GIUSEPPE ARCIMBOLDI Detto L'ARCIMBOLDO (1527-1593) stravagante artista che dipingeva ritratti accostando in modo originale diversi elementi naturali quali fiori, frutti, verdure. Il suo nome richiama il processo creativo di manipolazione, scomposizione e ricomposizione dell'immagine.
Di Giuseppe detto l'Arcimboldo se ne è parlato parecchio quando col fascino della sua frutta e verdura, animali e fiori è riuscito a guadagnarsi l'attenzione mondiale dalla cornice di Palazzo Grassi a Venezia dove sono state esposte le sue opere fantasiosamente ecologiche, legate sia al manierismo che all'allegorismo tardocinquecentesco.
Artista non poco considerato del suo tempo, nasce a Milano nel 1527 circa, di origini altoborghesi, la sua famglia vantava la presenza di arcivescovi (incluso il nonno), di giuristi e artisti (incluso il padre Biagio). Presso la bottega paterna Giuseppe iniziò la sua attività artistica verso il 1549, anno in cui lo sappiamo impegnato nel disegno di cartoni che dovevano servire per la costruzione delle vetrate del Duomo. Tale impegno continuò negli anni successivi: gli vengono infatti attribuiti con sufficiente certezza i cartoni preparatori delle storie di Santa Caterina di Alessandria, realizzate nel 1556 da un maestro vetraio tedesco. Nel 1558 fu impegnato nella realizzazione di un cartone per un arazzo nel Duomo di Como.
Nel 1562 si trasferisce a Vienna, invitato a corte dal principe (e futuro imperatore) Massimiliano II d' Asburgo.
Arcimboldo non fu solo "pittore di corte", alla sua cultura umanistica ed alla sua cratività, l'imperatore si affidò anche per le mascherate, i giochi ed i cortei fantastici che allietavano la vita di corte. Memorabili furono, sotto questo profilo, le nozze dell'Arciduca Carlo di Stiria con Maria di Baviera, nelle quali Arcimboldo ebbe un ruolo di grande inventore e regista dei fasti nuziali.
Nel 1593 Giuseppe Arcimboldo morì nella sua Milano, molti pittori tentarono di imitare le sue invenzioni fantastiche creando non pochi problemi nella esatta identificazione del suo catalogo.
Qualche decennio dopo la morte di Giuseppe Arcimboldo, anche la sua fama iniziò a disperdersi, solo dal novecento comincia ad essere rivalutato in quanto le sue opere vengono interpretate come una anticipazione a certi aspetti del surrealismo, anche se oggi la sua arte viene considerata e definita in innumerevoli modi.
Keko