Il Castello di Praga e Mala Strana, per visitarlo ho impiegato tre ore, passeggiando.
Il Castello di Praga e della Città Piccola ovvero Malá Strana il quartiere che sorge ai suoi piedi. I secoli hanno caratterizzato questa pittoresca zona di Praga. Per prima vengono incontro alcuni bei palazzi a Malá Strana, e delle sue chiese barocche; poi il Castello di Praga con l'imponente Cattedrale di San Vito, Palazzo Reale, Basilica di San Giorgio e il famoso Vicolo dOro, di cui parla tanto Neruda.
Da molti anni ormai Praga è diventata una meta del turismo internazionale e nonostante l’arrivo del turismo di massa è riuscita a mantenere il suo particolare fascino che sta a noi scoprire. Praga è una città dai mille volti: Praga capitale europea, Magica, capitale della cultura, misteriosa, kafkiana, dello shopping, artistica, monumentale, dalle cento torri e ognuno di noi, al ritorno a casa si porta con se la Sua Praga.
Praga, rispetto a molte altre capitali europee ha una grande fortuna che è quella di non essere stata bombardata durante la seconda Guerra Mondiale a parte alcune zone in periferia perché gli Americani l’avevano confusa con Dresda. Il suo centro storico è rimasto immutato per secoli e in certi quartieri, soprattutto a Mala Strana, se con un po’ di fantasia si tolgono le automobili e qualche altro particolare moderno, si torna nel passato. Mala Strana, la Città Piccola è il quartiere che si trova sotto il Castello ed era stata scelta come residenza dalle famiglie nobili arrivate al seguito degli Asburgo.
Il centro storico è molto piccolo e si visita comodamente a piedi; è formato da cinque quartieri che sono: Città Vecchia in ceco Stare Mesto; Josefov, il quartiere ebraico sempre all’interno della Città Vecchia; Città Nuova o Nove Mesto.
Il Castello e Mala Strana sono situate al di là del fiume Moldava (Vltava) che attraversa la città. Ma per visitare, senza nulla perdere, andando a piedi mi sono bastati due giorni e mezzo, perché m’interessa, per vedere qualche museo perché le distanze sono ridotte.
Come tutte le città turistiche è anche zona di lavoro dei borseggiatori che lavorano indisturbati per il centro storico ma con un po’ di attenzione si evitano spiacevoli inconvenienti. Una precauzione che varrebbe la pena di considerare è quella di lasciare i documenti in hotel e stare attenti ovunque ci sia molta gente, anche nei mezzi pubblici. In certi momento ho avuto la sensazione di ritrovarmi a Roma, nell’autobus che collega la Stazione Termini con San Pietro, ho avuto la sensazione di sentire mani che mi toccavano dappertutto.
A Praga, però è praticamente impossibile annoiarsi poiché i programmi di eventi culturali fra concerti di musica di tutti i generi, mostre d’arte, e luoghi di intrattenimento, riempiono i giorni. C’è moltissimo da vedere anche fuori della città; nel raggio di cinquanta chilometri si trovano altre bellissime cittadine, parchi e castelli che possono servire da corollario alla visita.
E Praga merita una visita e anche un ritorno poiché non si fa mai in tempo a vedere tutto la prima volta, tanto gli occhi sono pieni di opere sorte per miracolo sprizzato dalle mani dell’uomo.
Nello stemma della città è scritto, a giusta ragione, «Praga caput regni». Dal momento della sua nascita ha svolto sempre un ruolo importante nella storia della nazione Ceka e dell'Europa. Fin dal Medioevo ha goduto di fama di città tra le più belle nel mondo e le sono stati dati gli attributi d'oro, dalle cento torri, corona del mondo, sogno di pietra.
Per secoli personaggi famosi le hanno reso omaggio. La sua bellezza è stata ammirata da Mozart, van Beethoven, Apollinaire, Cajkovskij, Dostojevskij, Rodin, Kokoschka, dalla regina Elisabetta II, dal Papa Giovanni Paolo II e da altre personalità.
