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La strada dell'arte nel basso mantovano

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2007 14:50
28/07/2007 14:50
 
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gran maestro
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Tra le brumose pianure del basso mantovano non si penserebbe mai di trovare qualcosa di diverso dalle immobili corti agricole, dal duro lavoro dei contadini nei campi, dai filari dei pioppi silenziosi che incorniciano il grande fiume. Eppure proprio questa dimensione ha ispirato la creatività e suscitato le emozioni di alcuni maestri, che hanno dato vita ad un'arte particolarissima, alimentata dall'osservazione e meditazione dell'intimo rapporto tra l'uomo, la fatica quotidiana e lo spazio in cui si svolge la propria vita e il proprio lavoro. L'ambiente rurale e i paesaggi padani divengono dunque teatro di storie diverse, che convergono verso un'unica direzione: l'espressione artistica. Molte di queste personalità, che ci hanno lasciato ragguardevoli testimonianze della loro sensibilità, sono egregiamente rappresentate in un ideale percorso che tocca i musei d'arte contemporanea della zona. Ognuno di questi musei, con particolare riferimento a San Giacomo, San Benedetto, Suzzara e Quistello, è strettamente legato ad un'origine comune, costituita dal mondo contadino, le cui propaggini si avvinghiano fortemente ai contenuti artistici che, di volta in volta, esprimono la pittura naive, il legame arte-lavoro, il sostrato culturale che permea il linguaggio di Gorni o Semeghini, o Viani, o, ancora, il fatato universo di Viviani, nel quale le mele divengono un unicum ed insieme un tutto singolare e poliedrico.
Peraltro, le ragioni che diedero vita al "Premio Suzzara", sono anch'esse da ricercarsi ed individuarsi in relazione ai mille rivoli che si dipartono da un centro motore imperniato sulla vita della terra e con la terra, del mondo del lavoro volto sì ai contenuti industriali di una società in evoluzione, ma mai disancorato dalla concezione della "madre terra" in quanto origine di ogni cosa. Basterà al proposito rimandare alla concezione artistica di Ruggero Giorgi, al suo impegno in ordine al tramandare le tradizioni e alla conoscenza di un mondo rurale ormai in decomposizione, per comprendere come, al di là delle tecniche e dei messaggi culturali che i diversi artisti intendono privilegiare, vi sia un cammino comune che, indubitabilmente, si rifà al canovaccio millenario costituito dal mondo contadino, la cui identità è oggi sempre più oggetto di analisi e riscoperta.



Percorso

Il paese da cui inizia l'itinerario si trova in provincia di Reggio Emilia, appena varcato il confine con la provincia di Mantova, ed è raggiungibile con la Statale 62 dal capoluogo virgiliano, oppure dai caselli Pegognaga e Reggiolo-Rolo dell'A22. Si tratta della deliziosa cittadina di Luzzara, sede del famoso Museo nazionale Arti Naives "Cesare Zavattini", nato nel 1967 da un'idea dell'illustre luzzarese di cui porta il nome, che fu scrittore, giornalista, sceneggiatore cinematografico (collaborò, tra gli altri, con De Sica, Germi e Visconti) e pittore.

La raccolta nacque contemporaneamente al Premio Nazionale di Pittura Naive, al quale ogni anno partecipano artisti naifs provenienti da ogni parte d'Italia. Le opere, selezionate da un'apposita giuria, entrano a far parte della rassegna, e alcune di esse divengono patrimonio del museo. Dopo la chiusura della mostra questa diventa itinerante, in modo da far apprezzare l'arte naive degli artisti che si riuniscono a Luzzara in ogni regione italiana. La rassegna si svolge annualmente dal terzo sabato di marzo alla terza domenica di maggio. Oggi il museo conta più di 200 opere tra quadri e sculture, ma questo patrimonio si arricchisce costantemente grazie alla rassegna, offrendo così un panorama piuttosto rappresentativo del mondo naif. Oltre a ciò, del museo fa parte anche una serie di 67 dipinti risalenti al 1975 sul tema della "Resistenza", realizzati in occasione del XXX anniversario della Liberazione, e una raccolta di documenti, nastri, carte d'archivio, scritti giornalistici inerenti l'attività del museo dalle origini ad oggi.

Museo nazionale Arti Naives "Cesare Zavattini"
Ex Convento degli Agostiniani, Via Villa Superiore 29, Luzzara (Re) tel. 0522 977283-977667 fax 0522 224830

A soli 5 km da Luzzara, seguendo la direzione per Mantova, si raggiunge la cittadina industriale di Suzzara, dove nel 1948 nacque il Premio Suzzara grazie a Dino Villani e con il contributo di Cesare Zavattini, che concepirono una manifestazione popolare-artistica molto particolare, in cui il tema fondamentale doveva essere il lavoro, e che prevedeva inoltre uno scambio simbolico tra i prodotti dell'arte e quelli del lavoro. L'intento dell'iniziativa doveva essere l'incontro tra la gente e gli artisti, questi ultimi solitamente figure irraggiungibili e fuori dal mondo. Tutto ciò non poteva che attirare un gran numero di artisti già alla prima edizione del Premio, e da allora il successo dell'iniziativa si mantenne costante. La stessa giuria non era composta soltanto da esperti, ma anche da un operaio, da un impiegato e da un contadino. Attraverso lo scambio arte - lavoro (prodotti agricoli, artigianali e industriali in cambio delle opere), sorta di premio-acquisto, le opere premiate diventavano proprietà del Comune di Suzzara; con il tempo, nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea, si è così costituita una delle principali collezioni d'arte realista e neorealista d'Italia. Tra gli artisti presenti spiccano Renato Birolli, Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Aligi Sassu, Renato Guttuso.



