La fine della favola

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
erikaluna
00martedì 28 dicembre 2004 10:14
Una sera d'estate vagò per le strade che vagamente ricordava fino a trovarsi dinanzi alla locanda dove anni prima si era fermata per il tempo di un breve soggiorno.
Tutto era completamente rinnovato ma entrando riconobbe i visi di coloro che anni prima erano stati suoi coinquilini e compagni di viaggio, e lei stessa fu riconosciuta, per questo si sedette di lato ad ascoltare le loro trame e a scambiare sorsi di ricordi con loro.
L'atmosfera era celeste ed afosa.
Poche settimane più tardi un vecchio zingaro portò una musica diversa e leggermente allegra fra le pareti della locanda: la musica si allontanò lievemente e dopo molti interrogativi lei la seguì, udendone il suono e facendosi trasportare dalle note. Passò per numerose strettoie, seguendo il ritmo gitano della fisarmonica e varcò una soglia alta e di marmo.
Davanti a sè si apriva una porta in carta di riso, una stanza ampia e ariosa, entro cui persone di diversi paesi nelle loro solitudini scambiandosi di tanto in tanto sguardi complici, si esercitavano in preziosi esercizi calligrafici.
Lei era affascinata dalla prodezza e dall'eleganza del pennello intinto nell'inchiostro nero e steso sulla carta che diviene ideogramma. La musica risuonava ancora e decisa impugnò il pennello, curandosi di dipingere con inchiostro rosso invece che nero.
In lontananza si accorse di un pittore che la stava scrutando per quello lei nelle curve dei suoi ideogrammi cercò di metterci tutto il suo corpo e quindi la sua anima. Lei non riuscì più a distogliere gli occhi da lui.
Improvvisamente un gelido vento sfondò la porta in carta di riso e tutti gli ideogrammi furono trascinati fuori, perduti nella volta celeste. Quanto all'inchiostro rosso ne fu vietato l'uso con una ufficiale bolla regale. Anche la musica finì, anzi si rese conto che non era mai esistita e che era il suono amplificato di un vecchio mangianastri.
Lasciò ogni cosa al suo posto, perchè ciò che si dà non si richiede mai indietro.
Decise che era tempo di andare, di tornare via da quello Spazio, ma non da sola.
Capì senza dolore ma con una forza vigorosa che ogni passo l'aveva portata lì esattamente per uno scopo.
Ricongiungersi al proprio uno.
Perchè lui era la vita che voleva, la vita che era sempre stata prima ancora di esistere, la metà che da sempre vagava come lei in cerca della completezza che non chiede altro.
Discretamente come arrivò se ne andò, ma non allo stesso modo.
Quella vita che spacca le vene adesso era più vera dei respiri stessi.
La favola finiva, per iniziare la vita, l'Amore. Lei e il pittore erano una cosa sola, come era scritto fin dall'inizio dei tempi, non era un trovarsi ma un ritrovarsi senza altre vie di fuga.

Eri

[Modificato da erikaluna 28/12/2004 21.03]

Antonellat
00martedì 28 dicembre 2004 12:06


sai erika ha una veste familiare questo racconto, un filo che attraversa situazioni e luoghi già visti e visitati. Incontri e scontri divieti e concessioni.

L'ho letto come una continua e sublime metafora di posti, persone, parole.

sempre rapita dalle tue parole, dai tuoi racconti

Anto
chicom
00martedì 28 dicembre 2004 16:54
un racconto davvero bello, per come è scritto, per l'innovazione delle immagini, per il profondo che contiene

come al solito sei bravissima, anzi, superbravissima [SM=g27823]

ciao ciao
chicom[SM=g27822]
jhoncarter
00martedì 28 dicembre 2004 16:57
Penso di condividere il pensiero di Antonella..
Se posso aggiungere qualcosa di mio direi che leggendo tutto quello che ho trovato in questo forum ho come percepito due fili conduttori della tua vita in questo momento..
Forse è solo una mia allucinazione, Crudelya, ma mi sembra di vederti vivere due vite parallele..
Tutte e due traspaiono dai tuoi post e dai tuoi commenti..
Devo rileggere alcune cose e ripensarci poi ti dirò meglio..
Magari sbaglio..

Jhonny
ulululante
00martedì 28 dicembre 2004 19:13
non riesco a commentarlo
mmm
lo rileggo, mi basta
mmm
è uno specchio

ul
loshrike
00martedì 28 dicembre 2004 21:55
Erika..
Un racconto il tuo che mi piace molto, come del resto tutto il tuo modo di scrivere, le sensazioni reali quasi palpabili che riesci a trasmettere insieme alle immagini attraverso le parole scritte.
Come ha notato Anto anch'io ho avuto la sensazione che in un certo qual modo qualcosa è cambiato..

Losh
ulululante
00sabato 8 gennaio 2005 00:16
riletta, sempre affascinante, sempre conturbante
[SM=g27811]

ul
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:46.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com