Racconti della Foresta di Afragellania

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Icarius
00martedì 10 ottobre 2006 14:18
Nel nobile e mitico ducato di Afradoca,il duca Taddeo detto il Vecchio,per legare a se il ricco e prosperoso principato di Licignone,promuove il matrimonio tra suo figlio Antonino,erede al trono,e la figlia del Signore di Licignone,Francanna.Cosi facendo,egli assicura,una volta salito al trono suo figlio Antonino,l'unione delle due corone di Afradoca e Licignone.Si sa pero' che quando i matrimoni sono legittimati dalla "ragion di stato" e non dal sentimento,il mio Signore,messer Amore,non è prodigo di concederne i suoi doni;e queste unioni non hanno la grazia della felicita'.Ma non è il caso dei due giovani sposi.Quando Francanna venne presentata alla corte di Afradoca,si dice che Antonino sia rimasto folgorato dalla grazia e dalla bellezza di lei.Da allora,tutto il suo mondo fu forgiato su quell' immagine e senza di lei nulla sembrava aver piu' senso.Il matrimonio fu fastoso,regale e cortese,come era tradizione dei grandi del regno.Il popolo tutto si innamoro' all'istante della giovane principessa straniera.Nessuno credeva che piu' bella,nobile e gentile donna di lei, potesse occupare il seggio di loro regina.Invero ella bella.Si è soliti leggere nei romanzi di donne bellissime,come mai ve ne furono al mondo.Io quindi non diro' cio',anche se lo penso per davvero.Mi limitero' a descrivervela,senza false lodi o esagerazioni,prendendo a modello il dipinto della sala grande del palazzo ducale d'Afradoca.I capelli erano scuri,come tradizione delle donne di Licignone.Gonfi e crespi,da sembrare indomabili,tanto che occorrevano ben tre ancelle fidate della principessa,alle quali solo era permesso toccarli,occuparsi di essi.Qualcuno crede e dice,che solo la straordinaria bellezza del volto di Francanna,domava quei capelli,riuscendo a farli posare con grazia attorno al suo capo.E quel volto,di pelle scura,dono del forte e caldo sole delle terre di Licignone,che fungeva da cornice,con tratti perfetti quali solo il mitico scultore Fidia,geniale artista classico,sembrava in grado di concepire,a degli occhi scuri e caldi.Il corpo asciutto e slanciato,emanava grazia come solo la descrizione delle eroine dell'epopea cortese poteva far concepire.A questa descrizione si puo' sostituire cio' che pensavano le gran dame della corte d'Afradoca,e cioè che "ella è tanto bella da non suscitate invidia in nessuna donna!"Ora è facile immaginare come il nobile suo sposo,Antonino,ne fosse perdutamente innamorato.Questi,nobile erede del piu' ricco e potente regno di quel tempo,era ambito da dame di ogni dove.Robusto di corporatura,come volevano le leggende degli eroi di quelle terre.Di carnagione chiara,che tradiva la nobile discendenza normanna dei signori d'Afradoca,bruno e con gli occhi chiari,segno di tutti i regnanti del regno.A vedere i due giovani sposi,tutti pensavano:"Grande sara' colui che nascera' da tale unione!"
Mentre Antonino si occupava di prepararsi al giorno che avrebbe ereditato il trono,la sua leggiadra sposa,lo attendeva nei giardini di palazzo,che Antonino,per allontanare la nostalgia di sua moglie per le terre di Licignone,aveva fatto riempire di tutte le piante,gli alberi ed i fiori tipici di quelle terre.Ella,nell'attendere il suo amato sposo,passava ore a leggere i romanzi di grandi amanti:Paride ed Elena,Perseo ed Andromeda,Orfeo ed Euridice,Tristano ed Isotta e gli innamoratio per eccellenza,Lancillotto e Ginevra.Poi ad un tratto,con lei immersa in quei mondi fantastici,arrivava lui,mostrandogli un mondo ed una felicita' che nemmeno in quei libri,per quanto magnifici, era riposta.E venne il gran giorno,atteso da tutti,nel quale fu annunciato che la principessa attendeva un bambino.Ora ella aveva tutto quello che una donna,sin da giovanissima,poteva mai desiderare.Ma fra tutto questo giubilo,un ombra le si poso' sul cuore.Durante una visita ai sudditi,per le strade della capitale del regno,una zingara le si avvicino',rivelandole che il nascituro sarebbe stato maschio,destinato a divenire cavaliere e che una ferita lo avrebbe colpito al cuore,senza mai piu' rimarginandosi.Francanna,in preda alla disperazione,supplico' Antonino di abbandonare tutto,e fuggire dal palazzo.Il piccolo,dato il suo rango,non sarebbe sfuggito al destino di divenire cavaliere,realizzando cosi' il fausto presagio della zingara.Egli,pur sapendo che abbandonare il palazzo voleva dire rinunciare al trono,non seppe dire no alla sua amata ed i due,con servi fedeli,lasciarono la capitale,rifuggiandosi nel palazzo di campagna della dinastia,nella misteriosa Foresta di Afragellania...
CONTINUA.
chicom
00martedì 10 ottobre 2006 15:08

ehi, niente male come racconto

ma come ti è vento in mente il nome francanna? hai usato un nome di fantasia o ti sei ispirato a qualke particolare personaggio?

ciao ciao
Icarius
00martedì 10 ottobre 2006 19:53
Re:

Scritto da: chicom 10/10/2006 15.08

ehi, niente male come racconto

ma come ti è vento in mente il nome francanna? hai usato un nome di fantasia o ti sei ispirato a qualke particolare personaggio?

