Un viaggio...verso il cielo

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LEELAHEL
00giovedì 27 luglio 2006 08:07
Premessa



E’ la prima volta che scrivo un racconto e mentre le poesie che ho inserito nel Forum erano già scritte, l’impulso per questo scritto mi è venuto dal Forum.
Non sono, quindi, certo un campione di stile e, poi, quando ho il desiderio di scrivere devo farlo subito, sennò l’ispirazione prende il volo.

Non ho avuto tempo di rivedere lo stile, il motivo per cui scrivo nasce da argomenti trattati nelle recenti discussioni e quello che desidero non è tanto essere valutato sulla forma, anzi non desidero propriamente una valutazione ma, una reazione ai contenuti, sentire se vi toccano “dentro” o se non vi dicono nulla o se ritenete siano delle baggianate più o meno reali, più o meno inventate che siano.

Su un aspetto della forma però mi interessa il vostro parere: il prologo è svolto nel tempo passato narrativo per rappresentare un avvicinamento al momento principale del racconto, quasi un background di preparazione che possa creare anche aspettativa.
Il nucleo del racconto è al presente e in forma di dialogo, per sottolinearne la parte che “vive”, che dovrebbe colpire l’immaginazione.

Ovviamente non voglio condizionarvi, ci mancherebbe siete liberi di esprimere tutti i pareri che desiderate, ho solo espresso i motivi che mi hanno spinto a scrivere.
LEELAHEL
00giovedì 27 luglio 2006 08:23
Un viaggio...verso il cielo
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Quello che è successo non era certo previsto.
Un viaggio nel viaggio che doveva accadere, proprio perché non preordinato, proprio lì, esattamente; si è svolto intensamente, con profondità , senza guida ed ha segnato una svolta nella mia vita.

Desideravo da tempo ritrovarmi con le mie cugine venezuelane, Consuelo e Cristina; la prima tratti forti del viso, vestire zingaresco in linea con la sua anima istintiva, priva di regole, spontanea, un fuoco perenne negli occhi, impazienza di qualcosa che attende da tempo e che non riesce a riconoscere; ha gestito librerie, bar, attività di tarocchi, si definisce una “bruja”.
Cristina, viso delicato sorridente di occhi calmi e sereni; sobria e curata nel vestire che delinea un carattere sensibile. Ricercatrice universitaria nel campo etnico e attività nel campo della medicina orientale; un percorso di crescita interiore lineare.

Sono così diverse, ma per me sono come due sorelle: le vita della loro madre e di mio padre sono state molto simili, marcate da sofferenze di gioventù e conseguenti comportamenti conflittuali con i figli.
Il rapporto tra noi cugini è stato, quindi, sempre molto forte, profondo e imbevuto di una complicità briosa.

Di ritorno da un viaggio nel centro America, dai messaggi forti: Panama dove mi sento sempre a “casa”,… accolto dagli indios Kuna, dopo attenta osservazione, come uno di loro ….., quel momento magico sul vulcano Barù….i primi approcci increduli con la pranoterapia…..l’incontro con “Mano de Pietra”….la fusione con la natura della selva…
Guardando indietro scorgo il filo invisibile che unisce questi eventi, che sono uno la conseguenza dell’altro, in preparazione del “viaggio” nel viaggio.

Lo scorrere delle circostanze, quindi, mi porta da loro durante le feste pasquali.

Sento un desiderio crescente, man mano che si avvicina il giorno della mia partenza per Caracas, un’eccitazione infantile, un brivido caldo dell’intimo, un impazienza di stringerle a me.

Venezuela, los Roques, i Caraibi, paesaggi selvaggi, forti; terra di contrasti incredibili, miserie e ricchezze notevoli, governo corrotto; paese di “maestri”spirituali e di magia nere e bianca radicata nel vivere quotidiano (la “bruja” – le strega -).

Un mattino, Consuelo, mi disse che doveva andare nell’interno da una “bruja” che le ha promesso di eseguire un rituale per aiutare la sua biblioteca che stava attraversando una pesante crisi negli affari.
Non mi sono mai piaciute le magie e con essa chi la pratica, siano esse buone o cattive, perché ritengo che la vita vada costruita con le proprie forze. Ma in fin dei conti mi interessava solo stare con lei e, così, il viaggio nei territori meno conosciuti, tra la gente vera, mi attirò senza scampo.
Mi sentivo leggero, non certo attore principale.

