nella ricetta originale figurano, oltre alle cipolle, mandorle pelate e pestate nel mortaio, aceto d’agresto, cannella e poco zucchero.
Preparazione
Pulite e tagliate delle cipolle a fettine sottili e mettetele in un recipiente di terracotta a rosolare con dell’olio d’oliva. Cuocere lentamente a recipiente coperto per mezz’ora, avendo cura di aggiungere un paio di cucchiai d’acqua.
Salate, pepate, versate abbondante brodo e continuate la cottura a recipiente scoperto per un’altra mezz’ora. Mettete in delle scodelle di portata alcune fette di pane abbrustolito e versateci sopra la zuppa ottenuta.
Prima di gustare la carabaccia, informaggiatela bene e aspettate qualche minuto.