Palazzo Ducale di Venezia

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Keko01
00domenica 18 giugno 2006 17:17
Capolavoro dell'arte gotica, il Palazzo Ducale si struttura in una grandiosa stratificazione di elementi costruttivi e ornamentali: dalle antiche fondazioni trecentesche ai cospicui inserti rinascimentali, ai fastosi segni manieristici.

E' formato da tre grandi corpi che hanno inglobato e unificato precedenti costruzioni: l'ala verso il Bacino di San Marco, la più antica, che contiene la Sala del Maggior Consiglio; l'ala verso la Piazza, già Palazzo di Giustizia, con la Sala dello Scrutinio; e l'ala rinascimentale, con la residenza del doge e molti uffici del governo.

L'ingresso, attraverso la Porta del Frumento, porta al cortile da dove si accede alle quattro ali. La piccola facciata marmorea con l'orologio che vi si trova risale ad un intervento di ristrutturazione del 1615. Al centro del cortile sono due vere da pozzo in bronzo risalenti alla metà del XVI secolo. Le due ali più antiche del palazzo presentano sul cortile facciate più semplici e severe, mentre l'ala rinascimentale ha una decorazione più ricca che culmina, sul fondo, con la Scala dei Giganti, antico ingresso d'onore, con le due colossali statue di Marte e Nettuno, scolpite da Sansovino nel 1565, simbolo della potenza di Venezia per terra e per mare.

La scala, ideata da Antonio Rizzo, è contigua all'Arco voluto dal Doge Francesco Foscari, vero arco trionfale, a fasce alterne in pietra d'Istria e marmo rosso di Verona, collegato alla Porta della Carta attraverso l'androne Foscari, da cui oggi, nel percorso di visita, si esce dal palazzo. A destra della scala dei Giganti si apre il cinquecentesco Cortile dei Senatori, dove questi si adunavano in attesa delle riunioni di governo. Sulla stessa ala del palazzo, dalla parte opposta, si apre la larga Scala dei Censori, da dove inizia il percorso di visita dei piani superiori.

Al piano terra sono ospitati i servizi al pubblico e il Museo dell'Opera, l'area delle antiche cucine del Doge e la sede per mostre. L'Opera, chiamata anche fabbriceria o procuratoria, era anticamente una specie di ufficio tecnico preposto alla manutenzione del palazzo e alla gestione degli interventi di riforma e ristrutturazione. Il Museo dell'Opera raccoglie in sei sale le vestigia architettoniche del Palazzo, tra cui i capitelli sostituiti da copie in un'importante ristrutturazione nel 1875. I Capitelli sono una parte preziosa di sculture e rilievi che arricchiscono le facciate medievali, come un discorso allegorico, religioso, morale e politico.

Il primo piano, chiamato delle Logge, consente un giro lungo le tre ali est, sud e ovest del palazzo, con suggestivi punti di vista sul cortile e sulla Piazzetta San Marco. Questo piano ospita la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia e alcuni uffici della direzione dei Musei Civici veneziani.

Da qui si procede attraverso l'ala Rinascimentale verso la Scala d'Oro; in quest'ala si trovavano gli uffici di varie magistrature. Sulla parete sono incastonate diverse bocche di leone in cui erano introdotte denunce di crimini o malversazioni; questi biglietti finivano nella cassetta di legno che si apriva dall'ufficio a cui la denuncia era rivolta. Qui si trovano anche due lapidi: una trecentesca del 1362 del papato di Urbano V che promette indulgenze a chi faccia elemosina ai carcerati; l'altra è stata creata da Alessandro Vittoria a ricordo della visita a Venezia di Enrico III di Francia nel 1574. L'accesso alla Scala d'Oro è ornato da gruppi marmorei realizzati da Tiziano Aspetti che rappresentano Atlante che regge la volta celeste ed Ercole che uccide l'Idra.

Gli appartamenti del doge si trovano nell'area del Palazzo tra il rio della Canonica (via acquea d'ingresso), la Scala d'Oro e l'abside della Basilica di San Marco. Il nucleo fondamentale dell'appartamento era una dimora prestigiosa ma non troppo estesa, considerando che le stanze più vicine alla Scala d'Oro espletavano una funzione intermedia tra la vita privata del doge e le sue funzioni pubbliche. Nella zona privata dell'appartamento il doge si ritirava al termine della giornata per cenare e trascorrere la sera con qualche famigliare.

