Gli incontri più belli della vita sono quelli casuali.
Casualmente intravedi una persona che subito ti piace; ti piacciono i suoi occhi, soprattutto, che sono l’entrata diretta delle emozioni e ti rimangono impressi. Magari, la rivedi quella persona, al bar dove vai sempre; ha gli atteggiamenti, le espressioni del viso ed il modo di muoversi che piace a te…La scegli… Potrebbe essere o lei ha scelto te. Quella persona ti ha notato al bar mentre di corsa bevevi il tuo caffè, prima che tu ti accorgessi della sua presenza, ha guardato , poi, la direzione in cui andavi, uscendo dal locale. Ed ecco… è avvenuto qualcosa che darà i suoi frutti.
La storia può cominciare.
In fondo, la vita è come ascoltare musica, basta percepirne le giuste sonorità, le note giuste, carpirne la melodia e ripeterla con la propria voce… Suoni precisi, quelli della natura, la sua armonia. Vivere in funzione delle proprie emozioni, coordinarle , metterle in sequenza: questo mi piace adesso, in questo momento, un attimo aggiunto, una tonalità diversa, una sfumatura al quadro.
Esprimo emozioni, prima le pesco nel mare della casualità, non le cerco, le trovo nella rete che ho buttato che è la mia vita… Sento, vivo di emozione, un’emozione. Posso liberare quell’energia che è dentro di me, posso far volare i miei pensieri, le mie idee ed i miei sogni sulle teste della gente perché le mie, regalino, a loro volta, emozioni a quella gente che, distrattamente, si dimentica delle proprie emozioni ed indossa una maschera d’indolenza o peggio sotto l’asprezza che provoca sofferenza del corpo e dello spirito. Non sta vivendo quella gente. Con le emozioni, riprende a farlo, getta via l’ira, il nervosismo, l’agitazione… E comincia a volare, a donare e godere di un sorriso dato o ricevuto, ad ascoltare la musica nuova della natura, degli incontri casuali ed inaspettati…prepara la rete della vita, uomo! Il musicista, il poeta, il pittore, il mercante, il politico, il manovale, il medico…hanno un mondo dentro da far girare con o senza arte, tutti possono far volare le proprie emozioni, aspettarle, condurle nella propria vita e poi liberarle verso gli altri come palloncini colorati.