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Storia della forchetta!

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2007 21:37
20/02/2007 17:46
 
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"Anche se non ci facciamo neppure caso, la forchetta è sicuramente uno degli oggetti che utilizziamo di più nel corso della nostra vita.
Insomma, la forchetta fa ormai parte della nostra quotidianità e delle nostre abitudini alimentari e per noi è una cosa naturale mangiare servendoci di questo arnese da cucina tanto da non riuscire ad immaginare come potrebbe essere senza.
C’è da dire che l’uomo ha sempre capito l’importanza di un utensile per “infilzare” il cibo e proprio per questo motivo la storia della forchetta si perde nella notte dei tempi, addirittura nel periodo preistorico.
Ovviamente, inizialmente la forchetta non veniva usata come utensile da tavola, bensì come rudimentale bastone biforcuto usato dall’uomo primitivo per girare le carni sul fuoco.
L’uso della forchetta, da intendere più come un forchettone, si è poi trasmesso anche alle popolazioni posteriori arrivando fino ai Romani.
Anche presso i Romani la forchetta non compariva sulle mense, ma serviva come strumento ad un apposito ufficiale di cucina, lo “scissor”, il quale aveva il compito di tagliare le carni e servirle agli ospiti con questo attrezzo che veniva chiamato “lingula” o “ligula”.
Gli ospiti, invece, usavano mangiare con le mani, che poi pulivano durante il pasto con una speciale farinata o, nel caso di famiglie nobili e ricche, baci_peruginavenivano utilizzati dei "ditali" d'argento che avevano lo scopo di non sporcare le dita a chi li utilizzava.
La stessa usanza rimase nel Medioevo: lo “scalco”, discendente del romano “scissor”, tranciava le carni in sala alla presenza degli ospiti, che mangiavano prendendo i pezzi con i loro coltelli personali.
Con la caduta dell'Impero Romano D'Occidente e la conseguente invasione barbarica anche la forchetta seguì lo stesso declino, differentemente, nell'Impero D'Oriente, l'uso di questo "oggetto lussuoso" continuò.
Fu solo nel 1003 che la forchetta da tavola fece la sua comparsa in Italia quando la principessa bizantina Teodora andò in sposa al Doge Orseolo II di Venezia, portando con sé le raffinate usanze conviviali della corte di Bisanzio, tra cui quella di usare forchettine d’oro baci_peruginaper portare il cibo alla bocca.
La cosa provocò grande stupore e scandalo tra i veneziani, tanto che San Pier Damiani giudicò la nobildonna dissoluta e pericolosa.
Durante il Rinascimento la forchetta comparve sempre più sulle mense delle corti di ricchi nobili e signori, prima in Italia poi in Europa.
A Firenze erano sicuramente in uso nella famiglia Pucci, come testimonia il dipinto di Sandro Botticelli sulle nozze di “Nastagio degli Onesti”, commissionato come regalo di nozze da Lorenzo il Magnifico nel 1483.
Dalla corte medicea l'uso della forchetta fu diffuso in Francia da Caterina de' Medici.
La sua difficile diffusione in occidente passò anche nella corte di Carlo V, il quale ne aveva addirittura una piccola collezione, e poi a Parigi dovebaci_peruginarientrava fra le curiosità locali di una locanda, il “tour D'argent”, ambiente dove Enrico III di Valois, figlio di Caterina de' Medici, adoperò la forchetta per la prima volta.
Era tuttavia ancora considerata un oggetto di lusso, generalmente a due punte, lavorata con metalli preziosi, come oro, argento, madreperla, tartaruga, nonché decorata in modo raffinato e fantasioso.
Nel Seicento, la nuova abitudine della nobiltà di pranzare in sale più raccolte, rispetto ai grandi saloni dei castelli medioevali, ne favorì la diffusione.
Nascevano allora i primi servizi interi di posate, che il padrone di casa forniva direttamente agli ospiti, mentre nel Medioevo ognuno portava con sé baci_peruginale proprie posate personali.
L'uso della forchetta rimaneva però visto in malo modo, era considerata segno di eccessiva stravaganza, a tal punto che persino il Re Sole preferiva usare le dita alla forchetta e si convinse ad usarla soltanto quando la sua corte fu trasferita a Versailles nel 1684.
La stessa difficoltà che trovò in Francia la trovò anche negli altri paesi e soprattutto nella Chiesa: le superstizioni religiose opposero la più strenua baci_peruginaresistenza all’avanzare del progresso e della forchetta.
Fu solo nel 1700 che le autorità ecclesiastiche ripresero in esame la dibattuta questione dell’infernale strumento il cui uso era ancora interdetto fra le mura dei conventi.
In seguito la forchetta si diffuse alla borghesia e al popolo ed allo stesso tempo si crearono nuove forme e nuove dimensioni, diversificandole a seconda dell’utilizzo fino ad assumere sempre più la moderna forma attuale".

Fonte: blog.giallozafferano.it/



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">Fedele Dama de...





11/06/2007 21:37
 
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INTERESSANTE.
Pensa che ho visto qualcuno che la usava per pettinarsi i ricci... [SM=g27824]

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