La pala di Santa Cecilia di Antonio Gherardi, tornata al suo splendore dopo il restauro che ha eliminato i pesanti interventi ottocenteschi, dopo l’esposizione al Museo Nazionale di Palazzo Venezia terminata il 5 febbraio, sarà esposta dal 16 al 26 febbraio presso lo Spazio Risonanze dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, prima di rientrare nella Cappella della chiesa dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari, sua sede storica.
Il ritratto della santa fu realizzato dal reatino Antonio Gherardi (1638-1702) sul finire del Seicento su commissione della Congregazione dei Musici, oggi Accademia di Santa Cecilia, e rappresenta il fulcro del grande apparato decorativo della Cappella, ideato dallo stesso Gherardi con la collaborazione dei piu' importanti musicisti dell'epoca, come Carlo Mannelli, Ottavio Pitoni e Arcangelo Corelli. Il restauro dell'opera e' nato da un progetto di Lydia Saraca Colonnelli, curatrice della monografica su Antonio Gherardi, allestita presso il Palazzo Vescovile di Rieti nel 2003.
Dopo il restauro dell'opera, al posto delle scure fronde che l'avevano coperta, e' ricomparso un nuovo sfondo di natura architettonica che ha svelato numerosi particolari che hanno cambiato i simbolismi del quadro: la Santa, ad esempio, non ha in mano un foglio di carta da musica, ma appoggia le dita su un organo.
La mostra all'Auditorium permetterà, non solo di seguire il suggestivo percorso del restauro, ma anche di ricostruire il contesto storico nel quale l'opera fu commissionata a Gherardi, grazie a materiali provenienti dall'Archivio storico dell'Accademia di Santa Cecilia.
Keko