Keko01
00mercoledì 3 maggio 2006 09:06
......TRE CONDANNE PER IL FURTO DELL’URLO
A Oslo (Norvegia) tre uomini sono stati condannati con pene tra i 4 e gli 8 anni di carcere per aver preso parte al furto de “Il grido” di Edvard Munch (più conosciuto come “L’urlo”), la celeberrima opera considerata una pietra miliare dell’espressionismo. Il dipinto era stato rubato nell’agosto 2004 proprio ad Oslo: due uomini armati e con il volto coperto fecero irruzione indisturbati nel Munchmuseet della capitale norvegese e portarono via “Il grido” e il quadro intitolato “Madonna” sotto gli occhi esterrefatti dei turisti, per poi fuggire a bordo di un'auto nera guidata da un complice. I due dipinti, del valore di almeno 83 milioni di euro, non sono ancora stati ritrovati.
La tela trafugata nel 2004 è una delle quattro versioni de “Il grido” realizzate da Munch e all’epoca possedute dal museo. Le due rimaste sono conservate in magazzino. La quarta versione dell'opera, esposta alla Galleria Nazionale di Oslo, era stata anch’essa rubata nel febbraio 1994 durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Lillehammer, e in seguito ritrovata intatta tre mesi dopo.
“Il grido” fu dipinto nel 1893. Fu lo stesso artista norvegese a spiegare la genesi dell’ispirazione: “Camminavo lungo la strada con due amici, quando il sole tramontò. I cieli diventarono improvvisamente rosso sangue e percepii un brivido di tristezza. […] Mi fermai […] in preda a una stanchezza mortale. Lingue di fiamma come sangue coprivano il fiordo nero/blu e la città. I miei amici continuarono a camminare, e io fui lasciato tremante di paura. E sentii un immenso urlo infinito attraversare la natura”.
Da espressione di angoscia esistenziale di un animo tormentato (Munch soffrì la perdita precoce di molti famigliari) l’opera divenne un simbolo universale della condizione umana, in particolare di quella dell’uomo del ‘900.
Tornando al procedimento penale, lo scorso dicembre la procura generale norvegese aveva incriminato sei persone per il furto de “Il grido”, cinque per rapina aggravata e una per ricettazione. Arrivate le prime condanne, ora gli appassionati d’arte aspettano di poter ammirare nuovamente dal vivo il capolavoro rubato.
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