ciao ciao



Grazie.
Si,diciamo che mi sono ispirato ad un personaggio particolare...
=ahamiah=
00martedì 10 ottobre 2006 22:18
Bravo Icarius bel racconto
Icarius
00mercoledì 11 ottobre 2006 15:53
Nonostante le insistenze di suo padre,il duca Taddeo,e la forte delusione dei baroni del regno,Antonino non torno' sulla sua decisione.Egli avrebbe lasciato il trono ed il palazzo ducale,sede del potere della sua dinastia,rifugiandosi nel palazzo di campagna con la sua adorata Francanna.Il palazzo di campagna,edificato come tenuta di caccia della famiglia ducale,si trovava prorio agli inizi della favolosa foresta di Afragellania.Lussureggiante e misteriosa,era da sempre accompagnata da strani racconti.Si diceva che fosse sede di sabba demoniaci,rifugio di sette ereticali e frequentata da arcani ordini cavallereschi.Ma era anche la via piu' breve per giungere all'altra grande citta del paese:Nolignone,la citta dalle tre porte.Antonino,con servi fidati,visse li con sua moglie.Passato il giusto tempo,Francanna diede alla luce uno splendido bambino.Bello come il sole,sembrava aver avuto in dono tutti pregi dei suoi nobili genitori."Amore mio adorato,guarda questo splendido bambino.E' l'ennesimo dono che il tuo amore mi fa!Scegli tu come chiamarlo!"Disse Antonino nel vederlo fra le braccia della sua Francanna."Mio signore e mia vita,gia per me perdesti il trono ed il favore di tuo padre,oltre a questo fanciullo,da me non hai avuto altre gioie..."Ma in quel momento,Antonino,con la mano le fece cenno di non continuare."Non dire piu' cose simili,amore mio!Ero destinato ad essere duca,ma quando entrasti nella mia vita io divenni un re!Dimmi,e dimmelo per ogni giorno che Iddio ci donera':sei felice?"Francanna lo guardo'e dopo alcuni istanti rispose:"Tutta la felicita' del mondo è qui con me.Ricordalo sempre.Nulla di piu' io chiedo alla vita ed al cielo.Ricordalo sempre,amore mio!"Quando al piccolo fu dato il nome,nella cappella di palazzo venne poi battezzato con il rito latino.Pochi assistettero alla cerimonia,solo la servitu',oltre i genitori,ma tutti pensavano:"Nessuno tra noi immaginava che in grembo alla duchessa,vi fosse un bimbo di tale bellezza!Non dovrebbe esser qui,in questa foresta lontana dal mondo,ma a corte,a mostrare al popolo come solo il sangue nobile e di piu' alto lingnaggio possa generare tale creatura!"Intanto il tempo passava,ed il piccolo cresceva accudito dalla gioia dei serrvi e dall'amore dei suoi genitori.Francanna,al solo guardarlo tornare in casa,dopo aver giocato tutto il giorno,le sembrava che il sole non fosse tramontato ad est,ma lo stesse facendo ora nella sua casa.Il piccolo giocava correndo dietro ai cani di casa,o cacciando piccole lepri o mettendo paura alle volpi.E poi,stanco la sera,si addormentava tra le braccia della mamma,chiedendole sempre quale fosse la cosa piu' belle che abbia creato Iddio.Ed ella rispondeva con una poesiola:
"LA COSA PIU'BELLA CHE HA CREATO IDDIO
SON SICURA DI SAPERLO PROPRIO IO.
NIENTE E' PIU'BELLO DELL'ARCANGELO MICHELE
CHE RISPLENDE IN CHIESA AL CHIAROR DELLE CANDELE."
Ed il piccolo sognava la statua di San Michele,che lo accompagnava nei suoi teneri sogni.Un di',mentre egli giocava lungo il sentiero che conduceva all'interno della foresta,udi' un forte e deciso calpestio.Si affaccio'dalle siepi che contornavano il sentiero e vide qualcosa che lo colpi' profondamente e che ne avrebbe segnato la vita per sempre.Tre fieri e maestosi cavalli,ricoperti di panni e stuole di vivi colori e bordati d'oro,che portavano in groppa tre figure splendenti e scintillanti.Il piccolo si getto' allora sul sentiero,innanzi ai cavalli e rimase zitto ed immobile,come rapito da qualcosa di magico.Gli uomini a cavallo fermarono di scatto i loro destrieri.E quello che sembrava essere il piu'fiero tra loro disse:"Cosa fai ragazzino?Ti sei perso?Sei fuggito da casa tua?"Dopo alcuni istanti,il piccolo trovo' la forza di parlare:"S...siete...siete San MIchele?Si...lo siete!Siete la cosa piu' bella che esiste!O San Michele bello mio,non fatemi del male...o la mia mamma morira' dal dolore,non vedendomi tornare a casa!"L'uomo,dopo aver riso di gusto assieme ad i suoi compagni,si rivolse all'ingenuo ragazzino:"Piccolo,qui non c'è San Michele e nessuno dei suoi Angeli!No siamo solo Cavalieri!"Il ragazzo confuso chiese:"Che cosa è un cavaliere?E quel ferro sul corpo,lo aveste dalla nascita?"Dopo aver riso ancora,l'uomo disse:"Cavaliere è un eroe errante,che difende la legge del regno e la fede di Roma!E questo ferro è l'armatura,che ci protegge dai nemici di quello che difendiamo!"Il piccolo,lasciato ogni timore,chiese:"Si nasce cavaliere?"E l'uomo:"E' il re che arma i cavalieri!Cresci forte e buono e troverai un re che ti fara' cavaliere!"Il piccolo corse veloce come il vento a casa sua.Lascio' indietro i cani,tanta era la fretta di arrivare al palazzo.Entro' come una furia in casa e trovo' la madre a ricamare in compagnia delle serve."Mamma,mamma,ho visto una cosa bella come San Michele che risplende in chiesa al chiaror delle candele!"La mamma stupita disse:"Amore di mamma,nulla è come San Michele!"
"Si,ti dico!E' un cavaliere,ed io diventero' tale!"Grido' il piccolo fuori di se' dalla gioia.La manmma,nell' udire quella parola,cavaliere,senti un dolore sordo in fondo al suo cuore.Nonostante l'aver lasciato il regno,la cavalleria aveva trovato il suo bambino,ed il suo richiamo era stato fortissimo.Passarono alcuni mesi,ma al piccolo quel ricordo non svaniva.Anzi,era la sua idea fissa.Fino a che,un di',lascio' di nascosto il palazzo,fuggendo nella foresta,alla ricerca del suo sogno piu' grande...
CONTINUA.
Icarius
00giovedì 12 ottobre 2006 16:17
