E’ una pittura che si dibatte tra figurazione ed astrazione, quella che scaturisce dall’arte di Antonio Perilli. I suoi temi compositivi hanno come punto di riferimento la natura. Immagine oggettiva e non oggettiva sono elementi compresenti nel suo dipinto. Questa dialettica non nasce da contrapposizioni teoriche, ma è il prezioso frutto di una personalità artistica che scava in profondità il paesaggio. Si pensi ad esempio, solo per indicare dei raffronti, all’opera di Chighine, Morlotti, per evidenziare il superamento della “facile” pittura “vedutista” ed affrontare la natura come visione che scaturisce da un rapporto intenso, quasi primordiale con il cielo, la terra, i campi.
T. Martucci, direttore della rivista
"Artecultura"
Perilli è nato a Cermignano nel'53 (TE), vive e lavora a Cinisello B.mo.
Architetto ha esposto in numerose mostre personali, collettive e rassegne di pittura. Ha conseguito vari premi e riconoscimenti tra cui il Premio Ambiente '99, il primo premio Cristoforo Colombo, la targa d' Argento della Provincia di Milano, il premio acquisto Comunità Montana del Gargano.
Sue opere figurano in collezioni in Italia e all'estero.
Cromatiche emozioni
Ammirare un quadro di Antonio Perilli, è soprattutto e porsi ad una percezione del mondo e della natura la cui cromaticità ci emoziona, al punto da suscitare pensieri fatti di puro colore, unico, con chi osserva. E' come se la nostra mente si appropriasse delle pennellate e delle spatolate del pittore per imbarcarsi in un viaggio che la condurrà in un mondo fatto di pura interiorità. Dove le sue lente ma sicure e intense pennellate si oppongono alla legge dell'accelerazione universale che domina il mondo moderno.
Uno stile pittorico originale e piacevole
Antonio Perilli ha inziato la sua attività artistica fin da giovanissimo. (...) Ha elaborato un suo stile pittorico originale e piacevole, che gli permette di presentare in "mostra" una tavolozza pulita e ricca di significati. Il suo naturalismo astratto si fonda su immagini paesistiche ove dà rilievo all'evidenza plastica dei ritmi.
(...) La giostra dei colori complementari si avvicenda nel fascino serrato della composizione aperta alla scansione dello spazio. Pochi tratti energetici, vibranti di cromie, sottintendono una immediata presa diretta con l'ambiente, senza che l'artista cada mai nell'imitazione realistica. (...) Nelle sue tele tornano alla memoria, con palpabile emozione, la terra natia d'Abruzzo e il Gargano, il cielo azzurro e il mare Adriatico, quasi esclusivamente al centro della sua ispirazione.
Antonino Del Bono
critico e storico dell'arte