Arrivati sul posto, camminavamo tra la gente semplice del piccolo “pueblo” e per la prima volta provai la sensazione che i miei contorni sfumassero, la mia entità corporea perdesse la sua forma conosciuta per sentirmi crescere, leggero, ma con le energie più forti.

Nel frattempo, raggiungemmo la casa semplice, spoglia della “bruja”.

continua....

LEELAHEL
00giovedì 27 luglio 2006 10:21
continua....
Mi aspetto una tipica india, ma, prima sorpresa, i tratti del viso sono decisamente egiziani e così il colore della pelle.
I suoi occhi intensi, marrone scuro, quasi neri, appena rafforzati da un leggero tocco di matita nera, lanciano frecce penetranti, calde, non mi sembrano indagatrici né cattive.

Parliamo del motivo che ha portato Consuelo da lei, del più e del meno, ma non sembra molto interessata.
Lentamente senza che io mi accorga indirizza il discorso su di me, poi, improvvisamente cambia tono e..: “Raccontami la tua vita..”, la domanda esplode quasi come una eco e non riesco a non risponderle e lei non mi interrompe mai, ascolta, in silenzio, attenta.

Il racconto è fluito senza sforzo, senza intoppi, quasi la sua calma mi guidasse, senza timori.
“Il tuo racconto è molto interessante…lo sai che tu potresti aiutare molto tua cugina, vuoi farlo ?”. Accidenti mi ha spiazzato nuovamente, non riesco ad avere dubbi, decisamente sa trascinare, non avverto pericolo però. Uno sguardo di assenso di Consuelo mi convince definitivamente, d’altra parte è lei l’esperta di “bruje”..

Ci introduce in una stanza, dietro una tenda di artigianato indio. Il cuore mi batte all’impazzata, quando scorgo al centro di un mobile in pietra, addossato alla parete bianca, un idolo egizio !..l’impressione iniziale, aumenta di intensità.

La preparazione è lenta, sicura e tranquillizzante: stiamo seduti in posizione del loto, fianco a fianco con la mia mano destra nella sinistra di Consuelo.
Lei ci pone dei sassolini nelle mani, ci fa chiudere gli occhi e si siede di fronte a noi sotto all’idolo egizio.

continua....

[Modificato da LEELAHEL 27/07/2006 10.26]

LEELAHEL
00giovedì 27 luglio 2006 10:52
continua...
...
I sassolini diventano caldi, si muovono, lei interroga mia cugina sulle sue sensazioni, io mi lascio andare alle sensazioni, le due mani si stringono leggermente e sento fluire il sentimento forte che mi lega a Consuelo.

“Cosa vedi, dove stai andando ?” .. mi accorgo che si sta rivolgendo a me – dopo Consuelo mi racconterà che si è alzata e si è seduta fronte a me, di fianco alla “bruja”.
D’improvviso mi sento ondeggiare sul pavimento e volare via – una luce verde attornia il mio corpo, ondeggia e vola via oltre alle pareti -.

Ho sempre visualizzato scene, in particolare di natura con facilità, ma ora partecipo ad una scena viva!

“Sto percorrendo una strada in salita, argentea....faccio fatica, ma sento che tu sei vicina a me”.

La sua voce calma e penetrante mi raggiunge: “Prendi la mia mano se vuoi, stringila, ti aiuterò a procedere”. “Ora prosegui e raccontami cosa vedi..”

“In lontananza intravedo una porta, come sospesa nell’aria, è aperta con due contorni, ma non c’è alcun muro “.

“Devi attraversare quella porta..” la sua voce mi raggiunge perentoria, “…è necessario che tu l’attraversi”.

Quando, con fatica, perdendo a tratti la visione, mi trovo davanti…la sorpresa mi blocca il respiro, i miei occhi si bagnano di lacrime di gioia: la porta non è altro che due angeli di fianco che guardano immobili verso l’esterno.

continua....

[Modificato da LEELAHEL 27/07/2006 10.53]

[Modificato da LEELAHEL 27/07/2006 10.54]

LEELAHEL
00giovedì 27 luglio 2006 12:45
continua....
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Passata la porta, la mia voce si blocca in gola, non riesco ad esprimere la serenità e intensità di colori mai visti, angeli danzano silenziosi, la luce è intensissima, ma non accecante, anzi calda, tranquillizzante.

E… “io sono pure un angelo e faccio capriole per la gioia..”.

