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Keko01
00venerdì 10 marzo 2006 00:14
....un incredibile tesoro

Capolavori dei grandi del Novecento, quasi tutti inediti.

Milano, 9 mar. - Una scoperta che ha del clamoroso, e che potrebbe indurre gli studiosi ad aggiornare (se non a riscrivere) interi capitoli della storia dell'arte del Novecento italiano: un immenso tesoro di opere d'arte, la cui esistenza era stata completamente ignorata fino a oggi, emerge dalle nebbie del segreto in cui è stato custodito per decenni. 827 quadri e 27 sculture che vantano le più grandi firme del secolo scorso: De Chirico, Carrà, De Pisis, Fontana, Sassu, Turcato, Tancredi, Baj, Campigli, Caporossi, Sironi, Manzoni, Usellini, tanto per citare alcuni nomi di questa stupefacente galleria sconosciuta in cui è rappresentato quasi tutto il gotha dell'arte italiana fra gli anni Dieci e Novanta. A raccontare all’Adnkronos Cultura questa scoperta, che verrà comunicata alla stampa domani presso il Museo Diocesano di Milano, Giulio Gravaghi, presidente del comitato organizzatore della mostra che si terrà a Palazzo Farnese di Piacenza il prossimo 30 settembre.

Protagonista di questa vicenda, la settantacinquenne Domenica Rosa Mazzolini, la quale lavorò come infermiera in uno studio medico milanese, dalle parti di Brera, il cui personale medico sembra fosse particolarmente sensibile all’arte, tanto da mettere insieme, nel corso dei decenni, una collezione dal valore inestimabile cui contribuirono decine di maestri della pittura italiana, pazienti dello studio. Alcuni di essi, ancora non famosi, usavano le proprie opere come forma di pagamento; altri, legati da amicizia o gratitudine verso l’infermiera e i medici, le donarono; alcune opere, invece, furono commissionate da quelli che si capisce essere dei collezionisti coscienti e attenti alle dinamiche e alle evoluzioni artistiche.

Morti tutti i componenti dello studio, e senza lasciare eredi, la signora Mazzolini, anche lei priva di prole, si è ritrovata unica proprietaria di un tesoro che ha dell’incredibile, sia per la qualità artistica che per le sue dimensioni. Ancora più incredibile, però, è il fatto che la signora abbia deciso di donare, con atto assolutamente disinteressato formalizzato nel febbraio 2005, il suo tesoro alla Diocesi di Piacenza-Bobbio, con le uniche due condizioni di non vendere i pezzi della collezione e di assicurarne la maggiore visibilità possibile perché il mondo intero possa ammirare questi capolavori. Il primo atto della Diocesi, per andare incontro alla volontà della signora, è l'organizzazione della mostra, "L'anima del Novecento. Nostalgie di speranza", che la società Cenacolo allestirà a Piacenza il prossimo 30 settembre.

“La notizia sconvolgente - ha dichiarato Gravaghi - che poi è il motivo che mi ha spinto ad accettare questo incarico non remunerato, è che ci troviamo di fronte a un tesoro inedito. Non solo, ma le opere svelano aspetti ignoti dell’arte di questi grandi nomi: ad esempio, tra i dieci De Chirico inediti, vi sono opere come “Esculapio Proctologo”, realizzate dal pittore che, probabilmente, soffriva di questo disturbo e che presentano soggetti particolari che esulano dalla metafisica. Questo vale anche per le opere di De Pisis che aveva, evidentemente, un rapporto di amicizia con questi medici. Subito dopo la donazione, un team di massimi esperti (storici dell’arte e rappresentanti delle varie fondazioni) hanno esaminato le opere per constatare se si trattasse davvero di pezzi autentici: il risultato conferma che si tratta di opere originali. Le opere sono state quindi inventariate e fotografate”.

(Adnkronos Cultura)



Keko [SM=g27823]

loshrike
00venerdì 10 marzo 2006 21:44
La notizia ha veramente dell'incredibile.. non è che ci troviamo di fronte ad uno scherzo stile teste di Modigliani nell'Arno??

Losh :rid1:
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