piccola riflessione sull'inciampo
prima persona singolare presente indicativo del verbo "inciampare" o sostantivo?
in quale dei due casi ci si fa meno male?
in nessuno dei due casi
ciò che fa male non è l'inciampo in sé, ma l'eventuale impatto della propria faccia con il terreno
tecnicamente parlando dal momento dell'inciampo al contatto con il suolo, c'è in ogni caso un buon lasso di tempo che di solito si usa per pensare:
"ma dove ho messo il piede?"
"ehi, ke succede?"
"azz, ki ha spostato il terreno?"
ecc.. ecc..
oppure, se ci si rende conto di quale oggetto abbia causato la rovinosa caduta, la riflessione che precede la vampata di dolore facciale è:
"ma sono scemo? come ho fatto ad inciamp..."
"ma guarda sto strunz, proprio qui doveva mettere il..."
"azz, ste ciabatte, lo sapev..."
pensieri necessariamente tronki, in quanto troppo lunghi, eh eh, il suolo in corsa verso l'inciampante è molto più veloce
l'istinto però ci può aiutare in questi casi:
le mani scattano a parare il terreno senza ragionare, ke lo si voglia oppure no
anke se, essendo sfigato di mio, ultimamente sono inciampato parekkio, e avevo le mani in tasca
qui sta la fregatura
ma alla fine tutto questo è quasi ovvio, rasenta il banale, e quindi nn è questa prima parte ke da il senso al topic, ma la seguente
infatti tutto questo serve per arrivare ad una saggia considerazione:
rialzarsi è la parte più bella dell'inciampare
(...per la verità, anche sedare le risate degli astanti a bastonate può avere il suo lato piacevole...
)
ciao ciao
nota: spunto da quanto letto tempo fa da qualke parte nella rete