EPITAFFIO, CONTE ARMINIO LICINIO ZARMIA DELLE FAGGETE

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michael-santhers-
00venerdì 21 novembre 2014 02:27
Ordinai al maggiordomo
di servire la cena,
non avevo fame, lo stomaco
aveva mangiato coi pensieri
e al cuore avevo dato le ferie,
decisi di pasteggiare coi ricordi
feci apparecchiare anche per Lei,
dissi al servitore, tu anima semplice
non la vedi ma è seduta davanti a me
a tal sentire le candele si ravvivarono
s'inchinarono verso la sedia
mentre i fiori appassiti resuscitarono
e un intenso profumo invase la stanza,
la pace scaldò le vene
il sangue riaffermò il blasone
gli avi mi restituirono medaglie
-Mi sparai un colpo alla tempia
sapevo che la mente stanca
e in guerra con gli occhi increduli
non avrebbe avuto forza
per altre apparizioni
-Oh! voi che leggete non mi biasimate
era l'ultima occasione di andarmene
senza dolore dal buio tetro
con la luce generata dal suo sorriso
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Da:Destini E Presagi
www.santhers.com
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