La Scelta

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LEELAHEL
00lunedì 26 giugno 2006 14:41
LA SCELTA

La strada si avvia, segue lenta, a tratti veloce, incerta o sicura.
Di certo una o più volte si sentirà attratta, o si troverà d’improvviso sulle pendici di un burrone.

Allora il nostro sguardo sarà attratto in basso, dal vertiginoso abisso, buio che si schianta nel ventre della terra; ma se sappiamo ascoltare la voce intima dello Spirito i nostri occhi sentiranno l’intenso richiamo dell’infinito, si rivolgeranno in alto e spiccheranno il volo.
[SM=x629244]
contaminata
00martedì 27 giugno 2006 14:49
la scelta mi fa pensare sempre a un senso di lieve o grave angoscia (a seconda della decisione che ci si accinge a prendere).

Un senso di angoscia, di inquietudine, per qualcosa che non conosciamo, per ciò che avverrà dopo, per il mutamento che genererà in noi...

mi è piaciuta molto la tua poesia [SM=g27811] [SM=g27811]

contaminata :angelino:

LEELAHEL
00martedì 27 giugno 2006 16:28
la scelta
la scelta mi fa pensare sempre a un senso di lieve o grave angoscia (a seconda della decisione che ci si accinge a prendere).

Un senso di angoscia, di inquietudine, per qualcosa che non conosciamo, per ciò che avverrà dopo, per il mutamento che genererà in noi...

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E' vero, molte volte ci stiamo avvicinando al momento della scelta incosciamente; penso, però, che se così non fosse molto spesso, certe persone più di altre, cercherebbero al via di fuga, il modo di evitare la scelta, quasi paura di irreversibilità di non avere poi alibi per decisioni fatte da altri e non da noi stessi.

Il baratro vuol dire alternativa obbligata, ma vera, inequivocabile senza forse .., ...però.., chissà,..ci sbatte in faccia la necessità improcrastinabile della decisione.

Ma com'è forte, impetuoso, dolce e sereno questo mare se solo decidiamo di navigarlo.

[SM=x629244]

ubermensch
00martedì 27 giugno 2006 17:08
la scelta
che la paura di vivere condizioni ogni nostro istante è certezza.
Ma trovarsi ogni giorno a scegliere con la consapevolezza angosciosa che ogni momento è scegliere e che tutto cambia vertiginosamente il cammino di ognuno è pura e fatale follia esistenziale.
Nella rete dell'ovvio cadiamo ogni giorno e chi sceglie è sempre pentito.
Sia in basso sia in alto ognuno avrà le sue ragioni per volare
Anche cadere è volare. Chi può dirlo?
Soltanto la voce dell'infinito nascosta invisibile dentro di noi può scegliere.
Ma sarà la scelta giusta?
.............................
[SM=x629244]

LEELAHEL
00martedì 27 giugno 2006 17:24
la voce dell'infinito....
ma se la voce dell'infinito nascosta nonm fosse altro che il proprio intimo, la propria anima, l'incoscio...?
E' la tua voce, non può mentire, se riesci a sentirla, ascoltala.
Non partire già battuto in partenza, forse la paura è solo scoprire se stesso, con i propri difetti, chi non ne ha.. eppoi un essere perfetto ke palle, ke noia, insopportabile. Anche i nostri difetti posso essere simpatici.
L'importante non è non sbagliare, anzi ma vedere negli errori un motivo per capire meglio, non affliggersi ma vedere il lato positivo, perchè nelle difficoltà può vniri fuori il meglio di noi stessi.
Ma anche se qualche volta la disperazione ci prende, lo sconforto ci colora di grigio le giornate, pensiamo che è inevitabile, che qualche pianto, forte sentito come sfogo non come commiserazione, ci fa bene.
E. alla prossima gioia !!!

