Lucullo

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sole281
00mercoledì 28 febbraio 2007 21:10
Lucullo fu un importante rappresentante del ceto aristocratico che si distinse per la profonda cultura e le qualità di comandante militare. Per uno strano paradosso quest'uomo è passato alla storia soprattutto per la sua grande passione verso il cibo e l'arte del banchettare. Ancora oggi ad un pasto particolarmente ricco e abbondante viene assegnata la definizione di pranzo "luculliano", in ricordo dei banchetti fastosi con cui il ricchissimo aristocratico intratteneva i suoi amici.
Viene quindi spontaneo pensarlo come un uomo grasso intontito da cibo e vino. Ma questa tipica associazione è lontana dalla verità, visto che Lucullo, in virtù di un'attenta alimentazione e un intenso addestramento militare, fu un uomo dal fisico asciutto e dalla mente lucida: era rinomata la sua padronanza sia della lingua latina che di quella greca.
Dopo la vittoria su re Mitridate (69 a.C.) visse tra la villa di Roma e quella di Baia, dove fu un vero innovatore della pescicoltura di specie pregiate come aragoste, murene e gamberi.
Fra le storie riguardanti la fama di buongustaio di Lucullo, oltre a quella secondo la quale avrebbe introdotto in Italia il ciliegio, riportiamo l’episodio che lo vede protagonista con Cicerone. L'oratore insinuava che se qualcuno fosse andato a casa dell'aristocratico senza preavviso, avrebbe trovato sì e no un misero pasto da plebei. Per smentire questa insinuazione, Lucullo invitò seduta stante Cicerone e gli amici a cenare da lui, senza avvertire i cuochi. Chiese soltanto di mandare un servo a pregare i camerieri di apparecchiare "nella sala d'Apollo". I camerieri capirono con quella parola d'ordine che bisognava allestire un banchetto per gente importante e numerosa. Così avvenne, e con incredula sorpresa dei commensali fu servito un menù di frutti di mare, asparagi, scampi, pasticcio d'ostrica, porchetta, pesce, anitra, tacchino, lepre, pavoni, pernici frigie, murene, storione di Rodi, dolci e vini.
Lucullo, che sembra avesse una predilezione speciale per la carne di tordo, pranzava in grande stile anche quando era solo. A lui viene attribuita la frase: "Hodie Lucullus cum Lucullo edit" (oggi Lucullo mangia con Lucullo), rivolta allo schiavo capocuoco dopo l'elaborata preparazione del menù di un ricco banchetto.
sole281
00mercoledì 28 febbraio 2007 21:11
Omelette al latte alla moda di Lucullo
Ova sfongia ex lacte
Prepara una miscela con uova, latte e sale. Versa un poco d’olio in un tegame, fallo diventare ben caldo e poi versaci la miscela. Quando l’omelette è cotta da un lato, girala su un piatto piano, spalmala di miele, spolverizzala con pepe e servila. [SM=x629165]
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