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Satie e la gioia del cibo!

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2007 11:25
03/03/2007 11:25
 
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Certamente un compositore così stravagante, conosciuto per la sua arguzia ed i suoi inimitabili giochi di parole, Satie, a giudicare dalla sua corrispondenza ebbe una ambigua relazione con le arti culinarie. In un articolo su “L’arte della tavola”, egli scrisse: “ personalmente ho sempre nutrito grande ammirazione , anzi, un’ammirazione senza confini, per le arti culinarie. Sono tutt’altro che indifferente ad un buon pasto. Direi perfino che ho una sorta di rispetto, o perfino di più…Per me, mangiare è un dovere naturale, molto piacevole, e voglio portare avanti questo compito con esattezza e con l’attenzione dovuta.
Il mio appetito è buono e mangio per me stesso, senza ingordigia alcuna. In altre parole, la mia postura è migliore a tavola che a cavallo, anche se cavalco piuttosto bene(…)
Durante un pasto svolgo un ruolo centrale: sono un ospite a tavola come lo sono gli spettatori a teatro. Sì…lo spettatore ha un ruolo ben definito: egli ascolta e vede, l’ospite mangia e beve. In questo senso è la stessa cosa – nonostante le differenze fra i due ruoli.”…”I piatti che richiedono una virtuosità calcolata o una scienza particolare nella preparazione non sono quelli che attirano la mia attenzione per il gusto. Nell’arte, amo la semplicità come la amo nel cibo…”

Nel 1903 Satie compose un pezzo per pianoforte a quattro mani intitolato “Trois morceaux en forme de poire avec une manière de commencement, une prolongation du me^me et un en plus, suivi d’une redite” (Tre pezzi a forma di pera con un inizio, un prolungamento dello stesso e uno in più, seguito da un ritornello), che nonostante il titolo è una composizione di cinque pezzi.
Per Satie, il numero tre aveva un’importanza predominante: era una sorta di numero magico. In un volume dedicato a Satie della Collezione Seuil’s Solfèges, Anne Rey spiega che “è stato dimostrato che Satie collegava il simbolismo del numero TRE ad uno specifico modo di fare e ascoltare musica, secondo un’attitudine che può essere definita mistica”.






Fonte:http://www.mondodelgusto.it/


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