La Praga nativa si proietta nell'opera di Jan Neruda, Jaroslav Hasek, Jaroslav Seifert, Franz Kafka, Max Brod e Egon Erwin Kisch. Praga rappresenta un complesso unico dei monumenti storici dominati dal Castello di Praga. È un campione di tutti gli stili e orientamenti d'arte.
Ma la Praga che mi è rimasta nell’anima è tanti tasselli di un puzzle: il Lungofiume Smetana, il Ponticello Novotny, la Torre del Municipio della Città Vecchia, la Porta delle Polveri, la Torre del Ponte di Mala Strana (vi trascorremmo la notte a parlare di Jan Neruda, cantore della povera gente e di che cosa avesse spinto Neftalì Ricardo Reyesla a scegliere lo pseudonimo Pablo Neruda, trovando tra i due una certa radice ispirativa, Pablo ha scelto quel pseudonimo in ricordo del grande poeta ceko e per ricordare di voler assomigliargli in tutto e per tutto, la vita gli ha dato ragione riconoscendo il suo canto dei «poveri» della sua terra con il Nobel), una volta torre della Cattedrale di San Vito, di San Venceslao e di San Adalberto, la rampa del Castello di Praga in Piazza Hradcanské, la Torre panoramica di Petrin, il parco di Letna - Padiglione Hanavsky, il campanile della Chiesa San Nicola, la torre della stazione trasmittente di Zizkov, Vysehrad.
In questa meravigliosa città della vecchia Europa le culture diverse si fondono in una magica atmosfera. Come si fa a dimenticare l'isoletta di Kampa, sulla Moldava separata dai quartieri della riva sinistra da un piccolo ramo del fiume, sulle rive del quale si possono ancora vedere i mulini ad acqua. Qui inizia anche il famoso Ponte Carlo, lungo circa mezzo chilometro, considerato uno dei simboli della città.
Su questo Ponte, ho rivissuto l’ambiente di Ponte Vecchio a Firenze, poiché anche qui ci sono moltissime bancarelle di souvenir e oggetti per turisti. Purtroppo l'attraversamento del ponte è funestato da un vento freddo che si acuisce con l'arrivo all'altra estremità, passando sotto la torre di accesso. Così si entra nella città vecchia, percorrendo diverse stradine si entra nel vecchio ghetto ebraico, il vecchio cimitero ebraico è il luogo più caratteristico, un posto assai suggestivo che ha dell'incredibile. Pare contenga quasi ventimila sepolture eppure le pietre tombali sono migliaia, strette le une alle altre, oblique, talvolta quasi riverse.
Usciti dal Cimitero si arriva alla piazza, sulla quale si affacciano molti monumenti, come il Palazzo del Municipio con la famosa Torre dell'orologio. La piazza è piena di bancarelle e affollata di turisti, moltissimi dei quali radunati davanti all'orologio per ammirare le statue di Cristo e degli Apostoli che allo scoccare dell'ora salutano dalla finestrella. Il quadrante centrale mostra l'ora e i movimenti della luna e del sole, mentre quello inferiore funziona da calendario con i segni zodiacali.
Ma la settimana è passata troppo presto: è Domenica, alle undici a Messa nella chiesa barocca di San Ignazio. Poi a pranzo in un ristorante ricavato nella vecchia sede del Parlamento Cecoslovacco, con l'immancabile zuppa, quasi obbligatoria a mezzogiorno. Le poche ore che mancano alla partenza dell’aereo sono dedicati agli acquisti nella Città Piccola, alle diciotto in albergo per avviarci all'aeroporto. Purtroppo la partenza del volo avviene con un certo ritardo e si arriva a Roma quasi a mezzanotte, soddisfatto di aver visto una delle più artistiche città europee, dove camminare fa veramente bene.
Alcune foto tratte da internet
Il ponte carlo
Il castello
T
etti di case a Mala Strana
Ciao
porcelletto matto