Mano a mano che il piccolo penetrava nella foresta di Afragellania,questa sembrava chiudersi a riccio attorno a lui,come a volerlo circondare e non permettergli piu' di tornare indietro.La spessa e folta vegetazione a tratti arrivava anche a chiudere il cielo,impedendo alla luminosita' della Luna di illuminare il sentiero che a stento sopravviveva tra quel fogliame incolto.Ben presto le gambe iniziarono a farsi pesanti.La sua agilita venne messa a dura prova dal sentiero cosi' irregolare.Il freddo divenne piu'aspro.Il piccolo,solo e stanco,si accovaccio'allora presso una grande quercia.Si porto' le ginocchia al petto stringendosele con le braccia,cercando di difendersi cosi' dal freddo.Era stanco e impaurito dai versi che udiva."Quali fiere potevano emettere tali rumori?"Si chiedeva."Avessi con me i miei fedeli cani,o il mio dardo con cui caccio i leprotti!Allora si che non temerei nulla!"Tra mille pensieri,inizio' a sentire sempre piu' pressante il sonno arrivare."Non...posso addormentarmi ora...devo dire...le preghiere...della ser...a..."E cadde addormentato.Il mattino si presentava contornato del forte sole e dal cielo terso.Per alta e folta che fosse la vegetazione,i raggi penetravano in essa dando al suolo della foresta un chiarore che creava un verde giada di straordinaria luminosita'.Proprio un raggio di sole si posava sul piccolo addormentato presso la quercia,mettendo in risalto la spilla ottonata che gli fissava il mantellino sulle spalle.Fu quel luccichio a richiamare l'attenzione di quel vecchio.L'uomo si avvicino' al piccolo e si chino' per controllare se fosse vivo."Guarda cosa ci ha dato stamane la foresta,amico mio!"Disse,rivolgendosi al cane che lo seguiva.Poco dopo,il piccolo si sveglio'.Il cuscino sul quale posava il capo era morbido.Le coperte lisce e calde."Mhm...Mamma,che brutto sogno.Ero solo nella foresta!"Poi si alzo' di scatto.La stanza in cui si trovava non gli era familiare.Si giro'attorno smarrito.Udi' allora dei passi fuori la stanza.La porta si apri' ed entro' un uomo anziano."Sei sveglio,ragazzo mio!"Disse l'uomo."Chi siete?Dove mi trovo?"Domando' il piccolo."Qui c'è del latte ,focaccia e frutta!Mangia.Poi sei tu che dovrai dire a me cosa ci facevi solo nella foresta e da dove vieni!"Rispose l'uomo.Il piccolo mangio' di gusto tutta la colazione."Ho lasciato casa mia,i miei genitori e le mie cose,per trovare un re!Solo un re puo' farmi cavaliere!"Disse il piccolo,scendendo dal letto.L'uomo,mentre masticava alcune erbe,si avvicino' alla finestra,scruto' il cielo,poi voltandosi verso il suo giovane ospite,disse:"Nella foresta non vi è un re che possa regnare!Ella decide tutto su tutti quelli che vi entrano!Cavaliere eh!Sei cosi' piccolo ma voli cosi' in alto!Cosa sai tu dei cavalieri?"Il piccolo lo guardo' e rispose:"Sono la cosa piu' bella che abbia mai incontrato!Ed ogni notte,io mi vedo adulto e rivestito di armatura su un cavallo bianco!Ogni santa notte,nei miei sogni!"Scuotendo la testa,l'uomo disse:"Fuggendo da casa avrai spezzato il cuore ai tuoi genitori!"Stringendo il pugno,il piccolo rispose:"No!Quando saro' divenuto cavaliere,tornero' da loro e vivremo insieme felici!"L'uomo sorrise.I due scesero allora le grandi scale del palazzo,giungendo al grande cortile."Resterai con me,mio piccolo apprendista sognatore!Questa casa è diventata troppo grande da quando la vecchiaia si è fatta cosi' vicina!"Disse l'uomo.Il piccolo si guardava intorno,fissando tutto cio' che gli appariva in quella grande casa.Poi la sua attenzione si fermo' su di una cosa.Corse fuori di se verso essa.E rimase a fissarla senza pronunciare parola.L'uomo gli si avvicino',colpito da quel rapimento.Fisso'anch'egli l'oggetto e disse:"Un tempo la indossavo con vigore ed orgoglio.Dio onnipotente,quanto tempo è passato!"Il piccolo si volto' di scatto':"L'avete indossata?Allora voi siete...Di grazia mio signore!Insegnatemi l'arte dei cavalieri!Vi supplico!Se vi rifiutate,tanto valeva lasciarmi morire nella foresta!"L'uomo guardo' fisso il ragazzo:"Credi che un'armatura basti a far di un uomo un cavaliere?Dovrai sacrificarti.Allenarti.Studiare e lavorare sodo.Questo richiede la cavalleria ai suoi figli!"Il piccolo si inginocchio,dicendo:"Faro' tutto cio' che mi comanderete.Se non volete avermi come figlio,prendetemi come servo,ma non mi allontanate da voi!"L'uomo,ad udire tali parole e volonta',pensava fra se:"Se lo spirito di questo fanciullo è tale,quando avro' finito di formarlo,non vi sara' re che gli neghera l'investitura a cavaliere!"Passarono gli anni ed il ragazzo crebbe in forza e bellezza.Istruito non solo all'arte delle armi,ma anche ai modi cortesi,degni delle corti piu' nobili,alla conoscenza dell'uso della cetra e alla maestria del giuco degli scacchi.Ogni sera,nella foresta,cacciava per il suo signore,a cui tanto doveva.Ma una sera,di ritorno verso il palazzo del suo maestro,udi' dei rumori oltre delle siepi.Si accosto' ad esse,vedendo che una radura si apriva in quei pressi.Si udivano cavalli e parole lontane.Poi gli parve di vedere una figura,come un'ombra.In un momento la figura,camminando,giunse sotto il chiarore della Luna.Cosi' il suo volto,illuminato,appari'mostrandone l'aspetto.Era una fanciulla.La pella come l'alabastro.I capelli ricci e d'oro,quasi fossero la dimora del sole dopo il tramonto.Gli occhi di un profondo ed intenso azzurro.Era avvolta in una veste lunga,che attorcigliandosi sul suo corpo ne tradiva le forme snelle ed asciutte.Il suo volto,tanto bello,mostrava pero'una tristezza profonda.Fece alcuni passi nella radura,per poi ritirsi nell'oscurita'.Il ragazzo fu rapito da quella visione.Le sere seguenti,a quell'ora giungeva in quel posto,vedendola sempre.Poi una sera,la ragazza si avvicino' alle siepi dietro le quali il ragazzo era nascosto.Lo vide.Allora lui si alzo' di scatto cercando di dire qualcosa.Lei pero'portandosi una mano alla bocca,gli fece segno di non parlare.I due per alcuni istanti si guardarono negli occhi.Poi lei,come ogni sera,si ritito' nell'oscurita'.La sera seguente,il ragazzo ando',come sempre,in quella radura,ma non vi era piu' nessuno."Chi sei,magnifica visione?Nulla ho mai veduto bello come te,neanche quel cavaliere che mi apparve da piccolo nella foresta!Vorrei parlarti,ma tu sparisci sempre nel buio della notte!"A queste domande,si univa anche uno sciame di sensazioni che lo turbava.Si sentiva ora felice ora triste.Il cuore gli batteva cosi' forte,quasi da voler uscire dal petto...
CONTINUA
Icarius
00sabato 14 ottobre 2006 14:08
