Parlando del Museo di Santa Giulia di Brescia

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Keko01
00lunedì 16 gennaio 2006 14:46
Dal 21 gennaio 2006 al 26 marzo 2006

In occasione del 50° anniversario della morte di de Pisis che cade il 2 aprile 2006, Marco Goldin e la città di Brescia hanno deciso di dedicare una mostra ed hanno scelto di farlo ricorrendo alle opere collezionate da uno dei più grandi amici di de Pisis, Mario Rimoldi.

La mostra, a cura di Marco Goldin, riunisce una scelta alta di 30 opere di Filippo de Pisis (Ferrara 1896 - Milano 1956) presenti nella Collezione Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.
Mario Rimoldi, albergatore cortinese, straordinario appassionato d’arte (compera i primi quadri nel 1921, quand’era ancora allievo della scuola alberghiera di Roma), conosce de Pisis nel ’29 e immediatamente l’artista diventa l’autore più presente nella sua raccolta.

Per anni egli è ospite del Corona, l’albergo gestito dal Rimoldi e continuerà a mantenere rapporti molto stretti con il collezionista-albergatore per tutta la vita.
Alla base del sodalizio, il rispetto e l’ammirazione di Rimoldi per il pittore-poeta ferrarese e il fatto che essendo questi artista internazionale ma legato al Veneto, riuniva le cifre del gusto collezionistico di Rimoldi. “Io sono, come sai – tiene a confermare Rimoldi a de Pisis – un fervente appassionato ammiratore delle tue cose e della tua illuminata sapienza”.

E’ Rimoldi ad organizzare la retrospettiva di de Pisis nel 1956, alla morte dell’artista. Di lui possedeva ben 54 opere, molte di qualità assoluta, non poche dipinte proprio durante i soggiorni cortinesi o portate a Cortina dalle vacanze riminesi che costantemente precedevano quelle tra i monti.

Alla morte del Rimoldi, avvenuta nel 1972, gran parte della sua collezione è pervenuta alla Galleria d’Arte moderna a lui intitolata e legata alle “Regole di Ampezzo”.

Ed è da questa straordinaria raccolta che Marco Goldin ha scelto le 30 opere destinate alla consueta mostra bresciana di approfondimento sull’arte italiana del novecento, accanto ai capolavori di Gauguin e van Gogh.


Biografia


Luigi Filippo Tiburtelli, in arte Filippo De Pisis è nato a Ferrara nel 1896.
Negli anni della giovinezza ferrarese De Pisis porta a termine gli studi regolari, ma coltiva ad un tempo molteplici interessi: dalla botanica alla storia dell'arte, dalla pittura alla letteratura.

Molte di queste esperienze, e in particolare quella letteraria, riaffiorano e tornano utili in seguito al suo lavoro pittorico. Altrettanto vale per l'incontro avvenuto a Ferrara, nella seconda metà degli anni Dieci, con i padri della pittura metafisica: De Chirico, Savinio e Carrà.
Anche i frutti di quell'esperienza maturano più avanti, negli anni di Parigi.

Nel 1920 si trasferisce a Roma, dove lavora alla definizione di un proprio linguaggio figurativo. Esiti interessanti di quel periodo non mancano, ma è a Parigi, dove si trasferisce nel 1925, che, anche grazie allo studio dei grandi ottocentisti francesi e dei contemporanei, raggiunge la piena padronanza dei suoi mezzi, avviando uno dei più straordinari itinerari della pittura del Novecento, non solo italiano.

Il suo pennello diventa infatti una sorta di sismografo capace di registrare con inimitabile immediatezza ciò che accade nell'attimo dell'incontro-scontro tra la sensibilità dell'artista e l'emozione che gli procurano le cose, anche le più umili: una semplice penna d'oca a terra, nel mezzo di una strada, o una conchiglia abbandonata su una spiaggia.

Paesaggi, nature morte, frutti, fiori, animali e uomini sono tratteggiati, sulle sue tele, con pennellate lievi, vibranti, luminose, fragili in apparenza, ma dure in realtà come il fil di ferro.

È così per tutto il quindicennio trascorso a Parigi, e poi anche in Italia, a Milano e Venezia, dove risiede principalmente a partire dal 1939. Vengono, infine, gli anni di Villa Fiorita. Anni di sofferenze che si riflettono nelle opere di quel tempo estremo della sua arte, ma che non gli impediscono di prosciugare la sua "vena pittorica", costruendo una sintassi figurativa ridotta all'essenziale, capace di esiti all'altezza di quanto di più grande e di più moderno andava avvenendo in pittura, in Italia e fuori.

