Oreste Da Molin

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Keko01
00domenica 25 giugno 2006 15:48
Tra gli interpreti della pittura dell’ottocento non può mancare la figura di Oreste Da Molin questo grande maestro riconosciuto tra i più sensibili realisti della pittura veneta dell’epoca.

In questi giorni sono stato a visitare la mostra, a Padova, a lui dedicata per i 150 anni dalla sua nascita, è stata un esperienza indimenticabile, ho scoperto un maestro a cui fare riferimento per la mia personale pittura. Anche lui come Bruegel è stato un acuto osservatore ed un abile evocatore di atmosfere descrivendo con sensibilità e con straordinaria abilità scene di vita popolare.

L’interessamento artistico di Da Molin verteva sempre principalmente sulla persona, sull’essere umano visto nelle diverse fasi della vita, nelle differenti condizioni economico-sociali, di benessere e di malessere, nei più vari aspetti fisici, di bellezza come anche di bruttezza, avendo avuto egli costantemente presente che l’uomo è per se stesso la realtà più nobile e più elevata in assoluto sulla terra.

Orienta così la sua pittura a scene di vita reale non prendendo in considerazione, se non in modo tutto marginale, il paesaggio e la veduta, forse perché poggianti su schemi più tradizionali, tratta in modo occasionale le rappresentazioni veneziane, nelle quali descrive una Venezia la più reale e umile possibile proponendo una pittura narrativa dove si possono ritrovare personaggi Goldoniani.

Nulla è lasciato al caso nelle sue tele, la perfezione del disegno, la corretta composizione, l’uso dei colori abbinati con maestria danno l’indicazione alla lettura dell’opera anche all’occhio dell’inesperto visitatore. I personaggi presi dal vero, gli autoritratti, i visi che con la sua ironia li trasforma in vere e proprie caricature con una energia incontenibile e poi scene di genere e la polemica politica.

Da Molin, con gli occhi sempre puntati su Venezia, sulla campagna circostante, sulle tradizioni, sulla sua gente, ne diventerà uno dei narratori più confidenziali, riuscendo a raggiungere con il suo pennello le verità, le contraddizioni, le malinconie e gli affetti più intimi.

Tra le opere che più mi hanno colpito è un bellissimo quadro dal titolo: "Modella allo specchio", elegante figura femminile di schiena, colta in una posa insolitamente sensuale: seduta, con le gambe in parte coperte da un drappo e le braccia sollevate sopra la testa reclinata sulla spalla sinistra e i capelli sono raccolti scoprendo così la nuca. Mi dispiace di avere trovato solo una foto che ripropone metà dell’opera, si perde così il profilo destro del corpo, rivelato dalla posa di tre quarti, e la curva sinuosa disegnata dalla colonna vertebrale è reso con un plasticismo memore della grande tradizione rubensiana.



Breve Biografia:
Quando Oreste Da Molin nacque, il 19 maggio 1856, il Veneto stava vivendo anni ricchi di fermento e di novità legati al Risorgimento italiano.
La sua terra – la Saccisica – era allora un territorio interamente agricolo. I lunghi secoli di sottomissione a Venezia, ma anche il successivo dominio austroungarico, non ne avevano mutato la geografia sociale ed economica. Era una realtà povera, fatta essenzialmente di contadini che lavoravano traendo dalla terra, non sempre generosa e comunque di proprietà altrui, il poco necessario per vivere.
Il figlio di Antonio Da Molin e Chiara Carraro manifestò fin da piccolo un’innata propensione al disegno; venne così affidato al professor Tessaro che per conto della locale Amministrazione comunale teneva corsi di grafica e ornato.
Rimasto orfano di entrambi i genitori ancora adolescente, Oreste ricevette dal padre un'importante “eredità”: l’iscrizione all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove seguì gli insegnamenti di artisti quali lo scultore Dal Zotto, i pittori Molmenti e Favretto.
Il giovane piovese cominciò allora a guardare anche oltre i confini veneti, recandosi a Napoli per seguire le lezioni di Morelli, un maestro che lo influenzò profondamente nel successivo cammino artistico.

La strada di Oreste Da Molin fu così ben presto segnata: a vent’anni iniziò la carriera di pittore, esponendo in alcune gallerie e vendendo i suoi quadri a mercanti e collezionisti.
Da allora l’attività dell’artista divenne incessante e le sue opere comparvero nelle più prestigiose sedi espositive europee.
Nei suoi lavori alla grande padronanza tecnica si associa una straordinaria abilità nel cogliere ogni particolare di situazioni, atmosfere e atteggiamenti dei personaggi.
Per tale motivo Da Molin è considerato un pittore realista, espressione sincera di quel mondo in cui era nato e cresciuto.
Oreste morì nel 1921 nella città natale, all’età di sessantacinque anni.














Keko [SM=x629160]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:53.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com