Il giovane eroe si girava e rigirava nel sonno.La fronte sudata,le rughe che si formavano su di essa, come onde irregolari di un mare in tempesta.Tra le mani stringeva forte le lenzuola del suo letto.Il respiro affannoso,qualche parola mormorata in modo confuso.Poi un grido."Anf...Anf...ancora quel sogno...quel volto...il buio...ed il mio tormento..."Disse a denti stretti,asciugandosi la fronte dal sudore.Ad un tratto gli si avvicino'il suo fedele servitore."Padrone cosa hai?Sono alcune notti che ti vedo agitare durante il sonno!Non ho il coraggio di svegliarti,ma vedo che soffri!Cosa ti tormenta,mio signore?"Il ragazzo per un lungo momento lo fisso',poi disse:"Una visione,che pur essendo tanto meravigliosa,viene ogni notte a tormentarmi come il peggiore dei fantasmi!"Il servo allora rispose:"Confidati con me,mio signore,che visione?"Il ragazzo si alzo' dal letto,avvicinandosi alla finestra della stanza.Resto' per un po' in silenzio,senza che il suo amico interrompesse quel suo silenzio.Infine disse:"Ammone,mio amico e servitore,è la cosa piu' bella che abbia mai visto.Ora pero' non so dove sia!"Ammone rispose:"Forse non è reale!Forse è davvero un fantasma,padrone!"Il ragazzo si volto' di scatto,dicendo:"E' tanto reale e vera quanto meravigliosa!Io devo trovarla,altrimenti perdero' il senno!"Ammone si porto' la mano sul mento,come a riflettere.Poi disse:"Dove la vedesti?"
"Nella foresta,una sera.Poi per altre ancora,sempre in quella stessa radura!Ma una sera non venne piu'!"Rispose il ragazzo.
"Nella foresta?Che sia una strega?Chi altri puo' venire in questo posto?"Chiese turbato Ammone."E' una donna!Bellissima!Solo una donna...solo una donna,anche se mi ha stregato!"Rispose il ragazzo chiudendo gli occhi,come a voler spingere nel profondo della sua anima quel profondo tormento.Poi aprendo gli occhi di scatto,disse."Ma io la trovero',dovessi stravolgere questa secolare foresta!"Ma in quel momento,un sordo e vuoto suono sembro' funestare l'aria.Lenti e stanchi rintocchi si susseguivano ad intervalli regolari.Tutto il resto sembrava non aver piu' la forza di esistere.La foresta sembrava aver perso la sua voce notturna,fatta di versi di ogni specie di fiera,che in essa viveva.Nel cuore dei due uomini sembro posarsi una cupa disperazione,dopo aver udito quel suono."Per l'inferno,che cosa è questo suono,Ammone?"Il servo,non rispose.""Sembra un rintocco venuto direttamente dall'inferno!"Chiese ancora il ragazzo.Allora,Ammone rispose:"Sono alcune notti che si ode.Piu' o meno sempre verso quest'ora!Da quando la sentii per la prima volta,mi sveglio sempre a quest'ora della notte.Mi sento male e aspetto che passi,questo suono demoniaco!"Nervosamente il ragazzo chiese con forza:"Si,ma da dove diavolo arriva e chi lo suona?"Ammone guardo' per terra,poi disse:"Ho parlato con alcuni zingari che attraversavano la foresta;loro la chiamano Thetis,la campana del malaugurio!Precede disperazione,morte e lutto!Maledice tutti coloro che odono i suoi rintocchi!"Velocemente il ragazzo indosso' i suoi vestiti.Prese le armi e rivolgendosi al suo fedele servitore,disse:"Voglio uscire a vedere cosa nasconde questo suono infernale!Chi ha suonato,non sara' lontano!Voglio trovarlo!Non dire nulla al mio signore,potrebbe stare in pena.Conto di far ritorno prima che si svegli domattina!"Ammone gli si fece innanzi,dicendo:"Non andare padrone!C'è il male la fuori ad attenderti!"Ma il ragazzo lo scanso',dirigendosi verso le scale che danno alla porta del grande palazzo."Allora verro' con te,padrone!Meglio morto al tuo fianco che salvo qui da solo!"Il ragazzo lo guardo' sorridendo:"Non hai paura,amico mio?"Gli chiese."No padrone!"Gli poso' una mano sulla spalla e gli disse:"Grazie Ammone!Andiamo,qualsiasi cosa ci sia la fuori,ci sta aspettando!"
CONTINUA
Icarius
00domenica 15 ottobre 2006 18:45
La Luna,pur non essendo piena,bastava ad illuminare,per quei due esperti conoscitori della foresta,l'irregolare tracciato che si apriva serpeggiando tra l'incolta vegetazione.Sembrava che l'uminida'si fosse sciolta come non mai sul fogliame,rendendo,al loro passaggio,i mantelli che indossavano, bagnati e pesanti.L'aria era intrisa dell'aroma dei fiori di campo che crescevano selvaggiamente lungo quel tortuoso sentiero.Il silenzio tra i due,fu interrotto dal lamentoso verso di un animale."Hai udito,Ammone?Un lupo!O meglio,una sua buona imitazione!Deve trattarsi sicuramente di un segnale!"Disse il ragazzo al suo accompagnatore."Viene da quella parte,padrone!"Rispose l'uomo,che seguiva a distanza di un passo il suo padrone.Il suo fisico robusto sembrava attorcigliato attorno al lungo bastone ferrato che aveva con se.Lo teneva stretto,a due mani e l'estremita' finiva col poggiarsi tra il collo e la spalla sinistra.La barba incolta,le lunghe rughe di un viso abituato a guardare il Sole senza sentire dolore,non nascondevano l'ansia e il nervosismo che il suo viso tradiva palesemente."Quel segnale ci ha fornito la direzione in cui dirigerci!Il cielo è con noi,amico mio!"Disse il ragazzo,impaziente di vederci chiaro.Ma ad un tratto di nuovo si udi' nell'aria il rintocco di quella campana maledetta.E di nuovo la foresta sembro' zittirsi,con tutti i suoi suoni notturni,nell'udire quei rintocchi malefici.I due si arrestarono,guardandosi attorno."Di nuovo quella campana,padrone!"Il ragazzo non rispose.Fece segno al suo servitore di accucciarsi dietro un cespuglio."Era maledettamente vicino,quel suono infausto!Diresti a stento cento passi?"Chiese il ragazzo."Anche meno,padrone!Veniva da quelle rocce!"Rispose Ammone.I due si diressero al punto indicato da Ammone,strisciando nel terreno che l'umidita' aveva reso come la melma.Giunti ad alcuni spuntoni di roccia,il ragazzo fu colpito da un punto in cui la roccia era levigata e resa dal bagliore lunare come il quarzo.Indico' quel punto al suo amico e i due lo fissarono per alcuni istanti.Di li a poco qualcosa che si muoveva tradi' la presenza,in quella roccia,di un taglio.Uscirono due uomini,con vesti lunghe e scure.I cappucci non permettevano di vederne i volti.Scesi da quelle roccie,i due misteriosi figuri si diressero nell'oscurita' della foresta."Chi saranno,padrone?"Chiese Ammone."C'è solo un modo per saperlo:seguili,senza pero' farti scoprire!"Gli ordino' il ragazzo."E tu,padrone?"Il ragazzo guardo' il taglio da dove erano fuoriusciti i due uomini un momento prima,poi rispose:"Voglio penetrare in quella roccia,scoprendo cosa nasconde!Ora va,poi ci rivedremo dove riprende il sentiero!A dopo amico mio!"Ammone,udito l'ordine del suo padrone,si lancio' sulle orme dei due uomini.Il