Cinquant’anni
somma di primavere
contate fiori ai capelli
e tanto amore sprecato,
nelle vene la gioia
luminosa sul viso
specchio ad ignavie
e dorso d’amore sincero
in cambio del nulla
Rughe scolpite rigagnoli
lacrime d’anarchico cuore
che l’anima analfabeta
libera ingenua
non leggeva
come non si legge
l’età di una rondine
giocosa in ultimo volo
che si spegne sul tetto
dei sogni d’ognuno
e nel vento stridulo canto d'addio
muto dolore
confuso allegria,libertà
Morì contenta
anche se scialba ai bigotti,
in ogni stupidità
rara a riposo
aveva colto
gemma nel gelo
…. un ghigno
convertito sorriso
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Da:Soste Precarie
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