L'odore della notte.

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loshrike
00lunedì 16 gennaio 2006 18:55
Le notti di questo paese sono un qualcosa di unico, verrebbe veramente da pensare alle Mille e una notte, il richiamo dei Muezzin alla preghiera serale, i minareti ed il sole torrido, soffocante, che come d’incanto scompare dietro qualche duna infuocata mentre grida di umanità e profumi intensi ti rapiscono i sensi. Sono anni che frequento questo paese, sono anni che cerco di comprendere e fare un po’ più mia la cultura araba ma non ci sono mai veramente riuscito. Il lavoro e i troppi impegni mi hanno portato qui sporadicamente, qualche giorno di vacanza, vacanza di lavoro, e poi via un’altra meta, un nuovo paese da visitare, nuove persone da incontrare… i ricordi mi prendono la mano e mi pungono gli angoli degli occhi. “E’ la sabbia portata dal vento che mi fa lacrimare..” questa è l’unica scusa che riesco a trovare ma ormai proprio non ci crede più nessuno. Questa è.. e resterà la mia ultima dimora, non sopporto le persone che cercano di consolarmi, ci provo e ci riesco benissimo da solo. A volte mi sveglio nel cuore della notte con quel grido nelle orecchie, mi sveglio e non riesco più a chiudere occhio. Ormai Anna si è abituata, dopo quaranta e passa anni di matrimonio davvero non riesco a nasconderle nulla, sa che non mi deve chiedere nulla, capisce il mio tormento ma non cerca mai, per nessun motivo, di consolarmi.. non glielo perdonerei. Dicevo di quel grido nelle orecchie, se appena appena chiudo gli occhi e lascio vagare la mente i ricordi tornano prepotenti, con tutto il loro carico di sentimenti e sensazioni, rivedo le folle oceaniche, il silenzio raccolto quasi fossero in preghiera mentre ascoltano le parole di un uomo che ha dato loro uno scopo nella vita. Ricordo lo sguardo penetrante riservato ad ognuno di loro quasi volessi in un solo gesto carpirgli l’anima per poi dissezionarla e leggervi ogni tormento, ogni sogno, ogni speranza. Ho passato tutta la mia vita nella assoluta incrollabile fede nei miei ideali, tutto ciò che ho fatto, detto e addirittura non fatto e non detto, è stata pura fede in ciò che ho sempre creduto. Ho amato più forte di chiunque altro e ho dato di me stesso tutto ciò che potevo. Nella mia vita non ho saputo o meglio non ho potuto fare null’altro se non il mio lavoro, Anna mi accusa spesso di: ”.. non saper nemmeno cuocere un uovo da solo” ed io sorrido perché ha ragione. Ho veramente pochi amici, ho avuto molti giullari e molti opportunisti, amici veri ne ho veramente pochi.. da quando poi mi trovo qui anche i pochi amici mi hanno dimenticato. Ci sono giornate in cui come un leone in gabbia misuro la casa a passi febbrili, attendo sempre una telefonata che non arriva o un fax che non sia pieno di insulse falsità o velata ipocrisia. Se solo penso ai giorni in cui il mondo era ai miei piedi, la folla di questuanti, ricchi e poveri, che si allungava giorno per giorno davanti al mio ufficio o nella hall del mio albergo. Quanti mi hanno usato e quanti ho usato io stesso ma allora ero vivo, allora bastava il mio nome per aprire qualsiasi porta, allora a nome mio tanto è stato fatto e molto è stato detto. Politici, attori, industriali, nulla tenenti e opportunisti dell’ultima ora.. tutti in attesa di una sola mia parola ed ora… ora sono qui dimenticato da tutti, esule come molti altri prima di me, sono qui a marcire con i miei ricordi ascoltando notizie che arrivano da “casa” che mi dipingono come un mostro, la rovina del mio paese.. il padre di tutti i mali. La malattia non mi da tregua sono cosciente di avere ormai pochissime possibilità di redenzione, come per molti grandi uomini del passato sono certo che la storia saprà giudicarmi e assolvermi nella giusta prospettiva.. ma io non ci sarò più, non avrò mai la consolazione di sapere che i fatti di oggi domani saranno giudicati con la necessaria tranquillità e imparzialità. Sarò ormai oltre ogni umano giudizio e sfido chiunque a riuscire a ferirmi più profondamente di quanto già non sia stato fatto. Ho questo solo unico rimpianto. Ho sbagliato, sbagliato anch’io come umano è sbagliare, ho avuto la presunzione di credermi immortale ed ora ne pago le conseguenze, credo di avere avuto una buona parola per ogni persona che mia ha chiesto aiuto, ho avuto rispetto dei miei avversari e qualcuno, perché no, l’avrei strozzato con le mie mani. Ora però è il momento di salutare, la folla scompare, le luci si abbassano fino a spegnersi.. e cala il sipario.
Non riesco più a odorare la notte, in questo letto d’ospedale solo antisettici e putrefazione, ecco cosa mi manca… l’odore delle notti estive a Roma.

Loshrike (.. ad un grande Uomo) [SM=g27821]
Keko01
00martedì 17 gennaio 2006 12:56
Hai fatto bene ad inserirlo è un post da leggere e riflettere.....rispettando il pensiero di tutti.





Keko
[SM=x629242]
loshrike
00martedì 17 gennaio 2006 15:42
Re:

Scritto da: Keko01 17/01/2006 12.56
Hai fatto bene ad inserirlo è un post da leggere e riflettere.....rispettando il pensiero di tutti.





Keko
[SM=x629242]



Cerco sempre e comunque di proporre una riflessione, cosa che faccio scrivendo alcuni racconti.. non voglio cercare di demonizzare o assolvere nessuno.. io esprimo i miei sentimenti del momento..
Grazie per aver compreso.

Losh [SM=g27811]
Ahamiah
00mercoledì 14 giugno 2006 15:33
l'ho letto e riletto
e come sempre riesci a far vivere
tutto quello che scrivi davanti ai
miei occhi..grazie [SM=x629186]
contaminata
00mercoledì 14 giugno 2006 20:07
Re:

Scritto da: Ahamiah 14/06/2006 15.33
l'ho letto e riletto
e come sempre riesci a far vivere
tutto quello che scrivi davanti ai
miei occhi..grazie [SM=x629186]



vale lo stesso per me!!! [SM=g27822]


[SM=x629188]

loshrike
00giovedì 15 giugno 2006 09:40
Che dire..?

Grazie.

losh [SM=g27821]
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