ragazzo invece si reco' verso il passaggio tra le roccie.Assicuratosi che nessuno piu' stesse risalendo,si calo' attraverso quel taglio.Un cunicolo stretto e umido,dove a stento poteva calarsi un uomo,condusse il ragazzo in una grotta sotterranea.Lo spettacolo che vide lo turbo' non poco.La grotta era molto vasta ed era illuminata da un centinaio di candele.Le pareti mostravano alcuni disegni di angeli.Poi sulla parete piu' lontana dall'uscita del cunicolo,in una nicchia scavata nella nuda pietra,vi era una statua della Vergine Maria.Sembrava essere molto antica.Completamente bianca,salvo in vita,dove vi era dipinto un nastro azzurro.Sulla nicchia si vedeva una sporgenza molto pronunciata,sulla quale era dipinta l'immagine dell'Arcangelo Michele."Non sapevo esistesse questa grotta.Forse venne adoperata come chiesa dai primi cristiani."Penso' il ragazzo,avvicinandosi presso la statua e segnandosi con la croce.In quel momento udi' dei passi.Si nascose allora dietro alcune pietre.Vide una figura venire verso la statua.Poi il chiarore delle candele mostro' meglio quella sagoma.Era una ragazza.Coperta da una lunga veste nera con il bordo di porpora.Ella si avvicino' alla statua,si segno' con la croce ed accese una candela da lei stessa portata.Il ragazzo la fisso' incredulo."Sei tu!Finalmente ti rivedo!"Disse saltando fuori dal suo nascondiglio."Cosa ci fai tu qui?Sei pazzo!Va via!"Rispose lei,portandosi le mani tra i biondi e riccioluti capelli."E' da quell'ultima sera in quella radura che ti sto cercando!Voglio sapere chi sei!"Esclamo',fuori di se,il ragazzo."Io sono solo dolore e tristezza!Vattene,prima che loro ti scoprano e facciano del male ad entrambi!"Gli disse la ragazza."Chi è che vuol farti del male?Dimmelo e sara' cibo per i cani e i vermi della foresta!"Rispose il ragazzo,portando le mani sul cinturone,come a voler estrarre la spada."Vuoi lottare per me,ma non conosci nemmeno il mio nome!"Disse lei con tenerezza."Io mi chiamo Imma,Imma Calendot!E tu?"Il ragazzo ripete' quel nome appena udito,come a volerselo fissare nell'anima,poi disse qualcosa,un nome."Hai un nome molto bello!Mi piace"Disse la ragazza dopo aver udito il nome del ragazzo.Ma in qel momento si udirono dei rumori attraverso una parete della grotta."Mio Dio!Nasconditi ti prego!"Disse la ragazza."Ti ho appena ritrovata e gia dovrei perderti?"Ribatte' il ragazzo,portando le mani sulle spalle di lei."No,non mi perderai!Torna dietro quella roccia!Appena tutti dormiranno io tornero' da te!Aspettami qui e prometti di essere prudente!Prometti!"Il ragazzo fece un cenno,tranquillizzando la ragazza,tornando poi a nascondersi dietro quella roccia,attendendo con impazienza il suo ritorno.La ragazza allora si diresse verso la parte opposta della grotta,dove dietro ad alcuni rami di salice si apriva nella roccia un altro passaggio.Attraverso un corridoio la ragazza giunse ad un antro.Qui,ad attenderla,vi era un uomo alto,di robusta costituzione.L'uomo si tolse il cappuccio del mantello e la fisso'.La testa accuratamente rasata,lo sguardo profondo e tagliente.La corazza che fuoriusciva dal mantello,tradiva il suo essere un cavaliere."Dove sei stata sino ad ora?"Chiese,scuotendo il capo,alla giovane."A fare quello che mi comondaste:accendere un cero per il vostro vescovo!"Rispose lei."Il nostro vescovo,vorrai dire!E' anche il tuo signore,non dimenticarlo!A lui sei consacrata,come tutte le altre che sono qui!"Disse lui con sguardo ostile."Si,il mio vescovo!"Disse lei,guardando a terra.Lui si avvicino ad ella,accarezzandole il viso tremante e dicendo:"Tu e le altre avete avuto un gran dono.Appartenete all'uomo piu' potente della regione e,data la debolezza dei nobili di questo regno,forse piu' potente in assoluto!Ai vostri genitori è stato fatto un gran dono:il perdono di tutti i loro peccati,per il solo essere vostri consaguinei!Eppure tu,ignorando tutto cio',infanghi te stessa accogliendo un altro nei tuoi pensieri!"Lei,colpita da quelle parole,nego'."Non mentire!Vuoi che la Santa Vergine,alla quale hai appena acceso un cero,pianga sangue per i tuoi peccati?"Grido' l'uomo.Ella negava con forza."Zitta!Ora devi giurarmi che lo dimenticherai!Dimenticalo oppure io lo uccidero'!Giuramelo!Giuramelo ora!"A quelle parole,ella si getto' ai piedi del cavaliere piangendo."Non posso giurarlo!Non avete mai amato nessuno voi?Come potete chiedermi questo?"L'uomo impassibile continuo' a chiedere:"Giuramelo!Giuramelo e lo salverai!"Ella,guardandolo per un momento,disse:"E sia!Lo giuro!Ma voi risparmiatelo!"E detto questo svenne."Portatela con le altre!"Ordino' ai suoi uomini il cavaliere.Poi con ghigno malefico,si diresse verso la statua della Vergine nella grotta.Ad udire quei passi,il ragazzo credette che era la sua Imma che tornava da lui.Ma udi' invece la voce del cavaliere."Esci fuori dal tuo nascondiglio,o la tua amica morira' tra mille torture!"Il ragazzo usci lentamente allo scoperto,dicendo:!Tu toccala ed io sgozzero' te e la tua razza come maiali!"In quel frangente i tre uomini che accompagnavano il cavaliere balzarono sul ragazzo.Ma egli,come un animale braccato se ne libero',uccidendone due con la sua spada e stordendone il terzo.Ma la lotta lo distrasse,dando la possibilita' al cavaliere di colpirlo a tradimento con un pugnale al ventre.Con gli occhi fattisi rossi di sangue ed incapace di parlare,il ragazzo si accascio'tra le rocce."Buttatelo fuori alla caverna,saranno le fiere della foresta a cibarsi delle sue carni!"Disse il cavaliere,emettendo una risata forzata ed allontanandosi dopo essersi segnato con la croce davanti alla statuia della Vergine.
CONTINUA...
Icarius
00martedì 17 ottobre 2006 17:46
