La chiave

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Giossi
00giovedì 23 agosto 2007 13:48
La savana, con sterpaglia e un grande baobab...una bella gabbia tutta intarsiata e dentro una donna coperta solo di un mantello fatto di piume di uccello, piume variopinte e nere, uno strano mantello che il vento fa ondeggiare sulle spalle , è seduta nella posizione del loto e sembra non risentire dei cambiamenti del tempo, del sole che rende la pelle bollente, della pioggia che raffredda increspando i capelli, le pupille che si muovono in continuazione mentre tutto il resto del corpo rimane immobile, uno sguardo che cerca e indaga come un microscopio...e da lì nasce la favola...Seduta con la testa che il sonno ha fatto chinare mentre avvoltoi volano sempre più basso e qualcuno si è già fermato ai piedi della gabbia, un rumore di campanelli e di risate fanno allontanare gli uccelli con le loro grandi ali, e davanti all'orizzonte con dietro un sole arancione si staglia la figura di un uomo senza tempo, con tunica colorata fatta di tanti pezzi messi insieme, con un sacco sulle spalle di cui non sente il peso, che a grandi passi si avvicina a lei, arrivato sotto la gabbia gli urla -" Bella signora delle tenebre e della luce vedo che non hai ancora deciso di quale regno essere Regina, ma se rimani lì, sarai una Regina mangiata dagli avvoltoi e perderai il tuo regno, qualunque esso sia"-. Il silenzio fu la risposta mentre le piume del mantello si alzavano come per prendere il volo. Lasciando cadere il sacco per terra fra la polvere che il vento alzava -" Sai non ho nulla da fare nei prossimi mille anni e credo che mi fermerò qui sotto così se cadi ti potrò raccogliere ; ti ho seguita dal deserto, dalla foresta, vuoi che me ne vada ora che ti sei messa in trappola da sola"- Con una voce resa roca dal mutismo "- Non sono in trappola, questa gabbia è comodissima e ci sto bene come da nessuna altra parte, non ho terra sotto i piedi , ne rovi che me li fanno sanguinare e sospesa nell'aria trovo la pace"-. Togliendosi il cappello con i sonagli dal capo -" Vedo dalle tracce che si sono fermati in molti qui sotto l'albero, si vedono tante orme"-. Intanto dal sacco faceva uscire un mondo su misura per un viandante ; con la voce roca lei sembrò parlare non a lui ma a se stessa -" Si , si sono fermati in molti, mi ha raccontato il vento, ma io non ho visto ne sentito nessuno . Si piantò con le gambe aperte davanti alla gabbia e con uno spintone la fece altalenare costringendola a tenersi alle sbarre -" Smettila smettila "-. Tenendo gli occhi serrati con la testardaggine di una bambina che fa i capricci -" Tanto non scendo , non voglio scendere"-. Mentre la gabbia continuava a ciondolare da una parte all'altra sempre più lentamente , lui accese un fuoco e dalla bisaccia tirò fuori un pezzo di carne che condì con erbe aromatiche e un olio del paradiso tanto era profumato. -" Allora scendi??"- lei -" Non ho più la chiave della porticina della gabbia"- mentre il profumo della carne cotta le penetrava dentro risvegliando il suo desiderio per il cibo. -" Sono sicuro che una regina non è cosi ingenua da chiudersi dentro e gettare via la chiave, anche se l'avessi buttata fuori dalla gabbia sarebbe qui vicino e io non ho visto nulla per terra che luccicava"-. Mentre le piume del mantello si alzavano piene di una vita sopita -" Deve averla mangiata qualche avvoltoio e chissà dove sarà ora........"-

Sono sicura che sono andati avanti per almeno cento anni in questa maniera, con parole e silenzi, lui che cucinava la selvaggina, lei che si fingeva assopita per non farle leggere i suoi occhi che passavano dal cobalto al rosso fiamma, ma so che un giorno si siederanno intorno al fuoco, lei con la chiave legata da un filo d'oro al mantello e lui con la pazienza di un uomo innamorato coltiverà il suo silenzio così carico di parole, per una donna dispersa in se stessa ci vuole un uomo saggio.... Mi piace immaginarli in una terra senza tempo, fra nuvole di vapori che sanno di mille respiri e terre profumate, rincorrersi aiutandosi e cercandosi come su una giostra senza fine, con passi che si seguono anche nella nebbia e fra temporali che fanno brillare il cielo...

