Paul Verlaine

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Ch@rlot
00martedì 25 aprile 2006 21:26
Le Angosce di Paul



Il mio sogno familiare

Spesso mi viene in sogno bizzarra e penetrante
Una donna mai vista, che amo e che mi ama,
Che con lo stesso nome si chiama e non si chiama
Diversa e uguale m'ama e sempre è confortante

È per me confortante, e il mio cuore parlante
Per lei soltanto, ahimé! Non è più cosa grama
Per lei soltanto, in fronte del sudore la trama
Lei soltanto rinfresca, con le lacrime piante.
È' bruna, bionda o rossa? Non mi è dato sapere.
Il suo nome? Ricordo che è dolce e dà piacere.
Come nomi diletti che la vita ha esiliato.

All'occhio delle statue è simile il suo sguardo,
Ed ha la voce calma, lontana, grave, il fiato
Delle voci più care spente senza riguardo.


Canzone d'autunno

I singhiozzi lunghi
dei violini d'autunno

mi feriscono il cuore
con languore
monotono.

Ansimante
e smorto, quando

l'ora rintocca,
io mi ricordo

dei giorni antichi
e piango;

e me ne vado
nel vento ostile

che mi trascina
di qua e di là

come la foglia
morta.


Arietta dimenticata

Piange il mio cuore
Come piove sulla città;
Cos'è questo languore
Che penetra nel mio cuore?

O dolce rumore della pioggia
Sulla terra e sopra i tetti!
Per un cuore che s'annoia,
Oh, il canto della pioggia!

Piange senza ragione
Questo cuore che s'accora.
Che! Nessun tradimento?...
E' un lutto senza ragione.

Ed è la peggior pena
Non sapere perché
Senza odio e senza amore
Il mio cuore ha tanta pena!



I Poemi saturnini sono un.. qualcosa di indefinibile..
Lascio a voi continuare le gesta di un Poeta a me molto vicino.


[SM=x629244]
Ahamiah
00martedì 25 aprile 2006 21:48
La dura prova

La dura prova è ormai alla fine:
mio cuore, sorridi al domani.

Son passati i giorni angosciosi,
quando ero triste fino al pianto.

Anima mia, ancora un poco,
non stare a contare gli istanti.

Ho letto le parole amare,
e ho bandito le oscure chimere.

Gli occhi non possono vederla
a causa di un dovere doloroso,

l'occhio è ansioso di ascoltare
le note d'oro della sua voce tenera,

tutto il mio essere e il mio amore
acclamano il giorno felice

in cui,unico sogno, unico pensiero,
ritornerà da me la fidanzata.


ubermensch
00mercoledì 26 aprile 2006 00:31
Nevermore

Ricordo, ricordo, ma cosa vuoi da me? l'autunno
faceva librare il tordo nell'aria àtona,
e il sole dardeggiava un monotono raggio
sul bosco ingiallito dove la bora esplode.

Eravamo soli, lei e io, camminando
sognanti, al vento i capelli e il pensiero.
A un tratto, volgendo a me lo sguardo commovente:
" Qual è stato il giorno più bello?" disse

con voce d'oro vivo, dolce e sonora,
dal fresco timbro angelico. Un sorriso discreto
fu la mia risposta, e le baciai devoto la bianca mano
John.Keating
00giovedì 27 aprile 2006 11:29
A Don Chisciotte

Don Chisciotte, vecchio paladino, gran vagabondo,
invano la folla assurda e vile ride di te:
la tua morte fu un martirio e la tua vita un poema,
e i mulini a vento avevano torto, mio re!

Va', non fermarti, va', protetto dalla tua fede,
sul tuo destriero fantastico che io amo,
va', spigolatore sublime! - gli oblii della legge
sono più numerosi, più grandi, di un tempo.

Hurrah! noi ti seguiamo, noi, i poeti santi,
dai capelli cinti di follia e di verbena.
Guidaci all'assalto delle grandi fantasie,

e presto, nonostante i tradimenti,
sventolerà l'alato stendardo delle Poesie
sul cranio canuto dell'inetta ragione!

Marzo 1861.


don chisciotte fa paura................ [SM=g27811]
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