Il giardino era fiorito come fosse Maggio.Una lieve brezza spirava nell'aria,rendendo gradevole la calura quasi estiva.Il ragazzo vagava,carezzando con le mani l'alta erba che lo circondava.Imma era li a pochi passi,china presso un roseto."Non troverai una rosa bella come te,anima mia!"Disse il ragazzo andandole vicino.Ella pero' non rispondeva ne si voltava."Imma,sono io.Guardami ti prego!"Grido' ansioso il ragazzo.Ella allora si volto'.Aveva gli occhi chiusi ma era chiaro che piangesse.Poi la sua iommagine a poco a poco inizio' a dissolversi."Imma dove vai?Aspettami,perche' piangi!Imma!Imma!Non lasciarmi di nuovo!"Emise un grido,svegliandosi bruscamente."Ti sei ripreso,ragazzo mio!Sono tre giorni che non riprendevi conoscenza!"Disse l'uomo che lo amava ormai come fosse suo figlio."Ammone non è riuscito a seguire il tuo ordine quella notte!E'tornato sui suoi passi per fortuna,trovandoti ferito,in fin di vita!"Continuo' l'uomo."Ora ricordo:quel cavaliere in quella grotta!Maledetto è lui che tiene in ostaggio la mia Imma!Giuro davanti ai Santi che lo ritrovero!"Disse il ragazzo,tenendosi il capo fasciato."Ora pensa a guarire e a rimetterti in sesto,figlio mio!"Concluse l'uomo.Due settimane circa dopo quel risveglio,il ragazzo,ormai rimessosi,raggiunse l'uomo nel querceto presso il cortile del palazzo."Padre mio e mio signore,sebbene io giunsi qui da te gia ragazzino,è come se tu fossi mio padre!Tutto cio' che so e che sono lo devo a te solo!Se un di saro' cavaliere,e giuro che lo saro',tuo sara' il merito,per quello che presso la tua casa ho appreso!Ora pero',come tu mi hai insegnato,il destino bussa alla mia porta!Devo ritrovarla,padre mio!Partiro' oggi stesso,con la tua benedizione!"Detto questo,il ragazzo si chino' davanti all'uomo.Questi,poso'la sua mano sul capo del giovane e disse:"Sapevo che questo momento sarebbe giunto,figlio mio!Tutto cio che potevo insegnarti ora tu lo conosci!Segui il tuo fato e diventa cio' per il quale sei nato:il primo fra i cavalieri!Va,ora.Ammone verra' con te,per proteggerti come ha sempre fatto!"Il ragazzo si alzo' e disse:"Giuro che tornero' da te,padre mio!E tornero' con lo stemma e la fama di cavaliere,il primo cavaliere!"Non passarono che poche ore,dalla partenza del ragazzo,che in quel palazzo giunsero alcuni cavalieri."Cerchiamo Ruggero di Bueville,maestro d'armi e pari del regno!"Disse il piu' fiero di loro all'uomo!"Costui li guardo',poi rispose:"Un pari del regno voi lo cercate in mezzo a questa foresta,my lord?"Il cavaliere continuo' dicendo:"Colui che cerchiamo è tanto nobile e santo,da poter rendere anche questa inospitale foresta come fosse una reggia!Lascio' tempo fa la capitale per la sua troppo alta corruzione,rifuggiandosi qui!"L'uomo sorrise e disse:"Sono io colui del quale domandate!"Il cavaliere si porto' le mani sul petto,dicendo:"My lord,sono Jean Calendot,duca di Garibe'!Ho bisogno del vostro aiuto!C'è da combattere!"L'uomo inizio' a camminare verso la fontana che guarniva il cortile del suo palazzo.Poi,arrestatosi disse loro:"Sono troppo vecchio e stanco per altre battaglie.Esse ormai non hanno piu' lo stesso fascino di un tempo,per me!"Il cavaliere gli si fece incontro e rispose:"Siamo qui per sapere da voi di un valente eroe.Vedete my lord,ho sei figli,due maschi,qui con me oggi e quattro femmine.La minore,Rose,ha sognato la Vergine,che le mostrava un cavaliere e questi,nel sogno,portava le insegne che un tempo sfoggiaste in Terrasanta,quando vi recaste cola'per difendere San Giovanni D'Acri dagli infendeli!Ditemi cosa voleva significare questo sogno!"Ruggero rispose,dopo un momento di silenzio:"Forse ero io in gioventu'!Vostra figlia,nel sentire storie di crociati mi avra' sognato!Strano scherzo del fato!Non saprei dirvi altro altrimenti!"
"No,my lord!Non eravate voi quel cavaliere!Mia figlia nel sogno,nella sua ingenuita' di ragazzina,ha trovato il coraggio di chiedere a quel cavaliere chi fasse.Andre' d'Afradoca,rispose lui.In quel momento ella si desto',ricordando tutto il sogno,grazie al Cielo!"Perche'cercate un uomo visto in sogno da vostra figlia?Volete forse maritarla?"Chiese Ruggero divertito."E' fuori luogo la vostra ironia,mio signore!Il lutto e la disperazione si sono posati su Garibe'.All'indomani di una mia spedizione contro i mori,che abitano il sud delle mie terre,a Garibe'giunse un cavaliere ed il suo seguito.Era Shimon d'Ingne',capitano della guardia del vescovo di Nolignone.E proprio per ordine del vescovo,egli era giunto da noi.Chiese le piu' belle donne dal mio ducato,pena,se qualcuno si fosse opposto,l'uccisione dei maschi adulti e la vendita di donne e bambini come schiavi!Non essendoci uomini vigorosi a difendere il ducato,egli prese facilmente quelle che gli parvero le piu' belle ragazze di Garibe'.Prima di andare via,promise che questo dono per il verziere del vescovo,avrebbe dato il perdono dei peccati che fossero stati rivelati in confessione!Quando,dopo 2 settimane,feci ritorno a casa con i miei uomini,seppi tutto,maledicendo me stesso e le mie terre da difendere!Peccai anche contro Dio,che aveva permesso tutto cio',mentre io ero a punire i nemici della sua fede!"In lacrime il cavaliere continuo':"Preparai tutto per una nuova spedizione,non piu' contro gli infedeli,ma contro colui che doveva difendere la nostra fede e salvare le nostre anime:Sua grazia,il vescovo di Nolignone!Perche',tra le donne rapite,vi era anche mia figlia,Imma!Ora capite come per me,il sogno di mia figlia Rose,è un segno del cielo!Aiutatemi,vi supplico!Fatelo ed io vi donero' meta delle mie terre!"Ruggero si scuso' per le sue parole di poco fa,e invito' l'uomo ed suoi ad entrare in casa."Miei signori,tutto cio che ho è questo palazzo!Fatene cio' che piu' vi aggrada,è vostro!Piu' non so che fare!Sono vecchio e solo,posso solo dirvi di partire per Nolignone piu' in fretta possibile.So che essa ha tre porte:una conosciuta da tutti,ma una volta giunto il seguito che porta le vostre donne,sara' chiusa e guardate dalle sentinelle;non vi restera,quindi che cercare le altre due,nascoste ai confini di questa foresta!Badate pero' che queste non sono state mai trovate dagli stranieri!Che Iddio vi assista!" Stando cosi il tutto,il cavaliere ed i suoi,preso congedo da Ruggero e dal suo palazzo,partirono alla ricerca delle loro donne.Il vecchio Ruggero li segui' con lo sguardo,fino a quando la foresta di Afragellania li copri'con il suo manto verde...
CONTINUA
Icarius
00mercoledì 18 ottobre 2006 00:03
Mmm...a giudicare dalla mancanza di commenti,credo che questo raccontino non abbia "acchiappato" piu' di tanto gli utenti del forum [SM=g27834] ...cerchero' di postare qualcosa di piu' interessante... [SM=x629153]
Maka@
00venerdì 20 ottobre 2006 07:16
ciao Icarius.. complimenti per cio' che stai scrivendo.. Come sempre i tuoi racconti sono bellissimi. [SM=x629200]
un abbraccio.

