"Lo s-scianco"

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Keko01
00mercoledì 15 marzo 2006 23:25
Presentata questa mattina nella Sala Rossa dei Palazzi Scaligeri dal consigliere provinciale Enrico Corsi e dal presidente dell’Associazione Giochi Antichi di Verona, Giorgio Paolo Avigo, l’edizione 2006 del campionato di s-cianco. Si tratta di un evento culturale unico in Italia ideato e promosso dall’Associazione Giochi Antichi in collaborazione con la Provincia di Verona, il Comune di Verona e altri comuni veronesi.Giunta quest’anno alla quarta edizione, la manifestazione offre, con una formula ormai consolidata, la possibilità di partecipare ed assistere ad uno dei giochi della migliore tradizione ludica veronese. L’Associazione si è prefissa di recuperare lo s-cianco al fine di tutelare un patrimonio culturale che si andava perdendo: giocare, riappropriarsi degli storici spazi cittadini per poter vivere, attraverso il gioco, la comunità territoriale, è lo spirito che anima il campionato.
L’edizione 2006 si svolgerà nelle 10 domeniche comprese dal 19 marzo al 4 giugno, dalle ore 10 alle 19, nelle piazze e nelle vie più significative dei Comuni di Cerea, Cerro Veronese, Erbezzo, Pescantina, Peschiera, San Martino Buon Albergo, Verona, Vigasio e Zevio.
La presentazione ufficiale della manifestazione avverrà giovedì 21 marzo al Teatro Camploy.
Qualche dato per dare l’dea dell’importanza della manifestazione: nel 2005 sono stati coinvolti oltre 30.000 spettatori, 300 giocatori di ogni età, 100 ore di gioco effettivo, 32 squadre di adulti, 12 squadre di ragazzi, 13 piazze o vie coinvolte dei Comuni di Verona e provincia

Il gioco dello s-cianco, conosciuto in italiano col nome di lippa, nel Veneto ha tradizione antichissima; la Repubblica Serenissima lo vietava con tanto di pubblici divieti lapidei a Venezia, e aveva nomi diversi a seconda del territorio di provenienza: a Venezia massa e pindolo; a Padova tosca o pindol; a Verona s-cianco. Per giocare si utilizzano due pezzi di legno uno per battere, di circa 40/50 centimetri, e l’altro più piccolo che deve essere colpito, di circa 10/15 centimetri. Le prime testimonianze certe di questo gioco risalgono alla seconda dinastia egiziana e sono custodite al “Petrie Museum” di Londra, mentre il reperto più importante in Italia è stato scoperto negli anni ‘90, proprio a Bovolone, ed è custodito dalla sovrintendenza di Verona che lo ha datato intorno al XV secolo.





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