Londra: Il British Museum

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@Ljuba@
00venerdì 19 maggio 2006 14:41
Ragazzi, siamo al cospetto del...più antico museo del mondo.

Conserva 6 MILIONI DI OGGETTI,.

DUE MILIONI DI ANNI DI CIVILTA' UMANA.

Un pò di storia...

Le origini del British Museum sono da ricercarsi nelle collezioni di Sir Hans Sloane (1660-1753), un eminente medico e naturalista, il quale elargì alla Gran Bretagna, nella persona del re Giorgio II, il suo museo comprendente 80.000 oggetti, un erbario e una ricca biblioteca, in cambio di un pagamento di 20.000 sterline alle proprie figlie. Con la legge sul British Museum (British Museum Act) del 1753, il Parlamento dispose la raccolta di questi fondi con una lotteria pubblica. Il 15 gennaio 1759 il British Museum aprì finalmente i battenti al pubblico. Con l'eccezione delle due guerre mondiali, quando si dispose l'evacuazione di parte delle collezioni, il Museo non ha mai chiuso, anzi ha gradualmente esteso gli orari di apertura, passando da circa 5.000 visitatori all'anno agli oltre 5 milioni odierni.



Il Great Court
Il Great Court è una piazza coperta nel cuore del British Museum. Prima dell'inaugurazione, nel dicembre 2000, questo spazio era stato inaccessibile al pubblico per ben 150 anni.


Il Great Court occupa una superficie pari a quella di un campo di calcio (90 x 70 metri) e lo studio architettonico Foster and Partners l'ha ripristinato all'uso pubblico. Grazie ad una copertura altamente innovativa in vetro e acciaio, che riveste ognuno dei 3.312 pannelli in vetro, si è creata una struttura totalmente unica e, allo stesso tempo, la piazza coperta più grande d'Europa. Il tetto genera una nuova attrazione architettonica all'interno di uno degli edifici protetti di massimo rilievo a Londra.

Il Great Court offre un punto focale per tutti i visitatori del British Museum e rimane aperto fino a tardi la sera, anche dopo la chiusura delle gallerie. Qui è possibile riposarsi e gustare un caffè, acquistare un libro o un souvenir dai negozi del Museo oppure cenare al ristorante che si affaccia sulla storica Reading Room. La sera, il Great Court è un punto d'incontro pieno di vita e sede di numerosi eventi.

In parole povere...è una piazza coperta all'interno del museo...



Ma...quali sono le collezioni del British Museum?

Lo sapremo...alla prossima.

[SM=g27822]



@Ljuba@
00martedì 13 giugno 2006 15:03
Le collezioni del British Museum sono...tante.

S va da quelle del Medio Oriente Antico, a quelle egizie, antichità greche e romane, monete, medaglie, antichità giapponesi ed orientali..

Uno dei pezzi più importanti, per la storia e l'archeologia, che si può ammirare al British Museum è la Stele di Rosetta.
Vediamo cosa ci dice Wikipedia.


La Stele di Rosetta è una pietra in granito scuro (spesso identificato erroneamente come basalto) di 114 x 72 cm. che riporta un'iscrizione con tre differenti grafie: geroglifico, egiziano demotico e greco (dall'alto in basso). Poiché il greco era conosciuto, la stele offriva una chiave decisiva per poter procedere alla comprensione dei geroglifici, e ciò avvenne nel 1822 ad opera di Jean-François Champollion, mentre già Thomas Young aveva fatto i primi decisivi passi nella decifrazione.
Lo stesso decreto tolemaico è riportato in tre lingue nella stele.

Si tratta di un decreto emesso in onore del faraone Tolomeo V Epifane (196 a. C.) in occasione del primo anniversario della sua incoronazione. Il testo riporta tutti i benefici resi al paese dal re, le tasse da egli abrogate, e la conseguente decisione del clero di erigere in tutti i templi del paese una statua in suo onore, e statue d'oro da collocare accanto a quelle degli dei, e di indire festeggiamenti in onore del re.

Napoleone Bonaparte aveva organizzato una spedizione in Egitto per colpire il predominio britannico nel Mediterraneo e aprirsi la strada verso le Indie, desideroso di paragonarsi per fama e successi ad Alessandro Magno.

Il capitano francese Pierre-François Bouchard (1772-1832) trovò la Stele nella città portuale di Rosetta (l'odierna Rashid) nel delta del Nilo il 15 luglio del 1799,mentre seguiva la costruzione di Fort de Rachid, detto già allora Fort Julien, 7 km e mezzo a nord-ovest della città di Rosetta.
Fu un soldato, di cui non sappiamo il nome, a rinvenirla durante i lavori.

