Movimenti Artistici del'800 e del'900 (1)

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Keko01
00martedì 14 marzo 2006 08:56
I Macchiaioli


Nei giovani artisti attivi intorno al 1850, si avvertiva in forma singolare il disagio che identificava gli spiriti di ribellione sociale e politica con una attiva volontà di riforma in senso "europeo" dei generi pittorici affermati; in particolare, di quel romanticismo storico a cui ormai quasi tutti i più evoluti tra loro avevano aderito. Anno cruciale di questi eventi innovatori fu il 1856. In tale anno, a Firenze, i giovani frequentatori del caffè Michelangiolo in via Larga, punto di ritrovo degli artisti della vicina accademia, avvertirono con maggiore nettezza la necessità di confrontare il loro operato con ciò che andava accadendo in ambito europeo, e soprattutto con quanto di più aggiornato si faceva in quel momento in Francia.
In questo periodo si affermano in pittura alcune tendenze di cui ricordiamo quella che trova motivi d’ispirazione nella realtà quotidiana e nei contatti con la natura.

In questo filone possiamo inserire il movimento artistico più importante che si riscontra in Italia appunto nella seconda metà dell’ottocento, quello dei Macchiaioli, artisti toscani così denominati per la loro pittura a macchie. Essi affermano che la forma non esiste ma è creata dalla luce e che l'individuo vede tutto il mondo circostante attraverso forme non isolate dal contesto della natura quindi come macchie di colore distinte o sovrapposte ad altre macchie di colore, perché la luce colpendo gli oggetti viene rinviata al nostro occhio come colore. Il colore, è per l'individuo l'unico modo di entrare a contatto con la realtà, che dovrà, per i macchiaioli essere restituita nel quadro come una composizione a macchie.

Da questa teoria prende le mosse e viene influenzato il movimento degli impressionisti francesi nato ben più tardi ed informato delle nuove tendenze dalle frequenti visite a Parigi dei nostri artisti.

I loro dipinti rappresentano immagini della campagna e della Maremma, scene di vita quotidiana nell’abitato, negli interni e nei giardini. I principali esponenti di questo movimento sono: Serafino De Tivoli, Vincenzo Cabianca, Cristiano Banti, Nino Costa, Vito d'Ancona, Odoardo Borrani, Giuseppe Abbati, Raffaello Sernesi, Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, in campo pittorico. Teorici del gruppo sono invece Diego Martelli critico d'arte del movimento ed Adriano Cecioni che dettò le regole basilari dello "stile".

I macchiaioli sono da considerare, in Italia, dei pionieri perché affrontano esperienze nuove in contrasto appunto con l’arte insegnata nelle accademie, cioè un’arte fatta alla maniera dei grandi pittori del passato, come quelli rinascimentali.


GIOVANNI FATTORI
Mandrie maremmane, 1893
olio su tela 200x300 cm
Museo Civico "Giovanni Fattori", Livorno





Keko [SM=g27823]










[Modificato da Keko01 14/03/2006 8.59]

loshrike
00sabato 25 marzo 2006 13:38
Sono dei quadri davvero stupendi e se avesi la posibilit di spendere sarebbe sicuramente uno dei primi acquisti che farei.. il primo è decisamente superlativo..

Losh [SM=g27821]
Ahamiah
00giovedì 6 aprile 2006 09:35
Di recente si è tenuta una mostra a
GENOVA- Palazzo Ducale (bellissima e interessante)
tema:

ROMANTICI E MACCHIAIOLI
Giuseppe Mazzini e la grande pittura europea

Con questa mostra si celebra il secondo centenario della nascita di Giuseppe Mazzini.Attraverso questa esposizione si può apprezzare,da una diversa angolatura, il Mazzini fervente sostenitore della libertà e della democrazia,valori supremi dell'uomo e dei popoli.
In questa mostra spiccano due filoni di opere di autori italiani,tra i quali Canova,Hayez,Sabatelli,Fattori,Signorini e artisti europei che hanno affrontato le tematiche più care a Mazzini sotto diverse prospettive: con lo slancio idealistico dei Romantici e con lo spirito rivoluzionario dei Macchiaioli.
.......

[Modificato da Ahamiah 06/04/2006 9.36]

loshrike
00venerdì 7 aprile 2006 14:09
Non posso che ribadire la meraviglia provata nell'osservare simili capolavori..

losh
@Ljuba@
00venerdì 5 maggio 2006 13:11
Giuseppe Abbati
Nacque a Napoli, figlio del pittore Vincenzo, il 13-1-1836. Studiò a Venezia, all'Accademia, col Grigoletti. Ma ritornò a Napoli nel 1853. Qui lavorò con il padre fino alla spedizione dei Mille, alla quale partecipò perdendo un occhio nella battaglia del Volturno.

Giunto a Firenze nel 1860, entrò subito nel vivo del movimento macchiaiolo, distinguendosi per alcuni "interni" delle chiese fiorentine, dipinti con una sobrietà di rapporti e un impianto solido di figure nell'architettura. Nel 1866 combattè di nuovo con le truppe di Giuseppe Garibaldi nel Trentino. Morì a Firenze, in seguito al morso del suo cane, idrofobo, il 21 febbraio 1868.


Giuseppe Abbati era dunque un esponente macchiaiolo, forse uno di quelli considerati minori, ma le sue opere sono....fotografie!!
Consideriamo che la "poetica" del macchiaiolo è realista, vuole escludere l'emotività soggettiva del pittore, la quale ha prodotto, in passato, opere naturalistiche, sentimentali, celebrative, in un'epopea di immagini che l'arte macchiaiola rifiuta in toto.
C'è un cambio anche di tecnica; nella pittura...."accademica", vi era lo schema del disegno, ed in seguito il suo riempimento...
L'artista macchiaiolo concepisce il disegno come una forma che si mostra a posteriori....che viene fuori, cioè dalla connessione di macchie, sulla tela.

Ma...facciamo parlare i suoi quadri.



Questa è la famosa Stradina al sole, si trova a Milano, nella Collezione Jucker, una delle poche fuori Firenze, visto che la maggior parte delle opere si trovano in Toscana, soprattutto in Maremma.
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