magritte a como

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chicom
00venerdì 5 maggio 2006 09:29

magari da abbinare ad una gita sul lago [SM=g27822]

A Villa Olmo, ottanta opere (sessanta dipinti a olio e venti tra disegni, oggetti, fotografie e lettere illustrate) del genio surrealista belga.
Quaranta lavori provengono dai Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio, che conservano la collezione pubblica più importante al mondo di opere di Magritte, e che saranno visibili in Italia per l’ultima volta, prima della loro definitiva collocazione nel Museo Magritte di Bruxelles, nell’aprile 2007.

Dopo la mostra del 2004 Joan Miró Alchimista del segno che ha riscosso l’interesse di 76.000 visitatori, e l’evento Picasso La seduzione del classico del 2005, che ha portato sulle rive del Lario oltre 80.000 persone,il Comune di Como propone per la primavera una nuova grande iniziativa.

Dal 25 marzo al 16 luglio 2006 nelle sale della settecentesca Villa Olmo si terrà la mostra «RENÉ MAGRITTE. L’impero delle luci», organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como in collaborazione con la Fondation Magritte di Bruxelles e i Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio.

La rassegna, curata da Michel Draguet, direttore generale dei Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio, Maria Lluïsa Borràs, storica dell'arte, e Sergio Gaddi, assessore alla cultura del Comune di Como, raccoglierà sessanta dipinti a olio ed una serie di lettere illustrate, fotografie, oggetti e disegni realizzati dal genio surrealista tra il 1922 e il 1967. Alle quaranta opere del Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio, che conservano la collezione pubblica più importante al mondo di opere di Magritte,si aggiunge una straordinaria selezione di tele provenienti da prestigiose collezioni private internazionali.
Secondo Charly Herscovici, Presidente della Fondation René Magritte, la mostra di Villa Olmo rappresenterà “un evento nella storia delle esposizioni surrealiste in Italia”.

Come evidenzia l’Assessore alla Cultura del Comune di Como, Sergio Gaddi, che ha curato personalmente l’evento seguendolo in ogni dettaglio, “Magritte a Como è un ‘progetto culturale integrato’, aperto alla letteratura, alla poesia, al teatro. Negli ultimi 25 anni è stato possibile vedere il maestro del surrealismo in Italia solo due volte. La grande mostra di Como è il frutto di relazioni strettissime con la comunità scientifica internazionale. La cultura, sulla quale stiamo puntando con decisione, è l’identità stessa del nostro Paese oltre che il motore della nuova economia urbana”.


www.magrittecomo.it/

spudoratamente copiato da "Agorà"

Ahamiah
00venerdì 5 maggio 2006 10:15
Perfetto...l'utile al dilettevole [SM=g27822]
Ahamiah
00mercoledì 24 maggio 2006 14:10
MAGRITTE

LA CONDIZIONE UMANA


Nella CONDIZIONE UMANA sono espressi la natura misteriosa del pensiero,la complessità della percezione visiva,la ricchezza del lato nascosto del mondo.René Magritte crea un nuovo immaginario,in cui realtà e poesia si fondono come avviene nell'occhio e nell'anima dell'uomo.Versatile e acuto, è l'unic artista del Novecento in cui la vena surreale sia così fortemente legata a idee razionali.Le sue opere sono stupefacenti giudizi sul mondo e la società.

René François Ghislain Magritte nasce il 21 novembre 1898 a Lessines,piccola cittadina belga in cui trascorre la sua infanzia indieme ai due fratelli minori.Nel 1912 la madre viene trovata annegata nel fiume Sambre con la camicia da notte che le avvolge il volto.Questo evento traumatico resta fissato in un'immagine che popolerà molte opere dell'artista.Magritte elaborerà da adulto i ricordi della sua infanzia,le emozioni legate ad avvenimenti incomprensibili per la sua sensibilità di bamino e la cui eco misteriosa affiora con ricorrenza nei suoi dipinti.
Morì il 15 agosto 1967 a Bruxelles nel proprio letto.
La sua vita era stata un solitario e immenso forzo:per rovesciare il nostro senso del familiare,sabotare le nostre abitudini,mettere il mondo reale sotto processo.Aveva sempre cercato di vivere ad condizionale,considerando quello che potrebbe accadere come una costruzione della sua volontà estrenamente inventiva.

ulululante
00mercoledì 24 maggio 2006 20:54
Per capirlo, e per apprezzarlo, bisogna a mio avviso conoscere i motivi del perchè l'artista che andrete (andremo?) a vedere dipingeva in questo suo strano modo.

Cominciamo col ricordare quale sia stata la molla che ha fatto nascere il genio e l'estro di Renè, in questo aiutati dal sito www_francescomorante_it

Si dice che la svolta surrealista di Renè avvenne dopo aver visto il quadro di De Chirico «Canto d’amore», dove sul lato di un edificio sono accostati la testa enorme di una statua greca e un gigantesco guanto di lattice, prendendo poi contatto con il movimento surrealista

Magritte è artista surrealista che gioca con gli spostamenti del senso, utilizzando sia gli accostamenti inconsueti, sia le deformazioni irreali, con quadri realizzati in stile da illustratore, di evidenza quasi infantile

Una delle costanti di Magritte? L’insanabile distanza che separa la realtà dalla rappresentazione. E spesso il suo surrealismo nasce proprio dalla confusione che egli opera tra i due termini.

È il caso del quadro «Ceci n’est pas une pipe», dove una riproduzione perfetta di una pipa è accompagnata dalla scritta "questa non è una pipa". L’iniziale mistero di una simile incongruenza va ovviamente sciolto nella constatazione che un quadro, anche se rappresenta una pipa, è qualcosa di molto diverso da una pipa reale.



In altri quadri Magritte gioca con il rapporto tra immagine naturalistica e realtà, proponendo immagini dove il quadro nel quadro ha lo stesso identico aspetto della realtà che rappresenta, al punto da confondersi con esso.

Di notevole suggestione poetica sono anche i suoi accostamenti o le sue metamorfosi. Combina, nel medesimo quadro, cieli diurni e paesaggi notturni.



Accosta, sospesi nel cielo, una nuvola ed un enorme masso di pietra. Trasforma gli animali in foglie o in pietra.



Il suo surrealismo è dunque uno sguardo molto lucido e sveglio sulla realtà che lo circonda, dove non trovano spazio né il sogno né le pulsioni inconscie. L’unico desiderio che la sua pittura manifesta è quello di "sentire il silenzio del mondo", come egli stesso scrisse.

Ciauuu,
magari ci si vede alla mostra [SM=g27828]



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