L’estasi è bruscamente interrotta dalla voce perentoria “Ora devi ritornare !”. Cerco di resistere, la sensazione è meravigliosa..”… se resti può diventare pericoloso, potresti non poter più ritornare”.

Le descrivo anche il ritorno. La strada argentea riappare, solo che ora vedo chiaramente che dall’alto si restringe fino a raggiungere il mio ombelico, che ne è il punto di partenza.

Apro lentamente gli occhi, la mia mano sinistra si fa, stranamente, pesante, si rovescia senza mia volontà e ne cade un oggetto.
Guardo, è una pietra triangolare, argentea trasparente. Mentre la sto osservando, la “bruja”, che nel frattempo si era avvicinata a me,
- “..dove hai preso quella pietra ?”
- rispondo sorpreso “penso sia una di quelle che tu mi hai dato all’inizio”.
- “NO io non te l’ho mai data, conservala sarà importante nella tua vita”

Torniamo nella sala principale e la “bruja” inizia un discorso che mi raggela.

“Tu hai un charma molto pesante, ma sta per finire.
Hai fatto cose terribili nel passato, ma ti stai riscattando con la vita presente, hai avuto dei dolori profondi che ti stanno lavando dai peccati….ora però tu hai il potere di uccidere a distanza i tuoi nemici – ..penso.. che proprio non ne voglio sapere, mi interessa solo fare del bene, i miei nemici gli ignoro, non sono io a giudicarli e condannarli - ” .

Ma mentre sono immerso in tali pensieri, senza rendermi conto, sento partire, da solo nella mia testa, un vortice rapidissimo, inarrestabile, che si avvolge all’indietro, accidenti sto andando indietro nel tempo, in altre vite,…non riesco e forse non desidero fermarmi !
Lei mi guarda, improvvisamente dura e esplode “fermati, non farlo, ne avresti orrore!” . Mi blocco istantaneamente.

Recupero rapidamente e senza sforzo la presenza, ….penso.. – è proprio un atmosfera e una situazione irreale, dove tutto accade guidato da forze superiori a noi -..

Parliamo lentamente di non ricordo cosa; prima di accomiatarci, preso da un impulso improvviso l’abbraccio, un sentimento di fratellanza mi invade, vedo che i suoi occhi sono colmi di lacrime calde, come i miei, le apro la mano e le pongo nel palmo il volto di Cristo e la frase “Dio ti protegga”, con la sensazione di donarle ciò di cui necessitava da tempo.

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FINE


ariel.46
00venerdì 28 luglio 2006 01:18

Hai scritto un bel racconto, scorrevole e molto coinvolgente, hai saputo dosare molto bene le sensazioni, le emozioni e le paure...
Mi è piaciuto, io non sono un'esperta, anzi, in mezzo a scrittori e poeti mi sento un pesce fuor d'acqua.
Ti faccio tanti complimenti, grazie per aver condiviso con noi questo tuo scritto.
Ariel.

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LEELAHEL
00venerdì 28 luglio 2006 08:33
Re:

Scritto da: ariel.46 28/07/2006 1.18

hai saputo dosare molto bene le sensazioni, le emozioni e le paure...

grazie per aver condiviso con noi questo tuo scritto.
Ariel.

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Ti ringrazio per i complimenti che sento molto sinceri, ma quello che mi interessa molto è che tu abbia sentito un "equilibrio" tra i 3 "motori" principali delle nostre azioni è proprio l'aspeto principale che volevo, tra le righe, evidenziare.

Sulla condivisione: è il concetto in cio credo di più, per il quale sento di vivere, dal quale genera tutto: Amore, Amicizia, crescita spirituale..
Cos'è la condivisione se non, spero di non sbagliare, la misericordia predicata da Gesù.

Ciao un abbraccio forte forte

[SM=x629187]
Ahamiah
00venerdì 28 luglio 2006 12:22
Bel racconto, hai trasmetto sentimento e
quello che più "forse" cerchiamo di nascondere
un [SM=x629187]
LEELAHEL
00venerdì 28 luglio 2006 13:49
Re:

Scritto da: Ahamiah 28/07/2006 12.22
Bel racconto, hai trasmetto sentimento e
quello che più "forse" cerchiamo di nascondere
un [SM=x629187]



...lasciarsi andare...senza barriere fittizie, senza freni inibitori della nostra stassa natura originale ...noi stessi fino in fondo, ....non c'è idea di che limiti ("buoni", ovviamente) possiamo superare..

Grazie Ely, sono contento se "provoco" qualcosa ..
[SM=x629188]
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