[SM=x629142]
LEELAHEL
00mercoledì 28 giugno 2006 15:19
per uebermensch
mi dispiace che con un nick da "superuomo nitscheiano" tu abbia uno sconforto così pungente sul ruolo di noi uomini sulla terra.
Spero che la mia risposta al tuo commento non abbia di fatto chiuso il discorso, che, cioè, sia troppo lontano da ciò che senti.

So cosa sono i momenti bui ...ma solo conoscendo l'oscurità credo si possa riconoscere tutto lo splendore e la forza della luce. Se conosci l'opposto negativo puoi ricercare ciò che ne è l'opposto, seguire il fluire di sensazioni "buone" anche se lievi, perchè ne porteranno, ne faranno conoscere di più forti.

A me i libri hanno dato sempre molto (conforto, goia, svago), a seconda del momento e della necessità.
Prova a leggere Hermann Hesse ("l'amicizia") o scritti del chassidismo (ebrei), interpretano il succedersi degli eventi andando oltre alle apparenze, con una capacità notevole e semplice allo stesso tempo.
Se vuoi te ne riporto una o ti do qualche titolo.

Ciao e "in alto i cuori".

:yety: [SM=x629183] [SM=x629183] [SM=x629183]
contaminata
00mercoledì 28 giugno 2006 15:39
Re: la voce dell'infinito....

Scritto da: LEELAHEL 27/06/2006 17.24
ma se la voce dell'infinito nascosta nonm fosse altro che il proprio intimo, la propria anima, l'incoscio...?
E' la tua voce, non può mentire, se riesci a sentirla, ascoltala.

Ma anche se qualche volta la disperazione ci prende, lo sconforto ci colora di grigio le giornate, pensiamo che è inevitabile, che qualche pianto, forte sentito come sfogo non come commiserazione, ci fa bene.

[SM=x629142]



concordo pienamente! [SM=g27811] [SM=g27811]

[SM=x629187]

contaminata
ubermensch
00giovedì 29 giugno 2006 01:00
ti ringrazio per l'aiuto
il mio chiamarmi superuomo è tutt'altro che voluto. Io rappresento l'uomo in quanto tale, con la sue incertezze, le sue paure, le sue costanze, i suoi sentimenti. Già vivo nell'oscurità. Della luce si parla in continuazione ma forse non esiste ed è inutile che stiamo qui a dire che tutto parte da dentro di noi. Non sempre si è, non sempre si ha la forza. e poi a volte c'inganniamo di luce artificiale. Il senno di poi rode dentro con una meccanica continuazione e gli eventi sono macigni.
Sui libri ti do ragione. Sono dei nessi tra il non vivere e il sentirsi vivi. Sono sensazioni che provo spesso quando leggo...

Alla prossima...

[SM=x629148]
LEELAHEL
00giovedì 29 giugno 2006 10:49
ti ringrazio per l'aiuto
il tuo titolo e la tua "alla prossima" con puntini di "continuazione" mi danno lo stimolo a continuare il discorso.

Quando c'è il buio totale, la luce ti sembra una presa in giro di guru furi di testa o promesse vane di una religione lontana dalla realtà, spesso così brutale e dura. L'ho provato.

Con la ragione e il cuore del tormento passato, ricordo quei momenti brutti, ma intesi, quasi con dolcezza, ma conscio dell'importanza fondamentale che hanno rappresentato per la mia maturazione.

Credo che anche tu possa essere, forse solo dopo passata la bufera, orgoglioso di aver avuto le p.... di affrontarla in pieno, senza nasconderti. La crescita e la forza che ne derivano sono sostanza pura.

