Dialogo con la solitudine

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sole281
00domenica 9 luglio 2006 13:59
Sono qui, seduta davanti al mio computer, arrivano, in continuazione, e-mail piene di virus, indosso i guanti.
Dermatite?
No geloni!
Indosso la pelliccia di visone.
Stai per uscire?
No, sento freddo!
Riscaldamento guasto?
No, non ho i soldi per pagarlo!
Come?
Se lavori?
Il mio lavoro mi fa spaccare la schiena e mi dà l’equivalente di quello che davo ai poveri pochi mesi fa e devo dire grazie di averlo!
Ma se hai addosso ai bei gioielli e la pelliccia di visone, non mentire, sei ricca !
Guarda hai le finestre aperte, per forza hai freddo!
Se le chiudessi la temperatura in casa non cambierebbe e ci sarebbe umidità!
La mattina devo asciugare con il phon i vestiti prima di metterli.
Hai rimpianti?
No, è un’esperienza che mi fa capire cos’è la lotta per sopravvivere!
Mi fa capire com’ero idiota quando compravo la pelliccia di visone e, pur sostenendo di amare gli animali, chiedevo con quante pelli era fatta la pelliccia, mi fa capire com’era assurdo vivere da sola in una gran villa, senza pensare che c’erano persone che non hanno un tetto d’inverno.
Com’ero idiota quando andavo dai parrucchieri alla moda, oggi mi taglio i capelli da sola e sopravvivo benissimo!
Capisco quanto a lungo possa durare un fondotinta, che avrei buttato già mesi fa, se avessi avuto i soldi per comprarne un altro!
Quello che è così spaventoso oggi e tornare a casa la sera, nella nebbia, non vedo nulla, la gente mi suona ed io non vedo dove vado, vorrei fermarmi, suonano, devo andare avanti, nel fosso?
Sull’altra corsia? Non lo so, eppure sono arrivata nella mia gelatissima casa e piango dalla tensione provata per quell’orribile ritorno, che si ripeterà domani e che tanta gente fa tutti i giorni da anni.
Viverle queste cose, ti fa capire quante parole inutili hai pronunciato quando non sapevi cos’era la paura ed il freddo.
Ho telefonato a degli amici, volevo dire a qualcuno, che sono tornata a casa, anche se non gliene frega nulla a nessuno, se non ai miei cani e gatti, se torno a casa o no!
Eppure ho avuto degli amici un tempo, qualcuno mi ha prestato dei soldi, anche a loro non frega nulla se torni a casa o no, mi hanno dato i soldi e non mi hanno mai più chiesto se ero viva o morta!
Forse non gliene importa neppure dei soldi!
A volte mi sono domandata cosa ho fatto perché nessuno abbia mai voluto prendersi cura di me, neanche un giorno, neanche un’ora!
Nessuno mi ha mai detto: ora sta tranquilla, ci sono io!
Neppure quando ero bella e giovane.
Non sono gelosa né invidiosa, ma a volte, ho invidiato quelle donne che hanno avuto un uomo che non ha detto t’amo, ma ha detto: mi prenderò cura di te!
Che fosse un padre, un fratello, un marito o un amante non importa,nessuno me lo ha mai detto ed è il mio unico rimpianto.
Non rimpiango il benessere avuto, era stupido, non rimpiango gli amici, erano immaginari, non rimpiango gli amori, erano inventati.
Volevo svernare al caldo e sono venuta al freddo, volevo aiutare gli altri e ho bisogno d’aiuto, se avessi Fede, penserei che Dio mi voglia mettere alla prova, forse non mi dà una mano perché non ho abbastanza Fede, continuo a lottare e sfiancarmi per nulla.
Oggi per lavoro, ho parlato con una donna che è stata operata di cancro, meglio dire tumore, suona più soft, mi sono ricordata di averlo anch’io e che forse mi divora, anzi certamente, mi divora, mi vengono i brividi.
Perché non ti operi?
Perché ho paura!
Hai paura di morire?
No di stare sola!
Ma se sei sola!
Sarebbe un altro modo di stare sola!
Ma cosa pensi di fare?
No so, lavorerò, spererò.
In che cosa speri?
Non lo so!
Ci penserò, in qualche cosa spererò, forse in un nuovo lavoro, forse, in una qualche soluzione, forse alla vita, forse alla morte.
Eppure qualcuno mi ha sostenuto in questi momenti, persone sconosciute, venute dall’ignoto, mi hanno sorriso, mi sgridata e incoraggiata, sarà questa la Provvidenza?
Saranno loro i miei angeli?
Non dovrei deluderli…non si dovrebbero deludere gli angeli…..



[E' stato preso dal web....forse medito un pò ora]
loshrike
00lunedì 10 luglio 2006 14:49
Non ricordo momenti particolarmente tristi della mia infanzia.. e forse devo sforzarmi per ricordarne quelcuno nella gioventù.
La mia vita era felice,ero un bambino felice, sono stato un adolescente felice..
Cosa mi è mancato?
Nulla. Semplicemente un bel giorno mi sono accorto di essere circondato dall'apparenza e intorno nulla.. nessuna sostanza..
Ho provato quello che Montale chiamava: "il male di vivere" e da allora nessun compromesso, nessuna apparenza.. solo sostanza..
Ho conosciuto una sola persona con il mio stesso "male".. a differenza di me non è mai riuscita a metabolizzarlo e lui.. come un cancro l'ha divorata poco a poco..
Non sò bene in quale momento della mia vita abbia deciso di reagire.. forse è venuto tutto da dentro ma questo non potrei giurarlo..
Ho trovato la cura al mio male.. non vi dico qual'è perchè per altri potrebbe sembrare assurdo.. incoerente.. ciò che ha salvato me spesso ha distrutto altri.. per cui taccio.
Ho provato anch'io il vuoto della solitudine fatta di una gabbia dorata e di buoni propositi.. poi ho provato il freddo.. non solo quello fisico ma quello interiore.. ho assaporato il vuoto goccia a goccia mentre a poco a poco mi entrava nell'anima.. poi sono risalito.
Ho usato lo stesso rasoio per fare la barba anche quando mi faceva sanguinare le guance ed ho scoperto che in fondo qualche cicatrice mi dona..
Ora sono qui.. in bilico.. in attesa di sapere se ho fatto la scelta giusta.. eppure non riesco ad avere paura.. sono ormai oltre.

Losh
sole281
00lunedì 10 luglio 2006 20:55
Re:

Scritto da: loshrike 10/07/2006 14.49
.. eppure non riesco ad avere paura.. sono ormai oltre.

Losh





QUANDO LE PAROLE NON VENGONO FUORI,QUANDO SI VUOLE DIRE MA C'E' LA CONSAPEVOLEZZA DEL NON POTERLO FARE...QUANDO SI HA LA CERTEZZA CHE "MAI" NESSUNO PUO' CAPIRE...ALLORA NON SI E' ANCORA "OLTRE"...

Francesca.
sole281
00lunedì 10 luglio 2006 20:55
Re:

Scritto da: loshrike 10/07/2006 14.49
.. eppure non riesco ad avere paura.. sono ormai oltre.

Losh





QUANDO LE PAROLE NON VENGONO FUORI,QUANDO SI VUOLE DIRE MA C'E' LA CONSAPEVOLEZZA DEL NON POTERLO FARE...QUANDO SI HA LA CERTEZZA CHE "MAI" NESSUNO PUO' CAPIRE...ALLORA NON SI E' ANCORA "OLTRE"...

Francesca.
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