Giossi
maiam3
00giovedì 23 agosto 2007 15:32
Giossi, mi incanti sempre!!!!
Questo è uno dei miei preferiti....
Bacio [SM=g27822]
[SM=x629188]
Jadeva
00giovedì 23 agosto 2007 23:11
Complimenti!! Che bel racconto!
Sei molto brava!! [SM=x629216]
Giossi
00venerdì 24 agosto 2007 00:18
[SM=x629245] grazie a maiam e jadeva...per l'apprezzamento...giossi
chicom
00domenica 26 agosto 2007 00:48

ciao giossi, ho letto il tuo racconto con interesse

l'ho trovato interessante, piacevole alla lettura, incuriosisce al punto giusto per proseguire senza annoiarsi, il soggetto è davvero buono, e la descrittività rende il contesto [SM=g27817]

[SM=g27811]

molto bella anke la fine, fine di speranza e di voglia di serenità
i miei complimenti [SM=g27822]

[SM=g27811]

però sono perfezionista, e quando ho tempo adoro disquisire sullla tecnica, e siccome adesso ne ho un po', mi permetto un piccolissimo appuntino (nn me ne volere [SM=g27823] )

secondo me tu hai delle buone idee, ma le scrivi di getto, con voglia di beare subito i lettori del tuo scrivere

ma così facendo tralasci quel "rivedere e correggere", misto al riallineamento, che rende il racconto più godibile per chi legge

mi permetto di fare un esempio, inserendo degli spazi e delle correzioni dove ad esempio si fa un po' fatica nel comprendere il cambio di "scena" legata al dialogo [SM=g27822]

versione originale:
....Seduta con la testa che il sonno ha fatto chinare mentre avvoltoi volano sempre più basso e qualcuno si è già fermato ai piedi della gabbia, un rumore di campanelli e di risate fanno allontanare gli uccelli con le loro grandi ali, e davanti all'orizzonte con dietro un sole arancione si staglia la figura di un uomo senza tempo, con tunica colorata fatta di tanti pezzi messi insieme, con un sacco sulle spalle di cui non sente il peso, che a grandi passi si avvicina a lei, arrivato sotto la gabbia gli urla -" Bella signora delle tenebre e della luce vedo che non hai ancora deciso di quale regno essere Regina, ma se rimani lì, sarai una Regina mangiata dagli avvoltoi e perderai il tuo regno, qualunque esso sia"-. Il silenzio fu la risposta mentre le piume del mantello si alzavano come per prendere il volo. Lasciando cadere il sacco per terra fra la polvere che il vento alzava -" Sai non ho nulla da fare nei prossimi mille anni e credo che mi fermerò qui sotto così se cadi ti potrò raccogliere ; ti ho seguita dal deserto, dalla foresta, vuoi che me ne vada ora che ti sei messa in trappola da sola"- Con una voce resa roca dal mutismo "- Non sono in trappola, questa gabbia è comodissima e ci sto bene come da nessuna altra parte, non ho terra sotto i piedi , ne rovi che me li fanno sanguinare e sospesa nell'aria trovo la pace"-. Togliendosi il cappello con i sonagli dal capo -" Vedo dalle tracce che si sono fermati in molti qui sotto l'albero, si vedono tante orme"-........

versione umilmente rivista:

Stava seduta con la testa che il sonno ha fatto chinare, mentre gli avvoltoi volavano sempre più in basso, qualcuno si era già fermato ai piedi della gabbia.
Un rumore di campanelli e di risate fece allontanare gli uccelli con le loro grandi ali, all'orizzonte un grande sole arancione faceva da sfondo alla figura di un uomo senza tempo, alla sua tunica colorata fatta di tanti pezzi messi insieme, porta un sacco sulle spalle di cui non sente il peso e a grandi passi si avvicina a lei.

Si ferma sotto la gabbia, alza lo sguardo verso la donna, urlandole una frase che da tempo portava con sè:
- Bella signora delle tenebre e della luce, vedo che non hai ancora deciso di quale regno essere Regina, ma se rimani lì, sarai una Regina mangiata dagli avvoltoi e perderai il tuo regno, qualunque esso sia -.
Il silenzio fu la risposta mentre le piume del mantello si alzavano come per prendere il volo.