Tra il piano delle Logge e il secondo piano, a partire dell'Atrio Quadrato, si sviluppano le Stanze Istituzionali, dove si svolgeva la vita politica e amministrativa della repubblica. Qui si trovano le sale dei principali organi del governo della Repubblica di Venezia: il Maggior Consiglio, il Senato, il Collegio, e le più importanti magistrature di giustizia, dal Consiglio dei Dieci alle Quarantie. In tutte le sale il programma decorativo è sempre profondamente coerente con la celebrazione delle virtù dello Stato e delle funzioni da esso svolte.

Il Palazzo Ducale, sede di tutti gli istituti governativi della Repubblica, compresi quelli della Giustizia, ospitava anche i luoghi di pena e detenzione. A partire dalla seconda metà del Cinquecento, si decise di costruire un nuovo edificio al di là del rio di Palazzo, completamente destinato a funzioni carcerarie, con sale ad uso dei magistrati di Notte al Criminal. La costruzione di queste Prigioni Nuove aveva il proposito di migliorare le condizioni di vita dei prigionieri con celle più grandi, illuminate e areate.
Ogni cella era rivestita, secondo la tradizione, con tavole di legno di larice incrociate e inchiodate fittamente lungo le pareti, sul pavimento e sulla volta. Le Prigioni Nuove rappresentano uno dei primi esempi di costruzione isolata a blocco, unifunzionale, destinata a prigione di Stato.

La visita continua con i due piani sottostanti e il cortile delle prigioni, dove è stato allestito un percorso che mostra una raccolta di ceramiche provenienti da scavi archeologici della zona. Questo percorso ricollega poi al ponte dei Sospiri e alla Sala dei Censori.

Il Ponte dei Sospiri fu realizzato nel 1614 per unire il Palazzo Ducale all'edificio adiacente destinato alle Prigioni Nuove. Chiuso e coperto, è costituito da due corridoi separati da una parete. Uno collega le Prigioni alle Sale del Magistrato alle Leggi, e della Quarantia Criminal al piano nobile del Palazzo Ducale; l'altro mette in comunicazione le Prigioni con le Sale dell'Avogaria e col Parlatorio. Entrambi i corridoi sono collegati alla scala di servizio che dai Pozzi sale fino ai Piombi. Il celebre soprannome di Ponte dei Sospiri risale all'epoca romantica, e si riferisce al sospiro del prigioniero che, uscendo dal tribunale di Palazzo, attraversa il ponte per raggiungere la cella nella quale sconterà la pena, intravedendo, attraverso le piccole finestre, la libertà.

Le sale dell'Armeria costituiscono oggi un prezioso museo di armi e munizioni. Il suo nucleo è documentato fin dal XIV secolo e, al tempo della Repubblica, era affidato alle cure del Consiglio dei Dieci e caratterizzato da strumenti bellici prontamente fruibili da parte degli armigeri di guardia al Palazzo e dagli arsenalotti, estremamente qualificati e organizzati. La collezione d'arme, arricchita da preziosi cimeli, venne parzialmente dispersa dopo la fine della Repubblica. Oggi consta di oltre duemila pezzi.






Keko [SM=x629242]
Ahamiah
00domenica 18 giugno 2006 18:02
Grazie...Venezia è sempre Venezia..indimenticabile
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@Ljuba@
00lunedì 3 luglio 2006 15:57
Mamma mia quant'è bello

ma è proprio bello, bello, per essere bello

E se non l'avete capito...è bello.

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La Sala del Maggior Consiglio, uno dei tesori del palazzo, è ricoperta di arazzi che rittraggono le varie vittorie veneziane, e da un fregio con 76 dogi.

Una tenda nera si trova al posto del traditore Marin Falier, un doge decapitato nel 1355 per cospirazione.

Ma..ecco un pò di foto di questa stupenda sala.





53 metri di lunghezza e 25 di larghezza , è una delle più vaste d’Europa.
Qui si tenevano le assemblee della più importante magistratura dello stato veneziano: il Maggior Consiglio. Organismo molto antico, era formato da tutti i patrizi veneziani, a prescindere dal prestigio, dai meriti o dalle ricchezze. Per questo, nonostante col trascorrere dei secoli il Senato tendesse a limitarne sempre più i poteri, esso fu sempre sentito come il baluardo dell’antica uguaglianza repubblicana, sia pure ristretta al solo ambito nobiliare.
Ogni domenica, al suono della campana di San Marco, i membri si riunivano sotto la presidenza del Doge che sedeva al centro della pedana, mentre i consiglieri occupavano seggi disposti secondo la lunghezza della sala in file doppie, dandosi la schiena.
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Bellissimo...


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