Galleria Civica d'Arte ContemporaneaVia Guido da Suzzara 48/A Suzzara (Mn) tel. 0376 535593

Passando per Pegognaga, si arriva al bellissimo paese di San Benedetto Po, raggiungibile anche per via fluviale.
Qui, all'interno del complesso monastico benedettino che ospita il Museo della Cultura Popolare Padana, una sezione è dedicata ad una figura ancora una volta legata alla vita rurale e alle tradizioni locali: Antonio Ruggero Giorgi, artista di grande pregio dalle origini contadine, che agisce nei primi decenni del Novecento. Sono visibili disegni, bozzetti e quadri.
Nato nel 1887 a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, Giorgi si paga gli studi di disegno a Mantova lavorando come imbianchino.
Nel 1910 entra all'Accademia Cignaroli di Verona; poco dopo inizia una serie di viaggi che lo portano a Monaco di Baviera, per seguire i corsi del Professor Knir, insegnante di Paul Klee, dove diviene assistente di Oskar Kokoschka.
Le sue tecniche predilette sono in primo luogo la matita, la pittura a olio e la tecnica incisoria a "puntasecca", tecnica di origine quattrocentesca rivalutata proprio alla fine dell'Ottocento dagli Espressionisti tedeschi.
I temi trattati dall'artista sono la figura umana, il lavoro nei campi, gli animali, il ritratto ed episodi storici. Nella maturità si concentra invece sulla natura morta.



Collezione Giorgi
Chiostro degli Abati, Piazza Teofilo Folengo S. Benedetto Po (Mn) tel. 0376 623036

Lasciato alle spalle S. Benedetto, in soli 7 km percorrendo la strada che conduce a Poggio Rusco, si arriva a Quistello, e poco più a nord alla frazione di Nuvolato. Dalla seconda metà dell'Ottocento il piccolo paese di Quistello ha dato i natali ad importanti maestri, tra cui Giuseppe Gorni, Defendi Semeghini, Pio Semeghini, Alberto Viani, Teresita Vincenzi. Nel 1985 la Pinacoteca Comunale di Quistello ha raccolto alcune opere di questi artisti perché tutti ne possano comprendere il valore.
La raccolta ospita anche una recente acquisizione di 120 opere grafiche di Vanni Viviani.

Pinacoteca Comunale
Via Martiri di Belfiore, 7 Quistello (Mn) tel. Biblioteca 0376 619739

A Nuvolato, frazione di Quistello, sarà realizzato un progetto che vedrà la costituzione di due musei dedicati a Giuseppe Gorni, grande artista e architetto che nacque a Nuvolato nel 1894. La Fondazione Giuseppe Gorni si curerà di realizzare un museo stabile nell'edificio che un tempo accolse le scuole elementari, dove saranno riunite le collezioni appartenenti alla famiglia dell'artista e al comune di Quistello, in modo da offrire una visione esaustiva dell'opera e della vita di Gorni. Ancora più suggestivo si preannuncia il museo territoriale, che prevedrà un percorso tra i vari edifici che l'artista decorò con graffiti esterni, tra cui la sua stessa casa, il portale del cimitero, alcune tombe, e l'edificio che ospiterà il museo.

Proseguendo lungo la strada per Poggio Rusco, la tappa successiva è San Giacomo delle Segnate. Nel 1998 l'artista Vanni Viviani, originario di qui, torna nel suo paese natale dopo una lunga serie di successi artistici che lo portano ad esporre i suoi famosi quadri, in cui le mele sono simbolicamente protagoniste, in tutto il mondo. Proprio a San Giacomo fonda la Ca' di Pom, che è casa e allo stesso tempo un centro culturale vivacissimo, dove Viviani, perso nelle nebbie e nel silenzio, ritrova una sorta di innocenza perduta. Recentemente, Viviani ha donato la Ca' di Pom e quaranta opere storiche alla Fondazione Bam, che si pone come obiettivo la salvaguardia dei valori artistici, culturali e ambientali della nostra zona. Le opere dunque rimarranno nel luogo dove sono state prodotte, che diventerà un piccolo museo permanente



Ca' di Pom,

Via Cantone 13 S. Giacomo delle Segnate (Mn) tel. 0376 616611
Fondazione Bam Corso Vittorio Emanuele 13 Mantova tel. 0376 311861

Giunti a Poggio Rusco, si seguono le indicazioni per Revere-Ostiglia, e si giunge al termine del percorso, a Revere.
All'interno dello splendido Palazzo Ducale di Revere, opera di Luca Fancelli realizzata per la famiglia Gonzaga, accanto al suggestivo Museo del Po, nel sottotetto del palazzo, appositamente risistemato, è ospitata una raccolta di opere d'arte contemporanea: è lo Young Museum, che ha come obiettivo la promozione dell'arte di oggi nel senso più ampio e internazionale. Oltre all'esposizione permanente, che riunisce oltre trecento opere, il museo è sede di esposizioni a tema e rassegne di primo piano, che si realizzano anche grazie alla collaborazione con grandi gallerie europee e non solo. Nell'artshop saranno a disposizione libri e oggetti d'arte, mentre l'attigua biblioteca conserva circa quattromila volumi inerenti la poesia.



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