Lasciando cadere il sacco per terra fra la polvere che il vento alzava continuò:
- Sai, non ho nulla da fare nei prossimi mille anni, e credo che mi fermerò qui sotto, così se cadi ti potrò raccogliere; ti ho seguita attraverso il deserto, nella foresta, vuoi che me ne vada ora che ti sei messa in trappola da sola?-
Con una voce resa roca dal mutismo lei rispose
- Non sono in trappola, questa gabbia è comodissima e ci sto bene come da nessuna altra parte, non ho terra sotto i piedi , ne rovi che me li fanno sanguinare e sospesa nell'aria trovo la pace-.
Togliendosi il cappello con i sonagli dal capo l'uomo la scrutò, ossrvandola le disse
- Vedo dalle tracce che si sono fermati in molti qui sotto l'albero, si vedono tante orme-........

[SM=g27822]

leggerti è un piacere
ciao
chicom
maiam3
00domenica 26 agosto 2007 01:04
scusi capo se mi permetto...
ma mi pare che lo stile di Giossi, incalzante e spontaneo, possa essere considerato uno stile personale, magari di quelli che vengono definiti esempi...
a me piace molto e mi fa provare le sensazioni che sente mentre scrive [SM=g27822]
[SM=x629197]
chicom
00domenica 26 agosto 2007 01:07

lo stile giossiano resta tale e sempre lo resterà [SM=g27828]

nessuno lo mette in discussione, ci mancherebbe, ma purtroppo sono un amante della tecnica, e quindi tendo a voler vedere ordine nello scrivere, ahi ahi, magari è una mi pecca [SM=g27824]

Giossi
00domenica 26 agosto 2007 17:03
al boss
Hai ragione, manco di tecnica, è un lavoro che lascerei volentieri ad altri, le rifiniture, il respiro più lento. Scrivo di getto, le immagini e le storie che mi appaiono nella mente, non riesco neanche a starle dietro, tante cose si perdono nella mia scrittura, i particolari che egoisticamente riesco a godermi in solitario, perchè la velocità del film che mi passa davanti non mi consente un modo diverso di scrivere...dovrei essere una stenografa abilissima del mondo della fantasia. Scrivo perchè mi piace scrivere e in effetti penso poco al lettore, cercherò di rendermi più leggibile senza stravolgere quello che è il mio approccio con la scrittura, che considero pennellate su di un quadro...dove molto spazio sta alla sensibilità di ognuno di creare nuove situazioni...grazie dei suggerimenti , ne terrò conto...ciao [SM=x629197]

Ciao Majam...la mia adorabile amica..un bacio grande [SM=x629192]
ulisse7500
00mercoledì 23 gennaio 2008 18:45
Macché!
Casualmente, en passant. Non è vero, non manchi di tecnica. Ci vorrebbe qualche ritocco, questo sì. Ma un po' di cautela non farebbe male neppure al tuo volenteroso correttore, che inviterei a rileggere attentamente il proprio intervento. Solo a mo' di esempio, farei notare a Chicom che nel suo testo: "Stava seduta con la testa che il sonno ha fatto chinare" l'imperfetto di "stava" mal si accorda col passato prossimo di "ha fatto"... Io, si fa per dire, avrei semplificato così: "Sedeva, la testa chinata nel sonno...". Mi sembra che in questo modo il testo acquisti il ritmo arcaico di una favola senza tempo, e che l'immagine si proponga misteriosa e affascinante alla fantasia del lettore.
Scusate l'intrusione e arrivederci
Mario [SM=g27823]
chicom
00giovedì 24 gennaio 2008 12:05

uaz

"Sedeva, la testa chinata nel sonno..."

sì sì, mi piace, concordo [SM=g27823]

mi piace quando si danno suggerimenti [SM=g27822]

infatti mi piacerebbe che tutto quello che viene scritto in art venisse discusso, a mò di laboratorio, all'inizio confesso ero un cane (beh, in parte lo sono tuttora [SM=g27828] ), ma seguendo consigli e correzioni varie devo dire ne ho guadagnato molto

quando commento ovviamente dico quello che a me pare più carino, ma di sicuro nn è quello più carino o corretto in assoluto, ci mancherebbe, e spesso infatti sparo anche cazzate [SM=g27824]

ciao ciao, dai, che fondiamo un laboratorio dello scrivere [SM=x629128]

ulisse7500
00giovedì 24 gennaio 2008 12:18
Why not?
Lieto che tu abbia apprezzato la proposta del novello incipit...
Sì, mi piacerebbe metter su un laboratorio di scrittura, ho visto che si potrebbe anche guadagnare qualcosa con la pubblicità.
In fondo scrivere è stato un po'il mio mestiere.
Ci penserò.
Ciao

Mario [SM=g27823]
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