Critici o galleristi?

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Keko01
00giovedì 1 dicembre 2005 13:26
L’edizione di Arte Fiera del 2004, a Padova, doveva essere il rilancio del figurativo che da anni ha perso il ruolo di protagonista a favore della pittura moderna in generale. L’evento era stato spinto dai critici che comunicavano attraverso i media questo bisogno di cambiamento richiesto dal mercato. In effetti negli stand le opere figurative erano in numero maggiore rispetto all’informale. Con l’edizione di quest’anno il “dominio” fieristico è ritornato alle opere di E. Vedova, G. Turcato, P. Dorazio, Afro, solo per citarne alcuni. Nonostante io sia un modesto pittore figurativo, voglio precisare che guardo con ammirazione e rispetto le opere di questi maestri delle avanguardie. La mia riflessione non vuole essere rivolta ai generi artistici ma bensì a coloro che “pilotano” il mercato e quindi la domanda sorge spontanea: critici o galleristi? Chi veramente gestisce oggi il successo di un artista? [SM=g27833]

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ulululante
00domenica 4 dicembre 2005 21:27
Chi veramente gestisce oggi il successo di un artista?
Poni una domanda nota, altro che nota, ma forse la domanda è più corretta senza l'oggi, ovvero chi gestisce il successo di un'artista?
Le risposte sono tante, ma prevalantemente sono due, a mio avviso, le condizioni del successo di un'artista emergente, e questo da sempre.
La prima condizione è ovvia, ovvero l'assoluta qualità delle opere dell'artista e soprattutto quello che di nuovo portano nel mondo artistico.
A volte più della qualità conta il lampo di genio della novità assoluta, che magari poi ricopiata (nella sua semplicità) non ha alcun valore (vedi ad esempio le tele tagliate o le macchie di colore sul tessuto stramato).
Ricordo un artista emergente notato proprio a Padova nel 2004, forse lo ricorderai, credo fosse toscano, Luca Matti.
Una delle sue opere (è pittore e scultore) che più mi ha colpito (tra le tante delle sue teste a cubetto) è stata "incedere incerto", che propongo qui sotto



L'altra grande possibilità, sicuramente meno edificante, è il legame al mondo commerciale, dove a volte, per non dire spesso, è il quattrino a far "valere" opere che nulla hanno o potrebbero avere con quanto al punto 1.
Di artisti che pubblicano schifezze nei cataloghi solo perchè pagano o perchè inseriti nel mondo delle gallerie "produci e vendi" ne è pieno il mondo.
Però attenzione, le loro quotazioni sono solo per polli (coloro che comprano convinti di avere un Picasso) e per impreparati (gente che di arte non ne sa nulla perchè mai studiata).

L'arte la fa l'artista o la fa la sua opera si dice, ma non è solo questo, l'arte la fa la sensazione che essa produce.
Esistono artisti che a una prima vista superficiale sembra producano in serie le loro opere, mentre invece quest'ultime, pur nella loro somiglianza, sono tutte opere d'arte.
Ma non vorrei dilungarmi e qundi mi fermo qui, anche se alla tua domanda si potrebbe rispondere in mile altri modi diversi.

Tu Keko dici di essere un modesto pittore figurativo, e già il fatto che ti definisca modesto a mio avviso è motivo d'onore, ma è vero anche che tanti "modesti" pittori in realtà potrebbero essere delle figure che a pieno titolo potrebbero entrare nella lista di artisti italiani di spicco.
Non so se sai che l'Italia è zeppa di artisti che per motivi economici o di "intolleranza" al pubblico restano nascosti.

Quello che si dovrebbe fare è creare dei luoghi, però opportunamente pubblicizzati, dove artisti in ombra possano esporre a critici seri non legati a lobbie varie i loro prodotti.
Sono convinto che tra tanti sicuramente si troverebbe qualcosa di davvero valido.

Per fortuna che non dovevo dilungarmi [SM=g27828]

Ok, chiudo davero.
Però mi incuriosisce vedere qualcosa di tuo, magari fagli una foto e prova a cacciarla nella nostra galleria dell'arte.
Solo una cosa ti chiedo, se lo fai, metti le dimensioni del quadro e la tecnica utilizzata, perchè le foto purtroppo fuorviano la realtà.

Ciao "modesto" [SM=g27823]
ul




[Modificato da ulululante 04/12/2005 21.31]

loshrike
00lunedì 5 dicembre 2005 09:23
Personalmente sono convinto che di intuizioni geniali ne siano rimaste veramente poche, credo che il successo di un artista sia decretato più dal giro di conoscenze che lo stesso artista ha.. sia tra i critici che tra i galleristi.
Sempre più spesso una sola parola "buona" di un critico o la "complicità" di un gallerista sono alla base del successo di un artista.
Non dimenticherei infine un ipotetico facoltoso mecenate che per primo compra un opera sconosciuta... questo può decretare un grandissimo successo..

Losh [SM=x629159]
Keko01
00lunedì 5 dicembre 2005 14:58
Analizzando il mondo dell’arte lo immagino come una scala, sulla quale devi salire (avendone i meriti) per raggiungere la “luce”: al primo gradino si trova la massa di pittori più o meno bravi.
Al secondo gradino gli emergenti, individuati dalle gallerie ma ancora troppo giovani per essere inseriti in un mercato internazionale, la loro carriera dipende dalla commercializzazione di ciò che producono, vengono pagati dal gallerista a “pezzi”.
Al terzo gradino gli affermati di 2^ classe, espongono e sono conosciuti sul mercato internazionale, vengono retribuiti a percentuale sul venduto.
Al quarto gradino gli affermati di 1^ classe, espongono e sono conosciuti sul mercato internazionale, vengono retribuiti a percentuale più elevata alla consegna dell’opera. All’ultimo gradino "l’Olimpo", Artisti affermati inseriti in Musei e cataloghi internazionali, di norma sono tutti accademici.
La figura del critico è sicuramente essenziale all’artista per trovare la strada più idonea alle sue capacità, per correggersi e migliorare la sua pittura, può essere sicuramente un aiuto per affermarsi e farsi conoscere nella realtà in cui vive e opera.
E’ il mercato che decide chi deve salire quella scala e il mercato è in mano del gallerista. [SM=g27826]
Ul, sei sicuramente un esperto di arte, non ho dubbi, mi fa piacere sentire che anche per te viene negata la possibilità a tanti bravi artisti di farsi conoscere, purtroppo la realtà in cui viviamo non da spazio e sei costretto a costruirti da solo la tua “carriera”.
Mi definisco modesto perché la mia pittura non è complicata, per scelta e per passione voglio far conoscere attraverso le immagini dipinte sulle tele la cultura e le tradizioni del mondo contadino, cerco di offrire al visitatore il piacere di riscoprire in un viaggio a ritroso negli anni una terra ricca di colori e di allegria, mi ispiro molto a P. Bruegel.
Sarà un piacere averti ospite e di conoscerti personalmente alla mia prossima personale. [SM=x629160]

Ciao [SM=x629164]
loshrike
00martedì 6 dicembre 2005 17:06
Mi interesserebbe molto vedere qualche tua opera.. specialmente, se ho capito bene il tuo post precedente, gli accostamenti cromatici che usi per le tue tele.

losh [SM=g27811]
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