Mentre compiva gli studi classici cominciò a disegnare sotto la guida del Domenichini e del Longanesi. Laureatosi in lettere, insegnò per qualche tempo.
Nel 1925 si trasferì a Parigi, dove acquistò solida fama anche come poeta. Se vogliamo riferirlo alla tradizione nostrana vengono in mente Magnasco e Guardi, specialmente Guardi. Agli inizi interpreta a modo suo la pittura di De Chirico e di Carrà rendendola effervescente.

Tra il 1924 e il 1927 realizza le nature morte marine, "dove la lezione di Manet è visibile anche nella scelta della tavolozza, nell'uso delle lacche rosse, affondate nella dolcezza delle terre gialle o bruciate, degli accordi sui complementari giallo-oro e blu di Prussia e l'infinita scala dei verdi accordata coi rossi.

"Sulla tela dalla lievissima imprimitura si espandono le pennellate a furia, larghe, non grasse di colore, intense nella materia, scorrevoli, asciutte e solo a tratti raggrumate in una sosta più densa, come i nodi in una canna di bambù" (Raimondi). De Pisis muore a Milano nel 1956.







Keko [SM=x629164]
loshrike
00martedì 17 gennaio 2006 15:36
Credimi.. stai facendo una concorrenza spietata al lupastro.. okkio ai polpacci!!

losh [SM=x629127]
Keko01
00mercoledì 18 gennaio 2006 12:05
Re:

Scritto da: loshrike 17/01/2006 15.36
Credimi.. stai facendo una concorrenza spietata al lupastro.. okkio ai polpacci!!

losh [SM=x629127]




Il mio sport preferito è il ciclismo, che pratico da amatore (sicuramente meglio del sig.Prodi) quindi ho i polpacci ben sodi oltre ad un ottimo scatto..... eheheheh [SM=g27828]


Keko

[SM=x629242]
loshrike
00mercoledì 18 gennaio 2006 16:17
Re: Re:

Scritto da: Keko01 18/01/2006 12.05



Il mio sport preferito è il ciclismo, che pratico da amatore (sicuramente meglio del sig.Prodi) quindi ho i polpacci ben sodi oltre ad un ottimo scatto..... eheheheh [SM=g27828]


Keko

[SM=x629242]



Okkio alle maratone.. sai molti ciclisti ultimamente si cimentano anche in quelle... [SM=x629171]
Con ottimi risultati.. :rid1:

Losh [SM=x629182]
Keko01
00giovedì 19 gennaio 2006 12:16
Re: Re: Re:

Scritto da: loshrike 18/01/2006 16.17


Okkio alle maratone.. sai molti ciclisti ultimamente si cimentano anche in quelle... [SM=x629171]
Con ottimi risultati.. :rid1:

Losh [SM=x629182]




Povero Professore! Nonostante il suo fisico atletico....quando “scende in campo”si trova sempre contestato!!



keko

[SM=x629242]
loshrike
00giovedì 19 gennaio 2006 14:47
A mio parere è quel faccione da provolone affumicato a fregarlo.. ti da l'impressione del mortadellaro di paese..

losh [SM=x629182]
Keko01
00venerdì 20 gennaio 2006 12:51
Re:

Scritto da: loshrike 19/01/2006 14.47
A mio parere è quel faccione da provolone affumicato a fregarlo.. ti da l'impressione del mortadellaro di paese..

losh [SM=x629182]



Personalmente non sopporto il suo modo di parlare, sembra un vecchio parroco di paese... [SM=g27825]

Non "predica" "confessa", fosse almeno come il grande Don Camillo [SM=g27811]

keko

[Modificato da Keko01 20/01/2006 12.52]

loshrike
00venerdì 20 gennaio 2006 13:52
Re: Re:

Scritto da: Keko01 20/01/2006 12.51


Personalmente non sopporto il suo modo di parlare, sembra un vecchio parroco di paese... [SM=g27825]

Non "predica" "confessa", fosse almeno come il grande Don Camillo [SM=g27811]

keko

[Modificato da Keko01 20/01/2006 12.52]




Sai che hai proprio ragione.. ce lo vedrei proprio con la tonaca e il cappello rotondo che si usava ai tempi..

Losh :rid1:
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