[Modificato da Maka@ 20/10/2006 7.21]

[Modificato da Maka@ 20/10/2006 7.22]

Icarius
00venerdì 20 ottobre 2006 17:55
Allora visto che ti piace,lo continuero'...sperando che la musa mi venga in aiuto ispirandomi un po'... [SM=x629197]
Maka@
00sabato 21 ottobre 2006 09:59
Re:

Scritto da: Icarius 20/10/2006 17.55
Allora visto che ti piace,lo continuero'...sperando che la musa mi venga in aiuto ispirandomi un po'... [SM=x629197]



Grazie Icarius. Ne sono felice perche' sono veramente belli.
un bacione.
.Marika.
00sabato 21 ottobre 2006 12:53
Un racconto? Ma è un romanzo [SM=g27828]
Bravo Icarius, leggerlo è piacevole e il discorso fila.
Ma lo stai scrivendo un po' per volta?
[SM=x629186]

Icarius
00domenica 22 ottobre 2006 03:48
Re:

Scritto da: .Marika. 21/10/2006 12.53
Un racconto? Ma è un romanzo [SM=g27828]
Bravo Icarius, leggerlo è piacevole e il discorso fila.
Ma lo stai scrivendo un po' per volta?
[SM=x629186]




Grazie Marika!
Piu' che altro è la musa che detta un po' per volta,io mi adeguo!
chicom
00domenica 22 ottobre 2006 22:55

sì, è proprio un romanzo [SM=g27828]

si fa un po' fatica a leggerlo perkè icarius nn usa l'andare a capo e lo staccare i capoversi dei capitoli , ma lo si gusta lo stesso [SM=g27824]

ebbravo icarius
ebbrava la sua musa [SM=g27823]

