Giulio Cesare

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sole281
00martedì 17 ottobre 2006 10:09
Già al tempo di Giulio Cesare era stato realizzato il primo mercato romano di specialità gastronomiche, che si presentava come un grande edificio di forma quadrata.
Sulle facciate prospicienti il grande e luminoso cortile interno si aprivano, ovunque, piccoli negozi.
Per proteggere le merci dai raggi del sole venivano stese pelli di animali.
Qui era soprattutto abbondante l’offerta di verdure ed ortaggi , i prodotti cioè di un campo nel quale gli agronomi del tempo operavano con risultati apprezzabili.
Erano riusciti, ad esempio, a coltivare per la prima volta la lattuga cappuccina e a far raggiungere ad asparagi e cavoli le dimensioni che ancora oggi mantengono.
Un cronista dell’epoca descrive così il mercato:
“Si potevano trovare 38 qualità di pere e 23 di mele. Strettamente addossati l’una a l’altro, stavano i banchi dei verdurieri, che urlando, vantavano la qualità delle proprie merci. Pepe, cardamomo e valeriana dell’India, cumino dall’Etiopia, zenzero dall’Arabia.
I volatili erano appesi a lacci, così come il pesce secco. Accanto vi erano botti con il sale nelle quali si trovavano ostriche ancora vive.
Si era imposto anche il luogo comune che un cibo doveva essere tanto più gustoso quanto più esotico ne fosse stato il paese d’origine. I nobili romani erano tanto amanti della vita gaudente, che vedevano nel lusso della tavola una dei massimi valori della vita.
Ad esempio la richiesta di poter disporre di pesci e di altri frutti di mare quanto più freschi, portò coloro che commerciavano in prodotti ittici, prima a trasportare il salmone del Reno in speciali carri cisterna lungo le strade dell’impero rinnovando l’acqua ad ogni posta, poi ad erigere un’imponente costruzione all’interno del perimetro del mercato all’ingrosso.
sole281
00martedì 17 ottobre 2006 10:09
Padellata di pere
Patina de piris
Cuoci delle pere, tagline i semi e schiacciale. Unisci la purea ottenuta a pepe macinato, cumino, miele, ed un filo d’olio. Aggiungi delle uova battute e della farina gialla precedentemente sciolta nel vino passum (marsala).
Mescola bene questo impasto e fanne uno sformato. Cuocilo in forno e servilo spolverizzato con pepe.
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