La natura morta

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Keko01
00sabato 7 ottobre 2006 19:49
Il concetto di "natura morta", in tedesco “Stilleben”, non compare prima della metà del sec. XVII. Lo si incontra per la prima volta intorno al 1650 in inventari olandesi dove però è ancora in concorrenza con altre definizioni, le uniche usuali fino allora, applicate a particolari variazioni di questo genere pittorico, così, ad esempio, (fruytagie) frutta, (bancket) banchetti o colazioni. Il prestito olandese”stillven” originariamente non significava altro che “modello immoto”, “natura immobile”. Natura Morta è quindi il termine utilizzato per indicare le rappresentazioni di forme ed oggetti inanimati; i temi principali di queste rappresentazioni sono composizioni di fiori recisi, frutta, verdura, selvaggina morta, vasi, libri e strumenti musicali.

Sul modello dell’Accademia d’arte fondata a Parigi da Charles Lebrun nei centri più importanti d’Europa cominciarono a costituirsi scuole d’arte, furono sanciti anche statuti e dottrine che ordinavano gerarchicamente i canoni dei generi pittorici ivi insegnati. Alla natura morta venne assegnato il rango più basso di tutti dal momento che la mera produzione di oggetti immobili, non corrispondevano all’idea di una gerarchia di valori che, nel senso di un’etichetta assolutista, annunciasse il criterio sublime quale misura dell’arte.

Ora ammirate questo capolavoro e pensate alla genialità dell'artista.....considerando l'anno di esecuzione....



Cornelis Norbertus Gijsbrects “lato posteriore di un dipinto” 1670
Copenaghen, Statens Museum for kunst

L’opera di Gijsbrects vuole confondere l’osservatore, indurlo a voltare il quadro apparentemente appeso al rovescio. Il foglietto col n. 36 rivela che si tratterebbe di un dipinto in vendita. In origine questa natura morta doveva essere scherzosamente inserita in una mostra mercato.
All’osservatore d’oggi, sulle prima l’opera può sembrare molto “moderna”.




Keko [SM=x629242]

chicom
00sabato 7 ottobre 2006 23:10

niente da dire, dato il periodo direi proprio geniale, a mò del taglio (sulla tela) ke avverrà più tardi

ulululante
00lunedì 9 ottobre 2006 16:53
Ecco un altro esempio di natura morta "particolare"




Anton Pevsener-Assenzio
primi anni Venti
olio su tela
75,5 x 49 cm

Chi trova altre nature morte poco "classiche", le inserisca, ne verrà fuori un buon post [SM=g27823]

ciauuu
ul

Nina§
00lunedì 9 ottobre 2006 21:00
Particolare hai detto?? che ne dici di questa?
E' di Dalì...In questa tela quattro sono le composizioni presenti e intrecciate: un cane, un volto, una natura morta rappresentata da una fruttiera su un tavolo ed infine un paesaggio nel quale sono ancora riconoscibili altre storie. Queste immagini erano uno dei prodotti di quel metodo da Dalì definito paranoico-critico.



Salvador Dalì, Apparizione di un volto e di una fruttiera su una spiaggia, 1938

[Modificato da Nina§ 09/10/2006 21.01]

ulululante
00martedì 17 ottobre 2006 11:31
E brava Nina, sei riuscita a portare in questo topic la natura morta contornata dalla natura viva.
Potremmo spostare il topic in questa direzione, cercando esempi ai confini della natura morta per definizione, dove l'intreccio con immagini porti inequivocabilmente a far passare in secondo piano il tema dell'opera.
Dove in poche parole la natura morta non è più solo una registrazione del visibile.
Nella più classica delle definizioni il soggetto di natura morta ha struttura statica, consente lunghi tempi di posa, ed è costituito di cose piccole e quotidiane, ecc.. ecc..
Però, come sempre, tutto evolve e si modifica, ed è così anche per il concetto.

Ok, vediamo cosa ne può uscire [SM=g27828]

ciauuu
ul
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:20.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com