Forse questo ti sembra vana promessa, ma cerca di vivire questo momento pienamente. Cerca di sentire che è un passaggio obbligato, ma che la tua sincerità di sentimento non può portarti a nulla di negativo, che stai lottonda per quello in cui credi, che cerchi un posto sereno in questo mondo di falsi, crudeli e VUOTI, mentre TU SEI PIENO DI SENTIMENTO E DESIDERI SINCERI. Il tuo sforzo sarà premiato... [SM=g27811]

e.. allora .. sempre e solo se ti può servire e se ne hai voglia

...alla prossima :angelino:

[SM=g27835] [SM=g27824] [SM=g27835] [SM=g27824] [SM=g27835] [SM=g27824]

[Modificato da LEELAHEL 29/06/2006 10.50]

---Lorys87---
00lunedì 3 luglio 2006 14:21
La scelta.. forse LEELAHEL più che un poeta sei un filosofo, anche se in un certo senso quale poeta non è stato a suo modo filosofo?
Un mio amico mi diceva "Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre scelte!" come dargli torto? alla fine noi siamo ciò che scegliamo di essere [SM=g27829]
LEELAHEL
00mercoledì 5 luglio 2006 18:54
noi siamo..
si uebermensch sono completamente d´accordo.
se sono piu´ filosofo che poeta, poco importa la definizione.
Noi siamo noi stessi senza etichette, se cio´ che diciamo colpisce l´ attenzione di chi ci ascolta e serve a qualche scopo, cio´ e´ il max che possiamo desiderare.

Che le tue scelte siano pari al tuo coraggio di vivere che mi pare non manchi !!!

[SM=x629183]
LEELAHEL
00giovedì 6 luglio 2006 12:48
Perchè ....
c'è un racconto chassidico (un ramo della cultura ebraica) che mi ha colpito intensamente e che penetra nel profondo del perchè..oltre la patina di ciò che appare e che può alternativamente guidare le nostre scelte ..

Il Pastore e DIO

Dopo anni e anni di duro lavoro sulla montagna, il pastore si interroga se ha ben servito il suo Dio e, una sera, si rivolge a lui.
"Signore, ho lavorato sempre con onestà, impegno, ho sempre cercato te nel mio cuore, ma dimmi, posso fare qualcosa per te, qualcosa di più per realizzare il mio sipito ?".

Il Signore gli rispose. " cerca un masso enorme, in cima alla montagna e , ogni giorno devi spingerlo con tutta la tua forza".

Il pastore ogni giorno per mesi e mesi, caldo freddo, lo fa, ma il masso non si sposta di un millimetro; la fede in ciò che gli è stato detto lo spinge a continuare.
Un giorno, un amico lo viene a trovare e vedendo la sua attività gli dice che, secondo lui, o non ha capito oppure il suo Dio non è certo una gran guida,

Il pastore pur con la sua fede si rivolge al Signore aspimendoglimil dubbio di non aver ben capito il suo compito anche se sembrava molto chiaro.

Il Signore: " hai capito esattamente il tuo compito, ma devi vedere in un latra direzione; Osservati alo specchio come i tuoi muscoli sono diventati forti e agile, osserva tutto il tuo copro irrobustito, temprato a tutti i tempi, levigato ed abbronzato, ti sei temprato nel corpo ma anche nello spirito
ORA sposterò io il masso in un attimo, per te.
LEELAHEL
00giovedì 6 luglio 2006 15:49
grazie lorys
scusa era grazie a te del commento sul filosofo...
[SM=x629145] [SM=x629145] [SM=x629145]
ubermensch
00martedì 11 luglio 2006 09:58
bel passo
veramente bello...


[SM=x629149]
LEELAHEL
00martedì 11 luglio 2006 15:11
mi è sembrato semplice e al tempo stesso molto profondo: un abbinata, a mio parere, ideale !

[SM=g27824]
contaminata
00martedì 11 luglio 2006 15:24
Grazie del racconto...molto bello, semplice e profondo. [SM=g27811]

[SM=x629188]

Rosy :angelino:
LEELAHEL
00mercoledì 12 luglio 2006 17:16
Se vi piace e vi interessa, è tratto da un libro di Buber (filosofo contemporaneo) che esprime la sua opinione sul tema del nostro cammino nella Vita.

ciao
[SM=g27824]
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