[SM=x629216]
Icarius
00martedì 24 ottobre 2006 02:21
Jean Calendot ed i suoi uomini giunsero in un punto in cui il sentiero,che sembrava essersi aperto un varco naturale in quella folta vegetazione,si diramava in varie viuzze.Ser Jean,chiamando a se suo figlio Crestien,disse:"Questa foresta sembra vivere!Si apre e si chiude a suo piacimento!E sembra ci abbia inghiottito!Tra poco sara' buio,comanda gli uomini di montare le tende,ci accamperemo qui per stanotte!"Ma nel cuore della notte,mentre tutti dormivano,il soldato assegnato al turno di guardia sveglia Crestien."Signore,sta per succedere qualcosa!Ascoltate,la foresta si è zittita!"Ansimo' il soldato,quasi terrorizzato.Crestien suono' il suo corno svegliando l'intera compagnia.E in quel preciso momento,di nuovo si udi' nell'aria il funereo rintocco di Thesis,la campana della morte.Ser Jean fece serrare i ranghi dei suoi,chiamando schemi difensivi.Poi il suono cesso'."Che cosa era,padre?"Chiese Moulen,l'altro figlio di Ser Jean."La voce della morte,figlio mio!"Rispose l'uomo,con gli occhi quasi fuori dalle orbite.Fino all'alba,nessuno di loro chiuse occhio.Poi si rimisero in viaggio.Intanto,in un'altra zona della foresta,due figure a cavallo attraversavano la verde vegetazione."Guarda Ammone,li c'è un ruscello!Fai abbeverare i cavalli,mentre io scavalco quegli spuntoni di roccia,per vedere se il sentiero oltre è percorribile."Disse il giovane eroe.Arrivato sulla roccia piu' alta,noto' che sotto qualcosa luccicava in una siepe.Salto giu' insospettito,per vedere cosa fosse.E dal cespuglio si alzo' un uomo,ricoperto di corazza ma senza elmo,mostrando un viso scarno,capelli bianchi e lucidi,occhi piccoli e affossati.Con voce stridula disse:"Chi sei?"Il ragazzo fiero rispose:"Perche' vi nascondete come una serpe?"In quell'istante dal fogliame alto e folto,si levarono altri quattro uomini."Vedo che è un nido di serpi!"Grido' il ragazzo."Sono Ser Darius di Nolignone,pagherete per quest'affronto!Uccidetelo uomini!"Grido' l'uomo senza elmo.La lotta fu subito aspra.I quattro uomini si lanciarono sul giovane eroe.L'impatto con due di loro fu tremendo;le loro spade si abbatterono sullo scudo del ragazzo con un fragore assordante.Gli altri due cercarono di aggirarlo,per poterlo colpire alle spalle.Ma il giovane era troppo esperto e rapido per cadere in trappola."Gaglioffi,dovevate tagliare la corda,ora vi tagliero' le gole!"Gridava il ragazzo,brandendo la spada e fendendo l'aria.Ad un tratto,giunse galoppando un uomo.Alto,robusto e agile,veloce scese da cavallo gridando:"Sono con voi,messere!"Il ragazzo con superbia grido':"Cerco nemici non aiuto!"Ma il nuovo arrivato,lanciandosi su uno dei soldati e squartondogli il petto,rispose:"Fate silenzio!Tanto l'aiuto ve l'ho presto lo stesso!"In breve i due uccisero i quattro uomini,mentre Ser Darius in fuga li maledi'"Folli,avete ucciso le guardie di sua grazia il vescovo di Nolignone!La pagherete!"Il ragazzo quasi si lancio' all'insegiumento di quel vile,ma l'altro,tenendolo per un braccio,gli disse."Lasciatelo perdere!"Allora il ragazzo,rimettendo nel fodero la spada,disse:"Grazie dell'aiuto non richiesto!"L'altro,guardandolo con sospetto,rispose:"Parlate da prode ma anche da ingrato!"
"Trovate?Mi avete sciupato la contesa!"Disse il ragazzo con irriverenza."Ne cercate un'altra?Vi daro' cio' che chiedete!"Disse l'uomo seccato.I due iniziarono la tenzone.Si batterono a lungo e con accanimento.I colpi ben indirizzati,sfioravano le vesti dei due,che solo grazie alla loro agilita' si salvavano dai rispettivi fendenti.Piu' di una volta le loro spade si incastrarono l'una all'altra.In quella fitta vegetazione,rami e piccoli fusti d'albero venivano tagliati dalle loro spade.L'ultimo corpo a corpo pero' regolo',o meglio,fermo',la contesa.I due stremati caddero in terra."Al diavolo!Sono Gemmil,cortese avventuriero,poeta all'occorenza e sublime cantore di me stesso!Voi chi siete?"
"Uno che vi fara' la pelle!In guardia,la contesa non è finita!"Grido' il ragazzo."Per me si,invece!Sono stanco!Ed anche voi lo siete!"Disse Gemmil con fare sufficente.Il ragazzo impugno' la spada a due mani dicendo:"Alzati fellone!Alzati o ti accoppo anche se sei disarmato!"Gemmil lo guardo'con gli occhi socchiusi."Entriamo in confidenza?E sia!Guardati,amico mio;hai il mantello ridotto in brandelli e sei stanco morto!Ammettilo,abbiamo chiuso in pareggio!"Concluse.In quel momento si udirono cavalli e ruote di grossi carri"Viene da sotto quella rupe!Che sara?"Disse Gemmil.I due corsero ad affacciarsi per vederci chiaro e videro qualcosa che li turbo'.Un corteo attraversava la foresta.Un superbo e magnifico cavaliere lo giudava.Dietro di lui un carro con due bare,trainato da quattro cavalli.Di seguito un secondo carro,piu' grande,che,trainato da sei cavalli,conduceva alcune donne dietro l'altro carro.Sette cavalieri a cavallo su ciascuno dei due lati del secondo carro accompagnavano il corteo.Subito dietro il carro,quattro giovani paggi,con al guinzaglio ciascuno due cani alani,seguivano a piedi il corteo.Chiudevano la processione,dodici vergini,sempre a piedi,che con lunghe corone fra le mani,recitavano i sacri misteri del Santo Rosario.Dall'alto della rupe,da dove miravano la scena,Gemmil ed il ragazzo stavano in silenzio.Ma all'improvviso il ragazzo disse:"Quello che guida il corteo è il cavaliere che stava per uccidermi,nella grotta della Vergiine Maria!"Gemmil,facendogli cenno di stare giu ed in silenzio,gli disse:"Abbassa la testa,o stavolta ti uccidera' davvero!"Ma ad un tratto il ragazzo,vedendo il carro che conduceva le donne,riconobbe una figura."Ma...grandezza del Cielo...quella è lei...è Imma!"E fuori di se stava per saltare giu' dalla rupe."Fermati,pazzo!Vuoi sfracellarti al suolo!Qualsiasi cosa tu abbia visto,non saresti stato in grado di raggiungerla,visto che saresti finito in mille pezzi,schiantato sulle rocce!"Disse gemmil,tenendolo fermo a fatica.Solo la sua stazza e la sua forza,sicuramente piu' sviluppate della media degli uomini,gli permise di tenere fermo il ragazzo,che forte di quella visione,sembrava gli si fossero ingigantite le forze,tanto si dimenava come un ossesso."Lasciami cane!Fellone!Maledetto,lasciami andare!Se non potro' raggiungerla,giuro che ti uccidero!"Alla fine,Gemmil fu costretto a colpirlo,facendogli perdere i sensi.Solo cosi pote' fermare l'impeto del ragazzo,che sembrava aver consumato le forze dello stesso Gemmil,nel tentativo di liberarsi e lanciarsi verso la sua Imma...
CONTINUA.
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