La pittura veneta

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Keko01
00domenica 23 luglio 2006 17:09
L’ambiente intorno alle figure
Leonardo da Vinci (1452 – 1519) anticipò fra il Quattrocento e il Cinquecento la pittura del XVI secolo, fondandone i caratteri principali. I pittori del Quattrocento avevano uniformato la loro visione della realtà alle regole geometriche della prospettiva lineare. Le migliori illusioni prospettiche, erano date da corpi geometrici, gli artisti preferivano porre le figure in ambienti architettonici.

Leonardo invece, scoprì un altro indice di profondità: l’effetto atmosferico, collocò le figure nel paesaggio o davanti a finestre aperte.Realizzò la prospettiva aerea, cioè l’illusione della profondità ambientale attraverso l’ombra e la luce, un chiaroscuro graduato dal primo agli ultimi piani dell’immagine

Il giovane artista veneto Giorgione da Castelfranco Veneto (1478-1510) accolse pienamente la nuova sensibilità verso il paesaggio e gli spazi aperti introdotta da Leonardo e, come questi , modellò le figure con un chiaroscuro sfumato che smussa ogni durezza di contorno.

Il chiaroscuro di Giorgine è realizzato con le varie gradazioni di tono del colore, che danno profondità al paesaggio e rilievo ai corpi; che fanno rilevare gli alberi su un cielo chiaro, o il colore di una veste su un prato.
Alberi, fiumi, nubi, acque sono per Giorgine importanti quanto la figura; anzi, nel famoso dipinto “La Tempesta”, egli dà molto più spazio al paesaggio, il vero soggetto dell’opera, che alle figure e alla loro storia, di cui si è perso anche il significato allegorico.

Valori cromatici
Il colore è il mezzo con cui Giorgine ha rappresentato la profondità del paesaggio verdeggiante, l’atmosfera carica di elettricità intorno alla luce del lampo, la densità del cielo nuvoloso. Vi è una totale intonazione di colori che unifica l’opera, che è una struttura aperta, in quanto ogni forma non è chiusa da contorni, ma si fonde con la forma vicina.







Kkeko [SM=g27811]
Keko01
00lunedì 24 luglio 2006 10:00
Giorgione morì prematuramente di peste nel 1510. La sperimentazione sul colore, la luce e l’atmosfera dall’amico e collega Tiziano Vecellio. Pittore di opere di soggetto mitologico, grande ritrattista di re e imperatori, Tiziano rivela la sua inimitabile forza di colorista anche nei soggetti sacri.



Nell’Assunzione della Vergine Tiziano realizza uno dei capolavori della pittura rinascimentale. Il dipinto costituì una novità nell’iconografia della Madonna assunta in cielo, tale da suscitare la condanna delle autorità ecclesiastiche. La composizione è grandiosa e presenta tre aree principali di drappeggi rossi che creano una sorta di triangolo allungato. La luce del cielo chiaro ha bagliori d’oro entro la sfera che rappresenta il Paradiso, in cui compare il Padre Eterno. Le figure animate e rapite nella visione soprannaturale si stagliano per il contrasto del fondo luminoso con i rossi intensi e i bruni delle figure.



Dimenticavo parlando di Vecellio CLICCAquesto.......sicuramente non avevi letto!!!! [SM=g27823]



keko [SM=g27823]









[Modificato da Keko01 24/07/2006 10.09]

chicom
00lunedì 24 luglio 2006 21:50

bel topic, credo ke approfondirò la questione,

ma quello ke mi è piaciuto di più è stato il "clicca qui" nn l'avrai letto di sicuro, infatti [SM=g27828]

ciao ciao

ulululante
00martedì 25 luglio 2006 18:43
Bene chicom, se vuoi approfondire ti consiglio di iniziare con questo libro



ciauuu
ul
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