Bouchard capì l'importanza della pietra e la mostrò al generale Abdallah Jacques de Menou, che decise di portarla all'Istituto, dove giunse nell'Agosto dello stesso anno. Nel 1801 i Francesi dovettero arrendersi. Nacque una disputa sui risultati degli scenziati, i Francesi volevano tenerli, mentre gli Inglesi li considerarono il loro bottino, nel nome di re Giorgio III.
Al ritorno in Inghilterra fu presentata al British Museum, dove viene custodita dal 1802. Alcune iscrizioni dipinte in bianco mostrano la registrazione dell'acquisizione sul lato sinistro: 'Catturata in Egitto dall'Esercito Inglese nel 1801' e su quello destro: 'Presentata da re Giorgio III'. La Stele è stata ripulita dal British Museum nel 1988, e queste testimonianze storiche non furono rimosse. Una piccola area dell'angolo in basso a sinistra è stata lasciata com'era per eventuali intenti comparativi.

Nel luglio del 2003 gli egiziani hanno chiesto la restituzione della Stele di Rosetta. Il Dott. Zahi Hawass, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità del Cairo ha dichiarato alla stampa: Se gli Inglesi vogliono essere ricordati, se vogliono ripristinare la loro reputazione, dovrebbero restituire volontariamente la Stele perché è l'icona della nostra identità egiziana.

Quindi, se andate al British, non perdetevela.. [SM=g27822]



@Ljuba@
00domenica 2 luglio 2006 15:36
Le sculture del Partenone
Altro patrimonio presente nel British Museum

Quando il Partenone fu costruito, tra il 447 a.C. e il 432 a.C. , per la sua decorazione furono creati tre gruppi di sculture: le metope, il fregio e le sculture dei frontoni. Fra questi, le metope ed il fregio facevano parte della struttura stessa del Partenone: non furono prima realizzati e successivamente collocati sul tempio, ma scolpiti direttamente in situ, a costruzione ultimata.

Le metope erano singole sculture in altorilievo. Esistevano originariamente 92 metope, 32 su ciascuno dei lati lunghi e 14 su ognuna delle due fronti. Ogni metopa era separata dalla successiva da una semplice decorazione architettonica, il triglifo.

Le metope erano disposte tutt'intorno all'edificio, al di sopra della fila esterna di colonne, e raffiguravano varie battaglie mitologiche. Sul lato nord erano rappresentate scene della guerra di Troia; il lato sud era dedicato alla Centauromachia, la battaglia tra i Lapìti e i Cenaturi (metà uomini, metà cavalli); sulla facciata orientale erano raffigurati gli dèi dell'Olimpo in lotta contro i giganti, mentre a est era rappresentata la battaglia tra i Greci e le Amazzoni.



Il fregio, lungo 160 metri, era disposto al di sopra delle mura della cella, all'interno del peristilio (la fila di colonne esterne), e non era quindi immediatamente visibile. Si tratta di un'unica, continua scultura in bassorilievo, e rappresenta la processione al tempio in occasione delle festività Panatenaiche.

Adentrambe le estremità del tempio, negli ampi spazi triangolari del timpano, erano collocate le statue dei frontoni. Erano realizzate in modo da riempire tutta l'area del triangolo, cosicchè quelle collocate sotto il vertice superiore, risultavano enormi. Le sculture dei frontoni hanno subìto danni così gravi che sappiamo cosa rappresentavano solo dagli scritti del viaggiatore e scrittore greco Pausania, attivo intorno al 150 d.C. Secondo la sua testimonianza, le sculture del frontone est rappresentavano la nascita di Atena dalla testa di Zeus, mentre sul frontone ovest era rappresentata la lotta tra Atena e Posidone per il possesso dell'Attica.

La vera gloria del tempio era però ospitata al suo interno. La statua della dèa Atena era alta circa 12 metri, realizzata in oro e avorio su una struttura lignea. La statua fu gravemente danneggiata intorno al 200 a.C. e fu probabilmente sostituita nel 165-160 a.C. Diversamente dalle altre sculture del Partenone, realizzate in marmo, la statua non sopravvisse oltre l'antichità.

Non tutte le sculture del Partenone, comunque, sono pervenute sino a noi. Il fregio era originariamente composto da 115 pannelli. Di questi 94 esistono ancora, integri o lesionati. 36 si trovano ad Atene, 56 sono al British Museum ed uno è al Louvre. Delle originarie 92 metope , 39 sono ad Atene e 15 a Londra. Diciassette statue dai frontoni, compresa una Cariatide ed una colonna dell'Eretteo sono attualmente al British Museum. Si può quindi dire che i marmi del Partenone sono quasi equamente divisi tra Atene e Londra.

Ed è proprio perché le sculture superstiti sono separate da più di 2000 chilometri che il governo greco ha chiesto la restituzione dei Marmi del Partenone che attualmente si trovano al British Museum, in modo che possano essere riuniti in un'unica collezione, in un museo da costruirsi ai piedi dell'Acropoli, sulla quale si ergono le rovine del Partenone.



(dal sito digiserve)









E vabbè, ma riuniamole ste sculture, no? [SM=g27828]
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