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Castelli di rabbia. Alessandro Baricco.

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2006 20:23
10/11/2006 23:46
 
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art friend
imbrattatele
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Ho terminato questo libro, non è il primo che leggo di Baricco...mi piace perchè ha un modo di narrare a torrente in piena....inizia sempre con qualcosa di un pò noioso...tanto che tu sei portato a dire..non è il libro che fa per me...è come se l'autore facesse una scommessa, o meglio, ti chiedesse un atto di fede: Caro lettore, abbi fiducia in me, nella mia capacità di trasmetterti il mondo così come io lo vedo"..ecco sembra che ti dica così!

E poi quando sei al secondo capitolo..inizi e non riesci più a smettere di leggere..

Nel suo modo di scrivere c'è del romanziere di gialli...le storie nascono già di per sè complicate ed hanno molteplici modi di disvelarsi nel corso della lettura...

Ecco che ti passa da una descrizione meticolosa, che rasenta quasi la paranoia descrittiva (è infatti solito il ripetere le cose, ossessivamente) ad un verso poetico...sì proprio così...ci sono, nel suo scritto, dei versi di pura poesia, che ti lasciano incantato....

Questo libro, Castelli di rabbia,...i castelli di sabbia sono i sogni dei bambini, sono la loro fantasia, il loro immaginare il mondo come un qualcosa di meraviglioso...la rabbia...si ha crescendo, si accumula piano piano, a volte senza che noi ce ne accorgiamo...si accumulano strati e strati di incomprensioni....

Tante storie, intrecciate tra di loro. E' il secondo libro in cui narra di un amore particolare di una donna verso un uomo con un sogno, costruire una ferrovia perfettamente dritta senza desitnazione alcuna, "perchè il compito di un treno è “quello di correre a cento all’ora in mezzo al mondo e non di arrivare in qualche posto" ...quindi un sogno aleatorio... che lei però decide di condividere con lui..silenziosamente, con la sua presenza......e attorno a questo tema, tante emozioni, sempre al di fuori della normalità, tutto è portato all'estremo.....tutto gira intorno al destino...che è così strano perchè "tutto è già scritto eppure niente si può leggere".

In un'intervista l'autore dice del suo libro: "Il cuore di Castelli di rabbia è la scena in cui le due bande che partono dagli estremi del paese s’incontrano. È quello il punto attorno al quale si costruisce il romanzo, è lì che tutto s'intreccia. E il movimento delle bande è assolutamente lo stesso movimento della scrittura. La scena è ispirata al lavoro di Charles Ives e dalla sua figura sono persino tratti alcuni aspetti di Pekisch, il musicista del libro. Charles Ives faceva musica per banda mobile. Disseminava quattro o cinque bande nei boschi che suonavano musiche diverse iniziando nello stesso istante e, mentre suonavano, avanzavano fino a raggiungere una radura dove stava la gente".


Un brano che a me è piaciuto tantissimo:

"Eppure, per quanto indubitabilmente sia meravigliosa la luce della sera, c'è qualcosa che ancora riesce ad essere più bello della luce della sera, ed è per la precisione quando, per incomprensibili giochi di correnti, scherzi di venti, bizzarrie del cielo, sgarbi reciproci di nubi difettose, e circostanze fortuite a decine, una vera collezione di casi, e di assurdi - quando, in quella luce irripetibile che è la luce della sera, inopinatamente, piove. C'è il sole, il sole della sera, e piove. Quello è il massimo. E non c'è uomo, per quanto limato dal dolore o sfinito dall'ansia, che di fronte a un'assurdità del genere non senta da qualche parte rigirarsi un'irrefrenabile voglia di ridere.
Poi magari non ride, veramente, ma se solo il mondo fosse un sospiro più clemente, riuscirebbe a ridere. Perche è come una colossale e universale gag, perfetta e irresistibile. Una cosa da non crederci. Perfino l'acqua, quella che ti casca sulla testa, a minute gocce prese di infilata dal sole basso sull'orizzonte, non sembra neanche acqua vera. Non ci sarebbe da stupirsi se ad assaggiarla si scoprisse che è zuccherata. Per dire. Comunque acqua non regolamentare. Tutt'una generale e spettacolare eccezione alle regole, una grandiosa presa per il culo di qualsiasi logica. Un'emozione. Tanto che tra tutte le cose che poi finiscono per dare una giustificazione a questa altrimenti ridicola abitudine di vivere certo figura anche questa, in cima alle più nitide, alle più pulite: esserci, quando in quella luce irripetibile che è la luce della sera, inopinatamente, piove. Almeno una volta, esserci."



Che dire....parole d'incanto...

13/11/2006 20:23
 
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admin
gran maestro
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mai letto barrico, ma sembra un autore interessante

nn prometto nulla, perkè ho milioni di libri ancora da leggere ke ogni sera mi fanno l'okkiolino, ma potrei anke scivolare su questo [SM=g27824]

ciao ciao

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