Soria di un grande amore

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00venerdì 27 ottobre 2006 11:05
- Dove vuoi che vada? Vado al mare, dove posso andare - diceva Guglielmo, rispondendo alla domanda di Giovanna mentre cercava di infilarsi i calzoni:

Parto questa sera , domani, purtroppo, sarò lontano da te a guardare il mare, immerso nella mia solitudine, accanto ad una donna che non amo che sta sdraiata tutto il giorno sulla spiaggia e si preoccupa solo della sua abbronzatura, quella che dovrà mostrare alle sue amiche insieme alle scollature dei suoi preziosi vestiti. - Va bene - rispose Giovanna. Si erano conosciuti una sera di fine Marzo alla festa di compleanno dell’architetto arredatore amico di entrambi. - Ti auguro un viaggio tranquillo e sereno, ma, soprattutto, spero, o meglio ti raccomando, di non fare menzione con nessuno di quello che è successo qui tra noi oggi. Hai capito Guglielmo? Nessuno dovrà mai sapere di questa giornata trascorsa insieme, tu sai benissimo che io non posso lasciare mio marito ed i miei figli. Non siamo in una nazione dove divorziare legalmente e' semplice. Non e' facile per me separarmi senza subire forti ripercussioni di ogni genere

Quello che c’è tra noi è bellissimo, è un amore sincero, forte, a volte mi sento come una di quelle donne che popolano i romanzi russi dell’Ottocento. Credimi Guglielmo! In futuro è meglio se non mi metti tra i tuoi desideri e mi passi direttamente nei tuoi ricordi, quei ricordi segreti, intimi che appartengono solo a noi e che sappiamo di non poter mai condividere con altri, perché sono così preziosi, così belli che abbiamo paura di vederli andare in frantumi se ad altri fosse possibile conoscere.

In queste ore che abbiamo trascorso insieme il mondo e ciò che lo rappresentava è rimasto fuori da questa stanza, ci siamo donati completamente l’una all’altro, abbiamo assaporato ogni attimo, distillato il succo di una passione coltivata a lungo, abbiamo goduto con forza e con dolcezza, ma anche con rabbia e, forse, anche con un po’ di nostalgia. Guglielmo!! - Continuava a dire con piglio Giovanna - in queste poche ore della nostra esistenza abbiamo concentrato dieci, cento, mille rapporti sessuali. Tutti quei rapporti sessuali che in futuro avremmo cercato in maniera clandestina,io nascondendomi e rubando tempo e affetto alla mia famiglia ed illudendoti che un futuro possa esserci tra noi.

Questa sarà l’unica volta che abbiamo fatto l’amore e sarà anche l’ultima volta che ci vediamo, domani pomeriggio parto. - Senti Giovanna! - replicò Guglielmo: - tu credi veramente che trasferendoti migliaia di chilometri lontano sia la soluzione? Pensi che si possa scappare da se stessi? Non pensi e credi che bisogna cercare altre soluzioni? Io non capisco più niente, sono poco lucido e riesco anche a vedere poco nell’enorme buco nero dove mi hai cacciato con le tue parole , ma la tua mi sembra una soluzione da vigliacchi, tu dici di voler correre lontano dalla sofferenza, ma così facendo ti perdi anche la dolcezza dell’amore!

Quando si ama: in America, in Africa, qui in Italia, non cambia nulla, non bisogna fuggire per paura di farsi male, Io non voglio nascondermi, non voglio scappare, ma voglio gridare a tutti che ti amo. Guarda apro la finestra e mi metto a gridare al mondo che ti amo: Io amo Giovanna sono innamorato follemente della donna più fantastica di questo mondo. Signore!! Signore!! Si lei, proprio lei! Col panama e la camicia bianca, lo sa che io sono follemente innamorato di Giovanna ? - . - Chiudi immediatamente quella finestra! - si affrettò a dire Giovanna, mentre i raggi del sole e la calura di Agosto riempivano la stanza dove ancora, acre, si respirava l’odore del sesso. - Tu sei un pazzo, sei fuori di testa, vuoi farti sentire da tutto il palazzo?. Basta! Smettila!! Ho deciso!! Non voglio soffrire e non voglio essere la tua amante! Io voglio vivere alla luce del sole, non con la vergogna addosso e ti ho spiegato che per diversi motivi nn posso separarmi, non posso correre il rischio di perdere i miei figli ne morirei e morirebbe il nostro Amore , perciò vado con il cuore a pezzi ADDIO

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.Marika.
00sabato 28 ottobre 2006 20:58
Bel racconto, potresti titolarlo anche "l'apoteosi dell'ipocrisia"
[SM=x629184]

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00sabato 28 ottobre 2006 21:13
Re:
[SM=x629183]

Scritto da: .Marika. 28/10/2006 20.58
Bel racconto, potresti titolarlo anche "l'apoteosi dell'ipocrisia"
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[SM=x629242]



[SM=x629183]

grazie.. [SM=x629165]
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